“Stima
e gratitudine vanno a tutti gli amici, colleghi e rappresentanti delle
Istituzioni che, da ogni parte della Calabria, mi hanno fatto sentire intensa vicinanza
ed apprezzata solidarietà per la vile quanto eloquente intimidazione subita”.
E’
quanto rende noto Aurelio Chizzoniti, presidente della Commissione speciale di
Vigilanza della Regione Calabria, il cui studio legale sito nelle vicinanze
della centralissima Piazza Duomo ha subito nei giorni scorsi ad opera di ignoti
gravi danneggiamenti alla porta di ingresso.
Episodio
duramente stigmatizzato anche dalla SOGAS e dal sindaco di Monasterace, Maria
Concetta Lanzetta che, in una missiva, “lancia anche un appello
all’associazione Comune della Locride -
dove si sono verificate le ultime due intimidazioni ai sindaci - affinchè
questo stato di cose venga affrontato e discusso con il Consiglio regionale
dando corpo al disagio e al malessere che pervade amministratori e cittadini di
tutta la provincia di Reggio, per rispondere con scelte e provvedimenti
adeguati allo stillicidio intimidatorio”.
Il
presidente della Commissione di vigilanza ribadisce: “Senza dubbio non
arretrerò neanche di un millimetro confermando
anche per il futuro l’impegno ultra vires
sul versante legalitario e ponendomi sempre e comunque a tutela di chi voce non
ha. Così come proseguirò - onorando il mio mandato - nell’attività di controllo
e vigilanza a sostegno di moltissimi giovani alla ricerca di un posto di
lavoro, costituzionalmente garantito, ma, sistematicamente turlupinato da
faccendieri pubblici e privati. Che con agghiacciante
disinvoltura approfittano del dramma della disoccupazione producendosi cinicamente
in spericolate quanto fraudolente geometrie mentali tese alla evidente
strumentalizzazione in chiave elettorale della disperazione disoccupazionale. Atteggiamenti, questi ultimi, da contrastare
senza infingimenti - continua il presidente - non soltanto sul terreno politico
ma anche e soprattutto in altre sedi Istituzionali preposte all’accertamento
della verità”. “Pur consapevole -
conclude Chizzoniti - evocando Curzio Malaparte, di quanto sia più facile, agevole, comodo e più redditizio credere nella
menzogna anziché nella verità. A volte considerata anche grave e sediziosa
patologia”.
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