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lunedì 4 febbraio 2013

Reggio Cal.: conferenza stampa di Alberto Cisterna

'NDRANGHETA: CISTERNA, GRAVI ERRORI IN INDAGINI FATTI APPOSTA Reggio Calabria, 4 feb. - (Adnkronos) - ''Non nego di avere chiesto piu' volte l'avocazione di questo processo, di avere contestato il ruolo del Procuratore della Repubblica, del procuratore aggiunto, del sostituto procuratore, di avere addotto fatto. Per adesso nessuno si e' sognato di dirmi che ho detto il falso''. Lo ha detto il magistrato Alberto Cisterna oggi a Reggio Calabria, convocando i giornalisti in merito all'indagine che lo ha riguardato. Secondo la sua ricostruzione, sarebbero stati commessi errori e omissioni importanti a sua discolpa. ''Addirittura - ha spiegato - sono imputato di calunnia non perche' il funzionario di Polizia non ha commesso gli errori gravi che ho segnalato ma perche' avrei dovuto capire che erano semplici errori. Io - ha sottolineato - penso che non lo siano. Penso che sia stato fatto apposta. Non si e' mai visto uno che risponde di calunnia perche' dovevo immaginare che avesse sbagliato. Lo ritengo un ottimo funzionario di Polizia, uno dei migliori. Quindi se ha sbagliato, non ha sbagliato in maniera incolpevole dal mio punto di vista''.

'NDRANGHETA: CISTERNA, FUGA DI NOTIZIE NON E' COLPA DI PIGNATONE Reggio Calabria, 4 feb. (Adnkronos) - ''Non credo che abbia fatto uscire lui la notizia il 17 giugno 2011, non ne avrebbe avuto alcuna ragione. Poteva farla uscire il giorno dopo o per nulla. Mentre la contemporaneita' ha una manina diversa che non e' quella del procuratore Pignatone''. Cosi' Alberto Cisterna commenta la fuga di notizie sull'iscrizione nel registro degli indagati per l'ipotesi di corruzione nel giugno 2011. Sul Corriere della Sera in prima pagina comparve un articolo in cui si dava notizia dell'indagine con alcuni stralci dei verbali del pentito Antonino Lo Giudice che accusava l'allora vice di Pietro Grasso alla Direzione nazionale antimafia. Nel corso della conferenza stampa convocata oggi a Reggio Calabria, Cisterna ha sostenuto che l'articolo fosse stato confezionato ''a freddo'' gia' da diversi giorni e pubblicato lo stesso giorno in cui l'allora procuratore di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone e il sostituto Beatrice Ronchi avrebbero interrogato il magistrato nella sede della Dna in via Giulia a Roma. La scelta del luogo dell'interrogatorio, ovvero il suo ufficio, e' un atto che Cisterna ha detto di avere apprezzato.

'NDRANGHETA: CISTERNA, ESPOSTO A PROCURA GENERALE SU CONDUZIONE INDAGINI PM APPLICATO AL CASO HA INTERROGATO DECINE DI RAGAZZI Reggio Calabria, 4 feb. - (Adnkronos) - Nei giorni scorsi l'ex numero due della Direzione nazionale antimafia Alberto Cisterna ha depositato una denuncia alla Procura generale in relazione alla vicenda in cui e' stato indagato con l'accusa di corruzione. Lo ha reso noto nella conferenza stampa convocata questo pomeriggio a Reggio Calabria in cui ha chiesto la riapertura delle indagini e il rinvio a giudizio, in luogo dell'archiviazione, per potersi difendere in un regolare processo. ''Mi sono lamentato del fatto - ha spiegato ai giornalisti - che sono stati sentiti decine e decine di ragazzi dandone notizie sulla stampa, mi sono lamentato del panico che queste comunicazioni di massa hanno suscitato nelle famiglie di questi ragazzi, mi sono lamentato della circostanza che tutto questo proviene da un magistrato che e' stato trasferito da mesi alla Procura di Bologna (parla di Beatrice Ronchi, ndc) e continua a occuparsi della mia vicenda con la terza proroga di applicazione sul mio caso che viene stimato di particolare ed eccezionale complessita'''. ''Io non so - ha proseguito Cisterna - perche' non abbia diritto a un processo normale con un pubblico ministero normale di questa citta', chiunque esso sia, e che non ci sia un'obbligazione per cosi' dire di risultato. Qui non e' che uno viene applicato perche' deve portare a casa qualcosa. Preferisco che vengano rispettate le regole e che mi sia dato il pubblico ministero che la Costituzione prevede mi sia dato''.

