GIUSTIZIA: DEPUTATI PDL, IN CALABRIA CHIUSURA TRIBUNALI SEGNALE TERRIBILE Roma, 5 lug. (Adnkronos) - ''Chiudere anche uno solo dei tribunali presenti in Calabria sarebbe un segnale devastante per i cittadini onesti e un grandissimo regalo alla ndrangheta''.Lo scrivono in una nota i deputati del Pdl Galati, Santelli, Foti, Dima, Golfo e Traversa. ''La stessa commissione Antimafia -avverrtono- ha espressamente chiesto una deroga affinche' gli apparati della Giustizia in Calabria restino presenti e forti. E' una decisione molto importante, e deve essere il consiglio dei ministri nel suo complesso, non solo il ministro Severino, a intervenire per scongiurare l'ipotesi di un ridimensionamento delle strutture giudiziarie nella regione. Il nostro e' un appello che non puo' rimanere inascoltato''.
R. Calabria: a rischio sostenibilità del Ssn E le regioni già commissariate rischiano più delle altre - Roma, 5 lug. (TMNews) - In Italia è "a rischio la sostenibilità del sistema sanitario nazionale, indebolito così tanto da rischiare di perdere la tenuta" e le regioni commissariate "rischiano di più". Lo ha detto la vicepresidente della Regione Calabria Antonella Stasi, che oggi ha partecipato alla riunione della Conferenza Stato Regioni convocata per discutere sui tagli nella spesa sanitaria e nel corso della quale era presente il Ministro della Salute Renato Balduzzi. "Apprezziamo quanto riferito dal Ministro Balduzzi, che ha mostrato apertura ed un impegno per ridurre al minimo l'impatto dei tagli - ha detto Stasi al termine dell'incontro - ma è necessario lanciare un allarme rispetto ad un rischio grande, ossia la sostenibilità di un sistema sanitario, indebolito così tanto da rischiare di perdere la tenuta. La Calabria e altre regioni commissariate, rischiano di più". Secondo quanto "riferito verbalmente e senza alcun documento ufficiale", i tagli al solo Sistema sanitario calabrese "dovrebbero incidere di circa 160milioni di euro fino al 2014, a partire dal mese di luglio del 2012. A questi si aggiungono le precedenti manovre finanziarie che comportano un'incidenza complessiva, in termini di minore entrate, di circa 700milioni di euro in 3 anni". In Calabria si è già messa mano a una "riorganizzazione completa della rete assistenziale regionale, avendo già avviato la riconversione delle piccole strutture sanitarie. Procedere poi, con decreto legge, ad abolire i piccoli ospedali - spiega Stasi - vorrebbe dire uccidere lo sforzo fatto fino ad oggi ed essere costretti a rivedere l'intero sistema, lasciando completamente scoperte vaste aree di territorio senza assistenza ospedaliera".
'NDRANGHETA: ASSOLTO EX SINDACO GIOIA TAURO, CONDANNATI BOSS (AGI) - Reggio Calabria, 5 lug. - La Corte d'appello di ReggioCalabria ha emesso oggi pomeriggio la sentenza di secondo grado del procedimento denominato "Cent'anni di storia". La Corte, presieduta dal giudice Iside Russo, ha confermato l'assoluzione dell'ex sindaco di Gioia Tauro, Giorgio Dal Torrione, dall'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Confermate tutte le altre condanne inferte in primo grado dal collegio del Tribunale di Palmi. Sulla posizione del boss di Gioia Tauro Giuseppe Piromalli, a fronte della condanna di primo grado a 12 anni di reclusione e ritenuta la continuazione con altre condanne, ha rideterminato la pena in 30 anni di carcere; motivazioni analoghe per Domenico e Girolamo Mole', con aumento della pena sull'ergastolo rispettivamente a tre e due anni di isolamento diurno. Confermate tutte le altre condanne nei confronti dell'imprenditore romano Pietro D'Ardes (11 anni), dell'avvocato romano di origine calabrese, Giuseppe Mancini (9 anni e sei mesi); Antonio e Natale Alvaro (9 anni); Gianluigi Caruso (5 anni). Sulla posizione di Giuseppe Alvaro, la Corte ha dichiarato il "non doversi procedere", per la morte dell'imputato. Il processo "Cent'anni di storia" ha avuto inizio il 20 ottobre dello scorso anno ed e' frutto di una lunga e complicata indagine della Distrettuale antimafia di Reggio Calabria sulla presunta infiltrazione mafiosa al Comune di Gioia Tauro e il tentativo delle cosche gioiesi Piromalli e Mole', e quella di San Procopio degli Alvaro, di acquisizione della cooperativa portuale "All service". In realta' si tratta di due inchieste separate, confluite pero' in unico troncone alla fine della fase di indagine.
PARCHI: ITALIA NOSTRA, A RISCHIO 10 "POLMONI VERDI" ITALIA DOSSIER, MINACCIATI DA CEMENTO, ASFALTO E DEFORESTAZIONE (ANSA) - ROMA, 5 LUG - A rischio dieci dei piu' grandi parchi italiani. Cemento, asfalto, installazioni militari, ma anche centrali eoliche, cave e deforestazione sono alcune delle minacce a queste aree protette. La denuncia e' dell'associazione ambientalista Italia Nostra, che ha presentato un dossier sulle 10 aree piu' pregiate e insidiate, lanciando un appello agli italiani: "quest'estate andate a visitare i parchi e segnalateci degrado, disfunzioni e criticita'". I dieci parchi a rischio sono il Parco delle Alpi Apuane, il Parco dello Stelvio, il Parco Sud Milano e Parco del Ticino, il Parco archeologico dell'Appia Antica, i Parchi della Calabria (Sila e Pollino), i Parchi del Delta del Po, il Parco delle Cinque Terre, il Parco geo-minerario della Sardegna, il Parco della Sughereta di Niscemi in Sicilia, il Parco della Collina di Torino. Mancanza di controlli e violazione delle zone di protezione speciale, carenza della formazione del personale dei parchi, modifiche alle varie leggi sui parchi regionali, la mancanza di trasparenza sulle nomine nei consigli direttivi dei parchi, i frequenti ricorsi ai commissariamenti e gli scarsi finanziamenti sono, secondo l'associazione, i pericoli pi— insidiosi per i parchi. Italia Nostra punta anche il dito sui finanziamenti alle aree protette, che "hanno subito negli ultimi anni pesanti e costanti tagli" (attualmente sono pari a 70 milioni di euro all'anno). Allarmanti i dati sui fondi destinati alle Aree marine protette che in 10 anni sono diminuiti del 70%. L'associazione ricorda che oltre il 20% del territorio italiano e' coperto da aree protette. "L'intreccio di patrimonio naturale, paesistico, storico e artistico - dichiara Alessandra Mottola Molfino, presidente di Italia Nostra - è un tutt'uno che deve essere tutelato. Le continue interferenze dell'uomo, con insediamenti di ogni tipo, dalle grandi opere che rompono le reti e i corridoi ecologici, alle infrastrutture invasive, impongono un'inversione di tendenza. Il futuro dell'Italia è di tornare a essere il 'giardino d'Europa'".
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