“Sulla
vicenda riguardante la struttura carceraria “Luigi Daga” di Laureana di
Borrello il Consiglio regionale farà sentire forte la propria voce verso il
Governo”.
Ne
è certo il Segretario Questore del Consiglio regionale dopo l’approvazione,
all’unanimità, della mozione, presentata
dallo stesso Nucera, per chiedere “Interventi presso il Governo centrale per la
riapertura dell’Istituto penitenziario sperimentale “Luigi Daga” di Laureana di
Borrello.
“Non
possiamo, come calabresi, tollerare che
uno degli istituti penitenziari definiti all’avanguardia a livello europeo,
venga chiuso definitivamente e che in Calabria muoia uno dei progetti
sperimentali più innovativi di rieducazione e reinserimento dei giovani
detenuti nella società. “Progetto Giovani” – così ha spiegato nella sua mozione
l’on. Giovanni Nucera – che ha permesso di sottrarre molti giovani detenuti
alla sub cultura tipica del carcere e della criminalità organizzata, incidendo
sul fenomeno della recidiva attraverso la prevenzione e l’inclusione sociale”.
“Per
questo – spiega il Segretario Questore del Consiglio regionale – ho avvertito
l’esigenza di manifestare tutto il mio disappunto per una decisione, improvvida
e d improvvisa che rappresenta testualmente la perdita di una opportunità per
il nostro territorio, ma soprattutto per quei giovani che, attraverso il
trattamento loro offerto, erano salvati dalle mani della malavita e recuperati
alla società”.
“Nella
mozione – conclude Nucera – sulla quale ho potuto contare sul sostegno e la
condivisione di tutti i gruppi consiliari, il Consiglio regionale ha dato
espresso mandato al Presidente Francesco Talarico perché intervenga sul
Presidente del Consiglio dei Ministri, sul Ministro della Giustizia e sul
Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, affinché – è scritto
testualmente – si giunga celeremente alla riapertura dell’Istituto
penitenziario sperimentale “Luigi Daga” di Laureana di Borrello, a fronte di
una decisione, che come ho avuto modo di ribadire più volte, non risolverà
certo le problematiche e le emergenze delle altre strutture penitenziarie della
Calabria, né colmerà la grande carenza di personale della Polizia
Penitenziaria, che ha già bloccato la celebrazione di importanti processi con
detenuti.
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