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giovedì 11 ottobre 2012

Cosenza: In commissione cultura il cabarettista Emanuele Gagliardi, propugnatore e difensore della comicità made in Calabria


“L’arte viene dalla strada, dai vicoli nascosti e l’ispirazione che si trae dagli angoli di Cosenza vecchia, quando ancora oggi dalle radio rimbalzano le melodie di Sergio Bruni, è impagabile.”
Ad esserne fermamente convinto è il cabarettista cosentino Emanuele Gagliardi, ospitato a Palazzo dei Bruzi in Commissione cultura, nell’ambito delle iniziative volte a tributare un riconoscimento a quei talenti locali che dovrebbero avere più occasioni per esprimere le loro potenzialità.
Emanuele Gagliardi al cabaret è approdato dopo una formazione teatrale classica. Non fa mistero nel riconoscere di aver avuto due mentori: il primo Ennio Scalercio, regista cosentino formatosi a sua volta all’Accademia d’arte drammatica “Silvio D’Amico” e l’altro, Totonno Chiappetta, che lo ha avviato sulla strada dell’umorismo e della comicità made in Calabria.
Gagliardi considera l’arte made in Calabria una sorta di specie protetta da difendere ad ogni costo, contro ogni tentazione esterofila. E lo ha ribadito con forza anche davanti alla Commissione cultura. L’audizione di Gagliardi è iniziata con un’introduzione del Presidente della commissione Claudio Nigro che ha apprezzato la scelta dell’attore ed umorista cosentino di restare a lavorare e a fare spettacolo nella sua terra, anziché percorrere la strada dell’emigrazione artistica.
Relatore della proposta di ospitare in commissione cultura Emanuele Gagliardi è stato il consigliere comunale Michelangelo Spataro che ne ha seguito passo passo la carriera. Spataro crede fermamente nelle potenzialità del giovane cabarettista che – ha detto – “pur non disdegnando di uscire fuori dai confini regionali, ama la sua terra in modo viscerale esaltandone nei suoi spettacoli la filosofia prettamente umanistica dei calabresi, dipingendone con grande ironia, ma con altrettanta precisione i caratteri che ne fanno un popolo altamente generoso, tollerante e che sa stare insieme agli altri.”
In effetti la forza dell’attore, del comico ed anche del poeta Emanuele Gagliardi risiede soprattutto nel saper fornire una chiave di lettura antropologica del calabrese medio.
Veramente esilarante uno dei suoi sketches più riusciti, “Intrigo di Calabria”, nel quale, con una sorprendente versatilità, degna del miglior cabarettista, compie una ricerca approfondita, da Castrovillari a Reggio Calabria, sui dialetti che attraversano la nostra regione,  componendo un mosaico di slang, di suoni, cadenze – quasi una sorta di grammelot alla Dario Fo, senza istituire paragoni irriverenti - il cui obiettivo ultimo è la riappropriazione della identità calabra.
Uno spaccato di questo sketch Gagliardi lo ha offerto anche ai componenti la commissione cultura che lo hanno molto apprezzato, come testimoniato dagli interventi di Mimmo Frammartino che ha sottolineato come “gli incontri che si stanno tenendo in commissione stanno mettendo in risalto una vera e propria fucina di talenti ed Emanuele Gagliardi è uno di questi” ed anche del consigliere Sergio Nucci che ha proposto a Gagliardi, considerata la sua bravura, di poter fare qualcosa insieme allo studioso dei nostri dialetti, il prof.John Trumper dell’Università della Calabria.
L’altra faccia di Gagliardi è il suo impegno nel sociale dove la sua vena attoriale e comica è messa al servizio dei meno fortunati.
“Ho recitato e continuo a recitare – ha affermato l’attore - anche in ambienti difficili, come le carceri, dove ho attivato laboratori teatrali”. O anche per i ragazzi albanesi o rumeni ai quali declama i versi di “A’ Livella” di Totò o le gesta di Jugale. Eppure i suoi primi passi Gagliardi li aveva mossi portando in scena alcuni personaggi di Cechov ( ne “La domanda di matrimonio” “L’orso” o “Il tabacco fa male) o di Ibsen in “Casa di bambola”. Decisivo nella sua conversione, l’incontro con Totonno Chiappetta.
Oggi può dire la sua con estrema sicurezza nel teatro-cabaret-canzone in cui spesso si accompagna al fisarmonicista Eugenio Turboli. Ma la sfida che lo attende di qui a poco è di quelle che vanno colte al volo perchè Emanuele Gagliardi sosterrà al Teatro Golden di Roma i provini per la nuova serie di Zelig. E chissà che tra poco non lo si possa applaudire in tv nella trasmissione culto che ha lanciato tanti nuovi comici italiani.

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