'NDRANGHETA: CISTERNA, SI VALUTI ATTENDIBILITA' DEL PENTITO LO GIUDICE Reggio Calabria, 4 feb. (Adnkronos) - ''Il punto che pongo e' decisivo: la legge dice che tutto quello che viene raccontato dai collaboratori deve essere raccontato entro 180 giorni dall'inizio della collaborazione. Una volta si diceva dovessero essere solo i fatti indimenticabili. Ora, siccome la caratura criminale, i fatti di cui parla il collaboratore di giustizia Lo Giudice Antonino sono quelli che sono, non credo che la mia corruzione possa essere un fatto dimenticabile''. Il magistrato Alberto Cisterna, che oggi ha tenuto una conferenza stampa sulla vicenda giudiziaria che lo ha riguardato con un'indagine e un decreto di archiviazione per l'ipotesi di corruzione, pone dubbi sulla valenza delle dichiarazioni del pentito Nino Lo Giudice che lo ha accusato. Il collaboratore ha parlato del magistrato in un memoriale oltre i 180 giorni che la legge prescrive per la stesura del verbale illustrativo. ''Siccome ne ha parlato oltre i 180 giorni, dopo avere subito delle contestazioni -ha sostenuto Cisterna- chiedo di sapere se la legge deve essere applicata in questo caso e chiedo di sapere se non debbano essere fatte delle valutazioni sulla sua attendibilita' e non debba subirne le conseguenze visto che e' un fatto sicuramente indimenticabile qual e' la corruzione di un magistrato''.

'NDRANGHETA: CISTERNA, VOGLIO PROCESSO CON TESTIMONI IN AULA Reggio Calabria, 4 feb. - (Adnkronos) - ''Ho gia' detto che trovo i contenuti del decreto di archiviazione non accettabili ossia non conformi a un minimo di verita' che ritengo indispensabile in questa vicenda''. Lo ha affermato il magistrato Alberto Cisterna, chiedendo la riapertura delle indagini e il processo per l'accusa di corruzione in atti giudiziari. ''Capisco - ha proseguito - che l'unico rimedio che mi e' dato da cittadino e da indagato e' quello di riaprire le indagini e andare a sentenza. Voglio che su questo processo vi sia una pronuncia dei giudici con tutte le prove, tutti i testimoni portati in aula, coi pentiti e con chiunque voglia venire a parlare di questa vicenda. Io sono disponibile, lo chiedo, vorrei dire lo pretendo ma so che il termine e' sbagliato. Moralmente credo mi sia dovuto portarmi in aula e processarmi per il reato di corruzione''. Il reato contestatogli, ha aggiunto, e' ''inesistente''. 

'NDRANGHETA: CISTERNA CHIEDE REVOCA ARCHIVIAZIONE, 'VOGLIO IL PROCESSO' Reggio Calabria, 4 feb. (Adnkronos) - "La Procura della Repubblica di Reggio Calabria revochi la richiesta di archiviazione nei miei confronti e chieda il rinvio a giudizio. Sono disposto al giudizio immediato perche' si arrivi a sentenza". E' la richiesta choc del magistrato Alberto Cisterna, ex numero due della Direzione nazionale antimafia nei confronti del quale il Tribunale di Reggio Calabria ha emesso un decreto di archiviazione per l'accusa di corruzione in atti giudiziari. La Dda reggina gli aveva contestato, sulla base delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Antonino Lo Giudice, di avere aiutato il fratello Maurizio Lo Giudice che era detenuto e soffriva di anoressia in cambio di soldi che l'altro fratello Luciano Lo Giudice gli aveva lasciato intendere di avergli versato. Il magistrato ha convocato una conferenza stampa a Reggio Calabria in cui ha spiegato i fatti contestatigli e accusando inquirenti e investigatori di non avere svolto le indagini con accuratezza, anzi sarebbero stati omessi atti importanti. Cisterna ha depositato una denuncia venerdi' scorso al Procuratore generale di Reggio Calabria.

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