Visita il nuovo sito Italia Inchieste

E' ONLINE IL NOSTRO NUOVO SITO ITALIA INCHIESTE (http://italiainchieste.it/) CON PIU' NOTIZIE, PIU' SPAZIO PER I LETTORI, PIU' INTERATTIVITA', VIDEO E NOVITA'... VI ASPETTIAMO!!!

venerdì 12 ottobre 2012

Regione: Giovanna Cusumano (Presidente CRPO) su "Prima giornata internazionale delle bambine"


“Di strada ne è stata fatta tanta in termini di civiltà e democrazia, ma ancora vi sono luoghi del mondo dove - sembrerà assurdo - quelle che per noi sono conquiste nette, restano per altre comunità, obiettivi lontani da raggiungere”.
E’ quanto afferma la Presidente della Commissione per le Pari Opportunità Giovanna Cusumano, all’indomani della prima giornata internazionale delle bambine sancita dall’Onu.
“Una scelta - quella delle Nazioni Unite che - secondo Cusumano, contribuirà a far venire alla luce situazioni di condizionamento ed abuso psicologico e forme di violenza spesso nascoste, figlie di condizioni di estrema povertà nonché di regole che si rifanno ad assurde e inaccettabili tradizioni secolari. Come non ricordare, per esempio, la barbara pratica dell’infibulazione con le gravi conseguenze sulla salute delle ragazze”.
“Ed ancora, inquietante è il dato secondo cui nel mondo vi sono 60 milioni di ‘spose bambine’. Fanciulle per le quali il giorno delle nozze arriva tra gli 8 e i 14 anni, se non prima; giovani ‘date’ in sposa ad un uomo spesso molto più anziano di loro e mai incontrato prima” - sottolinea la Presidente.
Per Giovanna Cusumano, “Nobile è l’intento delle Nazioni Unite che ribadisce la centralità dell’istruzione, della salute e della protezione delle bambine da ogni violenza, insieme alla lotta alla povertà: principi questi, inseriti nell’agenda internazionale”.
“E’ solo liberando i popoli dalla miseria e garantendo a tutti i bambini, l’istruzione che questi saranno in grado di scegliere il proprio futuro” - afferma la Presidente della CRPO.
Continua Cusumano: “Non è un caso infatti se, in termini percentuali, le ‘spose bambine’ provengano dalle famiglie più povere dei Paesi più disagiati. Per i genitori sono un peso; vestirle e istruirle costa troppo. Dunque, il matrimonio ha un valore economico per le famiglie: si sanano i debiti o si ottiene qualcosa in cambio. Alle ‘spose bambine’ è negata inoltre la possibilità di studiare e di lavorare. Una condizione di assoluta soggezione che continua ad alimentare il ciclo di povertà. Per non parlare poi dei problemi di salute legati al parto in età precoce e alle relative complicazioni”. 
“Tutto questo è inaccettabile: i governi del mondo e le organizzazioni internazionali devono intervenire efficacemente per debellare la povertà investendo anche in programmi di sostegno. Le istituzioni e i media – conclude Giovanna Cusumano - devono interrogarsi sul futuro del mondo rappresentato dai bambini di oggi”. 

Nessun commento:

Posta un commento

Puoi commentare questa notizia.