Salutiamo con profonda soddisfazione
lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria
per gravi contiguità mafiose deciso dal Consiglio dei Ministri.
Il Ministro dell’Interno, dott.ssa
Annamaria Cancellieri, ha affermato che lo scioglimento è stato deciso non per
infiltrazioni mafiose, ma, addirittura, per contiguità della giunta comunale
con la ‘ndrangheta.
Una pesantissima differenza
sostanziale che evidenzia in maniera tragica l’altissimo livello della presenza
e della penetrazione della ‘ndrangheta dentro l’amministrazione comunale di
Reggio.
Questo atto del Consiglio dei
Ministri è un inequivocabile gesto di legalità che rende giustizia alla città e
alla stragrande maggioranza dei reggini: cittadini onesti che credono nei
valori della giustizia e della legge.
Su questa vicenda, noi comunisti siamo
stati lungimiranti poiché, in maniera assolutamente solitaria e subendo
ripetute contumelie e offese personali, da oltre un anno, quindi molto prima
dell’arrivo della Commissione d’accesso antimafia, avevamo ufficialmente chiesto
lo scioglimento del Comune. Si trattava di una limpida posizione politica che
nasceva dalla consapevolezza del gravissimo e profondo dominio, sotto gli occhi
di tutti, della ‘ndrangheta dentro Palazzo S. Giorgio.
La decisione di oggi rende, quindi,
giustizia a tutti i reggini che non hanno piegato la testa ad un “regime
cittadino” infestato, come attestato dal Consiglio dei Ministri, dalla ‘ndrangheta.
Pertanto, si chiude miseramente il
sipario su un tragico decennio caratterizzato dal nefasto “modello-Reggio”
degli ex sindaci Scopelliti, Raffa e Arena: un sistema di potere che ha causato
una bancarotta etica, morale e finanziaria della città.
Alla terna commissariale, composta
dai dottori Panico, Piazza e Castaldo, auguriamo buon lavoro nel delicato e
difficilissimo compito che dovranno affrontare.
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