Di seguito, il testo integrale della lettera del Presidente della Consulta Antonio Eroi:
Onorevole Presidente,
con Lei
finalmente è giunto il tempo di gettare la maschera e recepire le giuste
istanze dei cittadini e del territorio senza alcuna demagogia. Come presidente
della Consulta Nazionale Riforme Istituzionali e Federalismo Europeo
dell’AICCRE, Le chiedo di voler accogliere le proposte del Presidente dell’UPI
Giuseppe Castiglione e del Presidente Michele Picciano per una ripartenza del
nostro paese, con la consapevolezza che gli Enti Locali sono le istituzioni più
vicine ai cittadini e che rendono servizi indispensabili per la stragrande
maggioranza degli italiani. La lotta alla democrazia partecipata, immolata
sull’altare della crisi economica, non porterà benefici, ma soltanto
instabilità e sfiducia nelle “Istituzioni”. Quello che è accaduto in Sardegna è
il sintomo di come l’antipolitica rischi di travolgere tutto e tutti. Abolire
le province più piccole senza una valida alternativa di “governo di area
vasta”, mentre esistono Regioni a Statuto Speciale composte da due Province, o
Regioni con un numero di abitanti inferiore ad una provincia di media
grandezza, sono la caratteristica di uno Stato che ricomprende nel suo
territorio altri due Stati: San Marino e il Vaticano. Non possiamo costruire
una Europa federale se sradichiamo l’albero della democrazia. Le nostre radici (comuni
e province) vanno tutelate e salvaguardate come una ricchezza e mai come uno
spreco. Le province hanno avuto sino ad oggi bilanci virtuosi e sono un
sollievo per i tanti comuni che si trovano spiazzati dalla crisi e al di fuori
di ogni percorso di crescita è sviluppo. Non si deve assolutamente spegnere il
faro della democrazia privilegiando elezioni indirette che premiano i partiti e
le lobbies, mentre mortificano i cittadini che non hanno più il sacrosanto
diritto di bocciare o promuovere gli amministratori, capaci onesti e
lavoratori. Mi auguro per noi tutti, che Lei passi alla storia come un
risanatore democratico, altrimenti non avrebbe senso stentare e fare sacrifici
per una Europa che ci costa € 35.000.000.000,00 l’anno. Anche questo “costo
democratico” è sulle spalle degli elettori che vorrebbero eleggere il futuro
presidente d’Europa, e grava anche su quei milioni di cittadini che hanno
sottoscritto la richiesta di abolizione del Porcellum.
Non posso che
essere al fianco delle due Province calabresi (Crotone e Vibo Valentia) che
attendono ancora dal 2002 le deleghe della Regione Calabria e che non hanno
ancora fatto in tempo ad acquisire patrimonio e mezzi per aiutare i propri
comuni e di già dovrebbero fare un dietrofront che causerebbe solo danni
all’intera economia di una regione già sull’orlo del baratro.
Ringraziandola,
Le porgo i migliori auguri di buon lavoro,
Il Presidente della Consulta
Antonio Eroi
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