
Come restanre insensibili e non volgere un attento sguardo aldilà dei nostri italici confini, per prestare adeguata attenzione verso alcuni fenomeni, ancora presenti presso culture distanti dalla nostra, che ricorrono a pratiche come l’infibulazione, degradanti per le donne, che non dovrebbero più trovare alcun diritto di cittadinanza in un mondo finalmente unito dagli stessi valori e principi.
Registro con soddisfazione anche l’evidente e importante tentativo delle femministe ucraine, che si riconoscono nell’associazione Femen, di porre l’accento sul fenomeno spesso dolosamente sottaciuto che riguarda lo sfruttamento e la mercificazione del corpo femminile. Alla luce di queste premesse invito i rappresentati regionali ad accelerare nella direzione di una definitiva consacrazione non retorica della parità tra i sessi. Sono pochissime le donne in Calabria che assurgono a ruoli di rilievo istituzionale. Ottime e brillanti eccezioni rappresentate in regione dalla vicepresidente Antonella Stasi e in Provincia dalla Presidente Alessandra Polimeno, dalla Presidente della Commissione Regionale Pari Opportunità Giovanna Cusumano e dalla Consigliera di Parità Daniela De Blasio. Presenze qualificate e non simboliche che dimostrano nei fatti quanto le donne possono dare per il miglioramento della nostra società e della nostra politica.
Termino questa mia riflessione in occasione della ricorrenza dell’otto marzo, proponendo al Consiglio Regionale della Calabria, che aveva manifestato la volontà di ridurre il numero dei consiglieri approvando una nuova legge elettorale, ben mutuando l’esperienza della legge elettorale campana, che prevede l’obbligo di esprimere due preferenze diversificate per sesso, per dare un segnale di cambiamento destinato a modificare in meglio la qualità e la funzionalità delle nostre diverse rappresentanze democratiche.
Nessun commento:
Posta un commento
Puoi commentare questa notizia.