Un minuto di silenzio per ricordare Matteo Armellini, il giovane rigger che ha perso la vita durante il montaggio del palcoscenico per il concerto di Laura Pausini al Palapentimele. Si è aperto così il seminario di “Quello che non ho”, il progetto per il Diario dei diritti, strumento fondamentale per la formazione di una sana coscienza civica attraverso un percorso contro le mafie, per la giustizia e per i diritti dedicato agli studenti delle scuole di Reggio Calabria, organizzato dall'ANPI, dall'associazione Ad personam, dall'associazione antimafie daSud onlus, dall'Ente Scuola Edile per la Formazione e la Sicurezza, dalla Fondazione di Vittorio e dall'Ufficio Scolastico Provinciale, in collaborazione con Magistratura Democratica che portera' alla realizzazione di un diario scolastico per i diritti fatto dagli studenti, per gli studenti.
Testimonial d’eccezione del seminario tenuto presso la scuola media Vittorino Da Feltre giovedì scorso il calciatore della Reggina Calcio, Ramos Borges Emerson, e il giornalista-disegnatore Vincino, storico fondatore della rivista Cuore e attualmente direttore della rivista di satira “Male”.
Alla Vittorino da Feltre si è messo al centro il tema della Sicurezza sul lavoro, in un incontro che ha fatto seguito al laboratorio tecnico svolto nelle scuole coinvolte e alla Vittorino.
Ad aprire i lavori Francesco Alì, della Fondazione Di Vittorio, che ricordando il senso del progetto ha invitato i ragazzi,“a creare e poi utilizzare questo Diario per i diritti come uno strumento per dare indicazioni concrete ai “grandi” sulla città che loro vogliono costruire. “Scrivete, disegnate, appuntate ciò che non c’è e che vorreste per questa vostra città: quando studiate, giocate, passeggiate, fate sport, appuntate ciò che non va, disegnatelo, evidenziate ciò che vi viene negato nei luoghi in cui ogni giorno vivete. Per costruire insieme una città sicura, gioiosa, vivibile, in cui si possa vivere meglio rispettando le regole”.
Lo stesso Francesco Alì ha letto poi ai ragazzi alcuni articoli della Costituzione, del Codice civile e dello Statuto dei lavoratori in cui sono fissati i cardini della sicurezza sul lavoro, traducendoli in semplici, ma efficaci, concetti a misura di ragazzo. A portare i saluti la vicepreside Giulia Cuzzocrea , con la successiva consegna al calciatore Emerson e a Gianpiero Versace, responsabile della comunicazione della Reggina Calcio, della t-shirt con il personaggio di “Quello che non ho” e dell’elmetto di sicurezza da parte di Fabrizio Smorto, direttore dell’Ente Scuola Edile. Grande il coinvolgimento dei ragazzi che hanno gremito l’aula magna della Vittorino, guidata dal dirigente Carmelo Aquilino che ha portato il proprio saluto.
Una disamina degli aspetti legati alla sicurezza sul lavoro è stata al centro dell’intervento di Lorella Nava, responsabile Processo Prevenzione Inail Reggio Calabria. “Il 2012 – ha detto – si è aperto con una serie di incidenti mortali sul lavoro con giovani vite spezzate: l’ultima quella al Palapentimele. L’Inail si è già attivata non solo per il dovuto sostegno economico alle famiglie che hanno subito queste immani perdite, ma anche con un’azione di sostegno di tipo sociale”. Dalla Scuola edile Fabrizio Smorto ha relazionato sul concetto di sicurezza nella vita dei ragazzi e degli adulti, dalla necessità di portare il casco in motorino fino a tutti i criteri da seguire perché il cantiere, e in generale il luogo lavorativo, sia sempre sicuro.
Quindi la parola ai testimonial. Atteso dai ragazzi l’incontro con Emerson. Gianpiero Versace, introducendo il calciatore, ha sottolineato: “profondo apprezzamento per questa importante iniziativa cui la Reggina ha aderito con convinzione. Il club, infatti, pur privilegiando la progettualità e la continuità, presta la propria immagine, e quella dei propri calciatori, anche a singoli eventi, purchè siano meritori ed in linea con le prerogative amaranto di valorizzazione del territorio, di esaltazione delle eccellenze calabresi, di sostegno reale a persone o enti che attraversano situazioni di disagio” .
Molto bravo e apprezzato Emerson che, indossando subito la maglietta “Quello che non ho” ha parlato agli studenti di “sicurezza in campo e nella vita”. “Anche per noi la sicurezza è importante – ha detto - abbiamo una carriera breve, è nostro interesse e prerogativa tutelare noi stessi ed i colleghi. Resta il fatto che per preservare la nostra integrità fisica, il rispetto delle regole, in campo e soprattutto fuori, la disciplina e la sobrietà restano i capisaldi da seguire. Ringrazio chi ha organizzato questa straordinaria iniziativa ed a voi ragazzi dico solo ancora di farne tesoro, perchè il vostro futuro è il nostro futuro".
Il giornalista-disegnatore Vincino, una vera e propria effigie del giornalismo e della satira italiana, ha quindi sottolineato l’importanza della libertà di esprimersi, sempre, in ogni contesto, perché se c’è libertà di espressione c’è progresso e quindi conquista di spazi e di legalità, quindi di sicurezza.
Sandro Vitale, dell’Anpi, ha infine esortato gli studenti non solo “a denunciare quello che non hanno, ma a conquistarlo”.
Tante le domande che i ragazzi hanno posto ai testimonial, per concludere tra foto ricordo ed autografi e la consegna delle t-shirt “Quello che non ho” a tutti i ragazzi coinvolti nel progetto.
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