Stilisti e allievi della moda in campo
L’abolizione dei bikini nelle serate televisive di settembre, sostituiti da un abbigliamento più idoneo, è paragonabile alla svolta decisa da Enzo Mirigliani nel ’90, quando decise di far piazza pulita delle ‘famigerate misure’ (90-60-90): è una rivoluzione del costume e delle abitudini televisive italiane, qualcosa di più, forse, dell’ammissione della taglia 44 e dell’esclusione di chi porta piercing o tatuaggi, o di chi sé fatta fotografare senza veli. Lo scrive il giornalista Michele Cucuzza in un saggio pubblicato su vari quotidiani.
«Il due pezzi - ha spiegato Patrizia Mirigliani - non è nel giusto contesto nel periodo in cui Miss Italia va in onda, cioè a metà settembre. Ci inventeremo altri capi - ha aggiunto - che siano più adatti alla stagione autunnale e al mezzo televisivo: lanceremo un nuovo indumento che valorizzi ugualmente, se non di più, la femminilità e la bellezza delle ragazze, non un abito, qualcosa a metà tra il body e il bikini. I giovani stilisti che vogliono mettersi alla prova, i ragazzi dell’Accademia della Moda e chiunque abbia idee in proposito può scendere in campo».
«Di sicuro – ha concluso – non intendiamo mortificare, o nascondere, la bellezza, ma proteggerla da chi non sa proporla, esaltarla e celebrarla».
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