Visita il nuovo sito Italia Inchieste

E' ONLINE IL NOSTRO NUOVO SITO ITALIA INCHIESTE (http://italiainchieste.it/) CON PIU' NOTIZIE, PIU' SPAZIO PER I LETTORI, PIU' INTERATTIVITA', VIDEO E NOVITA'... VI ASPETTIAMO!!!

venerdì 8 febbraio 2013

55° CARNEVALE DI CASTROVILLARI - FOCUS PORTOGALLO - VIII CINEFORUM "CARMINE BONIFATI": VIVA SODDISFAZIONE DELLA CONSULTA SCIENTIFICA PER LA PARTECIPAZIONE DEL PUBBLICO


Si è appena concluso l’VIII Cineforum dedicato a Carmine Bonifati, che quest’anno ha avuto come filo conduttore il PORTOGALLO. Tre i film scelti dalla Consulta Scientifica della Pro Loco del Pollino di CASTROVILLARI, diretta da Filomena BLOISE e proiettati nella sala 14 del Protoconvento francescano di CASTROVILLARI. L’intento dei consultori è stato quello di tessere la trama di un breve, ma intenso, percorso storico-culturale sulla Nazione ospite del Focus. La prima proiezione , del 4 Febbraio, “Lisbon story”, di Wim Wenders, con Rudiger Vogler, Patrick Bauchau, Teresa Salgueiro & Madredeus, 1995, 105 min., è stata preceduta dall’illustrazione di una scheda geo-politica a cura del Dott. Pasquale PANDOLFI sulla città di Lisbona, accompagnata da una breve recensione del film prodotta da Roberta ARAIMO, alunna della IV A del Liceo Scientifico “E.MATTEI” di CASTROVILLARI. Martedì, 5 Febbraio, è stata la volta di altre due pellicole sul PORTOGALLO: “Alla rivoluzione sulla due cavalli”, di Maurizio SCIARRA, con Adriano Giannini, Gwenaelle Simon, Andoni Garcia, Francisco Rabal, Georges Moustaki, Oscar Ladoire, 2001, 95 min., preceduta dall’articolata recensione critica del film a cura della Dott.ssa Alessandra STABILE ; mentre, in seconda serata, è stato visionato il film “Sostiene Pereira”, di Roberto Faenza, con Marcello Mastroianni, Daniel Auteuil, Stefano Dionisi, Nicoletta Braschi, Joaquim de Almeida, 1995, 104 min., pellicola tratta dall’opera omonima di Antonio TABUCCHI. Quest’ultimo film è stato introdotto da un intervento critico-letterario a cura della Prof.ssa Angela LO PASSO, accompagnato dalla lettura ad opera di Antonella MASSARO della  recensione del film scritta da Myriam MARTUFI. La rassegna ha ottenuto quest’anno particolare successo ed apprezzamento, vivacizzata, tra l’altro, da un Coffe Break a tema, con frittelle e cocktail portoghese, a cura degli alunni Mara SCIGLIANO, Noemi VALENTE, Angelo SPROVIERI, Nasairi CLIN dell’I.P.S.S.A.R. di Castrovillari, supportati dal prof. Giuseppe GALIMA. L’altra novità  ha riguardato anche l’inserimento nel programma del cineforum di un incontro storico-filosofico, che ha previsto alcune dissertazioni con tesi filosofico-politiche a confronto e dibattito sul tema: “Fascismo e fascismi in Europa”, al quale hanno partecipato Enzo ZICARI, docente di Storia e Filosofia presso il L.Scientifico “E.Mattei” di Castrovillari, Lucio RENDE, delegato alla Cultura dal Sindaco Mimmo LO POLITO  e Riccardo ROSA, entrambi avvocati e politici. Hanno moderato Filomena BLOISE ed Angela LO PASSO.
 La motivazione della scelta dell’argomento del dibattito ha riguardato una parte importante della storia del PORTOGALLO: la dittatura di SALAZAR. Era il 28 maggio del 1926, giorno del golpe vittorioso dei militari contro la repubblica liberale, quando Antonio Oliveira Salazar, allora professore di economia all’Università di Coimbra e dirigente di un piccolo partito cattolico nazionalista, si vide proporre dai nuovi dirigenti del partito il ministero delle finanze. Fu dall’interno del governo militare che il futuro dittatore costruì la sua carriera e il suo regime e fu solo a partire dal luglio del 1932 che il “mago delle finanze” riuscì a impadronirsi di tutte le leve del potere, diventando finalmente capo del governo. Inevitabile il confronto con la dittatura di MUSSOLINI in ITALIA. Salazar stimava il fascismo e Mussolini, ma non amava le masse, importò buona parte delle strutture costruite dal fascismo (milizia, corporativismo, propaganda, inquadramento della società in organizzazioni paramilitari, saluto romano eccetera), ma non ne condivise mai l’ansia espansionistica. Questo perché il Portogallo non aveva bisogno di nuove conquiste: contrariamente all’Italia, infatti, aveva già un vasto impero coloniale che si stendeva da Macao – in Cina – fino alle isole di Capo Verde, nell’Atlantico africano, passando per Goa – in India –, Mozambico, Guinea Bissau e Angola in Africa. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, Salazar scelse di mantenere una posizione di neutralità piuttosto ambigua, neutralità che si trasformò in una conferma dell’alleanza con gli Inglesi, in un momento in cui i destini del conflitto si erano chiariti quasi definitivamente, ovvero nel 1944. Il risultato di questa mossa permise a Salazar sia di annichilire le opposizioni democratiche, che speravano in un appoggio di Londra e delle armate ‘antifasciste’, sia di creare un solco tra il proprio regime e i fascismi sconfitti e ottenere quindi il lasciapassare che gli permise di governare tranquillamente fino alla sua morte. “Il 24 aprile del 1974 a Lisbona fu un giorno come un altro. Tutto sembrava ripetersi  stancamente uguale: la guerra, la miseria e le violenze. Tutto appariva assolutamente immutabile, l’opposizione era annichilita e impotente, prontamente disarticolata dagli onnipresenti uomini della Pide. La guerra in Africa continuava senza grandi vittorie e senza grandi sconfitte. La tragedia si era in sostanza routinizzata.” Fu in questo clima di immanenza che si svolse la Rivoluzione dei garofani. Nella notte tra il 24 e il 25 aprile i capitani lanciavano il segnale di inizio delle operazioni: da Radio Renascença occupata, le note della canzone proibita Grandola di José Afonso, il cantautore della libertà, si diffusero per tutto il Paese, mentre dalle caserme i capitani si incamminavano verso la conquista dei luoghi strategici del potere. Alle 7,30 i militari diramavano un comunicato radio nel quale palesavano i loro obiettivi: ritorno alla democrazia, elezioni libere e fine della guerra coloniale. I relatori dell’incontro-dibattito E.ZICARI, L.RENDE, R. ROSA hanno messo in evidenza, ciascuno dal proprio punto di vista, ideologico e politico, “luci ed ombre” del fascismo e dei fascismi in Europa, avvicendandosi con competenza, passione, rigore espositivo e fine eloquenza nella trattazione dei principali nodi dei regimi totalitari nel “Secolo breve”, com’è stato definito il NOVECENTO. Anche dalla platea, formata da studenti, docenti, politici e persone comuni, si sono succeduti interventi ed osservazioni, che hanno chiamato in causa il pensiero di Hannah ARENDT e Michel  FOUCAULT.

Nessun commento:

Posta un commento

Puoi commentare questa notizia.