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martedì 6 marzo 2012

'NDRANGHETA: MOGLIE EX BOSS BONAVENTURA, VERO POTERE E' LIBERTA'

Cosenza, 6 mar. (Adnkronos) - ''Il vero potere e' la liberta'''. Paola Emmolo, moglie del collaboratore di giustizia Luigi Bonaventura, parla in esclusiva al Quotidiano della Calabria del passato e della sua vita oggi in una localita' protetta. Nel video, pubblicato sul sito internet del quotidiano, la donna racconta il percorso che ha portato la sua famiglia a cambiare vita. Il marito, Luigi Bonaventura, era un elemento di spicco delle cosche del crotonese. ''Puo' essere affascinante avere il potere, non avere problemi economici e abitare belle case, ma non e' questa la vita. La vita -dice- e' vivere con dignita', con rispetto verso gli altri. Non siamo noi e non deve essere la 'ndrangheta a decidere se qualcuno deve vivere o morire, o se devi lavorare dalla mattina alla sera per pagare il pizzo''. Per Luigi Bonaventura ''era normale vivere in una famiglia 'ndranghetista''. Al giornalista Francesco Mollo, che ha raccolto le testimonianze, ha raccontato che il padre si complimento' con lui per la perfezione con cui aveva eseguito il suo primo omicidio nel 1991, tant'e' che solo grazie alle sue dichiarazioni si e' potuto fare luce sulla morte di Rosario Villirillo. ''Io non ce l'avrei fatta a complimentarmi con mio figlio per avere ammazzato un uomo'', ha confidato. Insieme alla moglie hanno quindi deciso di cambiare vita. ''Abbiamo capito -racconta Paola Emmolo- che non era quella la vita che volevamo e il futuro che volevamo offrire ai nostri figli''. La scelta, difficile e sofferta, e' stata fatta soprattutto per i bambini, un maschietto e una femminuccia. ''Abbiamo deciso di dare la liberta' ai nostri figli di decidere chi essere e cosa volere fare della loro vita, non vivere una vita gia' strutturata''. Paola Emmolo non vuole che i suoi bimbi vivano ''in una Calabria dove e' normale stare in mezzo alle faide, parlare di omicidi e vendette''. I bambini sanno tutto del passato del padre e del suo pentimento. ''Anche mia figlia e mio figlio -racconta la madre- hanno detto bravo papa', ti sei pentito l'hai fatto per noi e anche per gli altri''. Il messaggio della donna alla ribellione alla criminalita' organizzata e' questo: ''Dobbiamo dire no alla 'ndrangheta un po' per egoismo, cioe' per noi e i nostri figli, e poi anche per altruismo, cioe' per la nostra terra perche' non e' giusto che venga vista cosi'. Non e' giusto per i figli degli altri, per i figli che nascono in famiglie 'ndranghetistiche, si rendono conto che quella non e' la loro vita e vorrebbero andare via ma non glielo permettono. Sono costretti a osservare regole che loro non vogliono. Non e' facile. Devi essere forte. Ma ne vale la pena''.

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