Nel
corso di una riunione svoltasi a Roma, presso la segreteria nazionale del
SAPPE, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, cui hanno partecipato, il
segretario nazionale del sindacato Donato Capace, il suo vice Giovambattista
Durante, e l’on. Giovanni Nucera, Segretario Questore del Consiglio regionale
della Calabria, sono state affrontate le questioni relative alle procedure di
avvio della nuova Casa di reclusione di Arghillà di Reggio Calabria. Promotore
dell’incontro il segretario provinciale del SAPPE Massimo Musarella.
Nel
confronto è stato preso atto che l’impegno a suo tempo assunto dall’allora
Ministro della Giustizia Francesco Nitto Palma, su sollecitazione dell’on.
Giovanni Nucera, è stato pienamente soddisfatto con l’espletamento delle gare
di appalto e l’assegnazione dei lavori per la realizzazione degli interventi
previsti. Procedura cui ha dato un importante impulso anche l’attuale Ministro
Guardasigilli Paola Severino.
Su
una disponibilità finanziaria di 21 e ottocentomila euro, 7 mln di euro saranno
destinati alla bonifica dell’intera struttura, che era da anni abbandonata a se
stessa. Con il secondo blocco di finanziamenti, pari a 14 mln di euro, saranno
realizzati, un secondo padiglione, una
caserma agenti, con un campo di calcio e due campi da tennis riservati al
personale della Polizia Penitenziaria, oltre alla nuova strada di collegamento
tra il carcere e il quartiere di Arghillà Nord. Le imprese aggiudicatarie dei vari appalti per
l’adeguamento e verifica degli impianti elettrici, idraulici, del gas, delle
caldaie, delle condotte fognarie e di quelle delle acque reflue lavoreranno h
24, proprio per l’urgenza che si è determinata in Calabria di disporre di una
nuova struttura carceraria capiente e
moderna, con la quale fronteggiare l’emergenza affollamento delle altre carceri
calabresi.
Il
carcere di Arghillà dispone di 341 posti detentivi. Un padiglione detentivo
ordinario sviluppato su tre livelli e 98 posti per piano. Un padiglione
sanitario su due livelli con 27 posti di degenza detentiva. Il reparto
isolamento, con 16 posti detentivi e l’area ingresso nuovi giunti con 4 posti
detentivi. Prevista anche la costruzione di un campo sportivo per i reclusi, e
la realizzazione di una grande area lavorazioni con laboratori per attività
artigianali riservati alla formazione professionale dei detenuti.
L’apertura del carcere di Arghillà, pur non rappresentando la soluzione
definitiva all’emergenza carceri della Calabria, contribuirà ad alleggerire di
molto la pressione affollamento che come Sappe abbiamo denunciato da tempo.
Tuttavia, crediamo che accanto agli interventi riguardanti la casa a lunga
reclusione di Arghillà, sia necessaria, da parte del Ministero e del
Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria una politica del personale che
consenta di colmare le carenze che ancora gravano sul sistema carcerario
calabrese, che non possono essere risolte, come si è tentato inutilmente di
fare, con l’improvvisa chiusura di una
casa di reclusione, come l’istituto “Luigi Dagà” di Laureana di Borrello.
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