La Consigliera regionale di Parità Stella Ciarletta è intervenuta – inform a una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale
- sul disegno di Legge relativo alla doppia preferenza di genere attualmente
all’esame del Parlamento. “L'approvazione della Doppia Preferenza al Senato –
ha detto la Consigliera Ciarletta - è una conquista a metà. Concluso l'iter
piuttosto lungo in Commissione Affari Costituzionali, il
10 ottobre il Senato ha approvato,
con modifiche, il Disegno di
Legge sulla doppia preferenza di genere
(AS n. 3290), contenente norme a favore della parità nelle Giunte e nei
Consigli degli Enti Locali e delle Regioni. Il testo dovrà tornare nuovamente
alla Camera, a seguito degli emendamenti apportati, ma ieri, malgrado
l'approvazione del DDL con 148 voti favorevoli, 60 contrari e 30 astenuti, il
Senato si è spaccato con un PDL decisamente contrario. Il leghista Sergio
Divina, a capo dei 30 astenuti, ben sapendo che l'astensione a Palazzo Madama
vale voto contrario - ha spiegato che "il
mondo femminil e è in gran parte
disinteressato alla politica", e che "se noi forzosamente imponiamo
alle donne di dover partecipare alla vita democratica, violiamo il principio di meritocrazia". Ecco, quando si discute in aula cade giù la
maschera degli uomini politici ed emerge il
loro vero volto antidemocratico ed impregnato di pregiudizi comodi nei
confronti delle donne pur di salvaguardare la poltrona! Ma quali sono le novità
che introdurrebbe la legge, che tanto spaventano i 90 senatori? La legge approvata ieri, se
riuscirà a superare l'ultimo esame della Camera, nonostante i propositi bellicosi
del centrodestra, andrà applicata dalle prossime elezioni. Prevede che nelle
liste dei candidati alle comunali nessuno dei due sessi possa essere
rappresentato in misura superiore ai due terzi, e che, qualora così non fosse,
la lista venga ridotta cancellando i nomi dei candidati appartenenti al genere
più rappresentato. In caso di violazione di questo principio, nei Comuni sopra
i 15mil a abitanti, la lista decade.
I paesi più piccoli sono stati salvaguardati dalla sanzione più dura perché lì
decadrebbe anche il sindaco. C'è poi
la possibil ità di esprimere due
preferenze, invece che una, per i candidati a consigliere comunale, a patto che
si tratti di un uomo e di una donna. In caso contrario, si annulla la seconda
preferenza. Niente di particolarmente diverso da quello che succede da anni in
moti altri Paesi europei – ha concluso Stella Ciarletta - dove la
rappresentanza femminil e è pari al
40 percento mentre da noi è ferma al 20 percento in Parlamento e
proporzionalmente più bassa presso le Regioni ed Enti Locali”.
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