(ANSA) - MOLOCHIO (REGGIO CALABRIA), 4 LUG - I carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato stamani il sindaco di Molochio, Beniamino Alessio. Alessio, commercialista, e' accusato di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato e di favoreggiamento personale. L'arresto e' stato fatto in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Palmi. In manette, per gli stessi reati, anche la segretaria dello studio privato di Alessio. L'accusa e' di avere assunto fittizziamente braccianti agricoli in cambio di voti alle consultazioni comunali del 2010. Questa, in estrema sintesi, e' il quadro emerso da un'articolata indagine dei carabinieri del comando provinciale che, nella mattinata di oggi, ha portato in carcere Beniamino Alessio, sindaco di Molochio, nel reggino, e la segretaria del suo studio professionale Doriana Demaria. Secondo quanto si e' appreso dall'Arma, le investigazioni, avviate nell'agosto del 2009, coordinate dal procuratore aggiunto di Palmi Emanuele Crescenti, e dal sostituto procuratore Antonio D'Amato, hanno documentato che il primo cittadino, approfittando della sua carica politica nonche' di quella di titolare di uno studio di consulenza aziendale, aveva effettuato con l'aiuto della sua segretaria, numerose assunzioni fittizie, finalizzate a far conseguire ai falsi braccianti agricoli le indennita' di disoccupazione in cambio del sostegno elettorale, episodio che si e' concretizzato nel marzo 2010, quando il sindaco era stato riconfermato nella sua carica di primo cittadino. Il danno cagionato all'ente previdenziale e' stato stimato in oltre 250.000 euro. Un'indagine che prendeva il via da un atto intimidatorio subito dal primo cittadino il 23 agosto 2009, quando furono rinvenuti, sul pianerottolo della porta d'ingresso dello studio di consulenza del sindaco, oggetti dal significato chiaramente minatorio. L'attivita' di indagine effettuata ha consentito non solo di identificare l'autore dell'atto intimidatorio in un "fittizio" bracciante agricolo, ma di svelare anche le motivazioni alla base del gesto, da ricondurre all'ingiusta pretesa del falso bracciante di estendere alla propria moglie l'illegittimo trattamento a lui riservato da Alessio. Il rifiuto opposto dal sindaco avrebbe causato la reazione dell'uomo, culminata nell'atto intimidatorio. I successivi accertamenti hanno permesso di documentare come il sindaco avesse provveduto alla stipula di fittizi rapporti di lavoro nel settore dell'agricoltura anche con altri braccianti. Le fittizie assunzioni di braccianti agricoli venivano effettuate alle dipendenze dell'azienda agricola formalmente intestata a Costantina Alessio, ma di fatto gestita dal figlio Beniamino, sindaco di Molochio, il quale, anche nella qualita' di titolare di uno studio di consulenza, provvedeva materialmente ad inviare telematicamente le domande di assunzione all'Inps di Reggio Calabria, con le proprie credenziali di accreditamento. Nel corso dell'attivita' di indagine, infatti, sono stati individuati circa una settantina di falsi braccianti agricoli, molti dei quali sono stati a loro volta indagati, poiche' quasi nessuno di loro era in grado, ad esempio, di indicare la strada per raggiungere i terreni in cui avrebbero prestato la loro attivita' lavorativa per un lungo periodo, segno evidente che su quei terreni non si erano mai recati.
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