(AGI) - Catanzaro, 5 lug. - "Il tartufo gelato e' nato a Pizzo Calabro 60 anni fa. L'ha inventato il pasticciere pizzitano Giuseppe De Maria, detto Don Pippo. E' falso quindi quello che dice l'Antica Gelateria del Corso che invita a festeggiare il trentennale del gelato tartufo sostenendo che e' stato creato da un gelataio di Parma 30 anni fa". A parlare sono Enzo Monaco, presidente dell'Accademia italiana del peperoncino e Guido Stecchi, presidente dell'Accademia delle 5T, che hanno inviato una lettera di protesta al Presidente Scopelliti, all'Assessore all'agricoltura della Regione Calabria Michele Trematerra. I due firmatari segnalano "l'ennesimo tentativo di truffa ai danni di un prodotto-simbolo della gastronomia calabrese di qualita'. Il tentativo di truffa - scrivono Monaco e Stecchi - e' ancora piu' grave visto che da anni il tartufo gelato di Pizzo e' codificato nel disciplinare del "Tartufo di Pizzo IGP" approvato dalla Regione Calabria e dal Ministero delle politiche agricole". "Il falso dell'Antica Gelateria del corso - recita la lettera - riguarda la verita' storica e la natura stessa del gelato. La storia dice che il tartufo gelato e' nato a Pizzo nel 1952 e non compie 30 ma 60 anni! Le testimonianze d'epoca ricordano che ad inventarlo, casualmente, e' stato un pasticciere pizzitano Giuseppe De Maria, detto don Pippo. Il disciplinare di produzione dice chiaramente che il tartufo gelato di Pizzo e' una specialita' tutta naturale fatta con gelato di nocciola, di cioccolato, composto di cacao, cacao in polvere. Nessun colorante, nessun conservante chimico o naturale, nessuna sostanza grassa o vegetale ad eccezione di quelle naturalmente contenute negli ingredienti. Senza prodotti geneticamente modificati o di prodotti da essi derivati. Soprattutto - scrivono Monaco e Stecchi senza la possibilita' di utilizzare latte in polvere o concentrato. In una parola una prelibatezza, unica al mondo, che non ha niente a che vedere col prodotto dell'Antica Gelateria del corso".
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