Roma, 6 feb. - (Adnkronos) - Sono 6.633 i comuni italiani in cui sono presenti aree a rischio idrogeologico, l'82% del totale. Una fragilita' che risulta particolarmente elevata in regioni come Calabria, Molise, Basilicata, Umbria, Valle d'Aosta e nella Provincia di Trento, dove il 100% dei comuni e' classificato a rischio, subito seguite da Marche e Liguria (col 99% dei comuni a rischio) e da Lazio e Toscana (col 98%). Ma la dimensione del rischio e' ovunque preoccupante, con una superficie delle aree ad alta criticita' geologica che si estende per 29.517 Kmq, il 9,8% del territorio nazionale. In Italia oltre 5 milioni di cittadini si trovano ogni giorno in zone esposte al pericolo di frane e alluvioni. I numeri emergono dalla conferenza nazionale sul rischio idrogeologico in corso a Roma, che vede confrontarsi associazioni, sindaci, ordini professionali, tecnici ed esperti con l'obiettivo comune di trovare soluzioni alle emergenze del Paese. L'obiettivo e' accendere l'attenzione della politica su questi temi sottoponendo le proposte, che usciranno da questo appuntamento, ai candidati alle prossime elezioni e al nuovo Governo, visto che l'anno che si e' appena concluso ha evidenziato le conseguenze dei cambiamenti climatici su un territorio reso vulnerabile dall'eccessiva antropizzazione e dalla mancanza di manutenzione. La novita' dei fenomeni meteorologici sempre più intensi, concentrati in poche ore e su aree circoscritte, con alluvioni e danni anche in aree non eccessivamente antropizzate, dimostrano la necessita' di considerare i loro effetti per pianificare e programmare le politiche territoriali nei prossimi anni.
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