(AGI) - Roma, 5 lug. - Sono stati oltre duemila gli eventi sismici che hanno scosso il territorio italiano in un solo anno, dal primo ottobre 2010 al 31 ottobre 2011. Distribuiti essenzialmente lungo l'arco appenninico e, in misura minore, lungo quello alpino, hanno avuto una magnitudo locale maggiore o uguale a 2. Abruzzo, Calabria e Sicilia le regioni interessate da una maggiore frequenza. Il dato emerge dall'Annuario dei dati ambientali realizzato dall'Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale), presentato questa mattina a Roma. Il margine tirrenico della Calabria e la Sicilia orientale, si legge nel documento, sono le zone in cui si sono verificati i piu' forti terremoti storici italiani, alcuni dei quali hanno raggiunto magnitudo maggiori di 7 (Calabria, Sicilia orientale e arco appenninico centro-meridionale). L'intera catena appenninica e le Alpi orientali sono state invece interessate da scosse intorno a magnitudo 6,5. In generale, sottolinea l'Ispra, la nostra Penisola rappresenta uno dei Paesi europei a maggiore pericolosità sismica. Sempre in tema di eventi che danneggiano il territorio, nel 2011, l'Istituto di protezione e ricerca ambientale ha rilevato 70 eventi che hanno causato complessivamente 18 vittime. Eventi in seguito ai quali sono state oltre un migliaio le persone evacuate con ordinanza di sgombero e ingenti sono stati i danni alla rete autostradale, stradale e ferroviaria. I principali eventi di frana sono distribuiti su gran parte del territorio e, in particolare, in Liguria, Calabria e Sicilia.
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