“In
merito alla complessa problematica connessa all’attuazione del piano di rientro
dai disavanzi nel settore sanitario della Regione Calabria, nella qualità di
presidente della Commissione speciale di vigilanza, sono intervenuto più volte
interpellando in prima battuta i vertici politici della Regione e
successivamente convocando un alto Dirigente della Asp reggina al fine di
analizzare i diversi profili delle prescrizioni distrettuali assunte, con
l’obiettivo di programmare adeguati controlli sulla congruità di tali
decisioni”.
E’
quanto rende noto il presidente della Commissione speciale di Vigilanza Aurelio
Chizzoniti che, sulla questione, ha interpellato con una missiva i presidenti
della Giunta e del Consiglio regionali, Giuseppe Scopelliti e Francesco
Talarico, il direttore generale dell’Esecutivo Franco Zoccali e il dirigente
generale dell’Avvocatura regionale Paolo Arillotta.
“Dalla
disamina dei documenti acquisiti e relativi al piano acquisto per l’anno
2012-2013, (corredati dal relativo verbale e dai criteri ed i percorsi per la
definizione dei budget 2012-2013 per la specialistica ambulatoriale e di
laboratorio, comprese le tabelle di calcolo del budget per le singole strutture), rilevo - sottolinea Aurelio
Chizzoniti - l’omessa osservanza del decreto commissariale in materia del
22.10.2010 n. 18” .
“Si evince - stigmatizza il presidente - che
la proposta contrattuale presentata è tardiva e contro legge, poiché interviene
a consuntivo di fine anno (e cioè quando le prestazioni richieste sono state
già interamente effettuate) e non come previsto dalla legge, con programmazione
preventiva”.
“La determinazione poi di comprendere, per la
prima volta, nel calcolo del budget anche
il ticket (quota di compartecipazione dell’assistito), incide negativamente,
avendo le strutture operato, nel corrente anno, con riferimento al contratto
2011 ad al budget assegnato alle
stesse. Mentre, la riduzione tariffaria - prevista dalla legge finanziaria 2007
- (art. 1 c. 796 lettera Q – Legge 296/06) non può essere applicata per l’anno
2012, perché limitata al triennio 2007-2008-2009 - come peraltro più volte
sancito autorevolmente in sede giudiziaria dal TAR, dal Consiglio di Stato e
dalla Corte Costituzionale”.
“Da qui, la vicenda che ha senza dubbio del
paradossale, perchè il calcolo effettuato con esclusivo riferimento alle
prestazioni del 2011 e del I° semestre 2012 punisce ingiustamente le strutture
che hanno lavorato nel rispetto del budget
(contratto 2011 di prorogatio in
assenza ancora oggi di contratto 2012), premiando invece ed incredibilmente,
chi produce annualmente e sistematicamente prestazioni fuori budget e che per il contratto 2011 (ancora valido) non potrebbero essere
pagate” - evidenzia Chizzoniti.
“A conferma di quanto da me riportato, le
tabelle allegate ai documenti dalle quali si evince un indebito aumento di budget per diverse strutture aliunde domiciliate, con contestuale,
illogica e contraddittoria penalizzazione per quelle reggine che subiscono
devastanti abbattimenti quantificati anche al 71%. Particolarmente danneggiate sono poi le
strutture di Radiologia a cui sono state revocate gran parte delle prestazioni
che fino al 2009 venivano riconosciute e regolarmente pagate (ortopanoramica –
mammografia – ecografia – Tac - Rm)”.
“In questa sede è dunque doveroso segnalare il
recentissimo orientamento maturato dalla 3^ sezione del Consiglio di Stato -
che con sentenza n. 05513/2012,
depositata in data 29.10.2012, ha accolto il ricorso di un Centro Diagnostico
Calabrese con conseguente soccombenza della Regione Calabria proprio con riferimento al rinnovo del
pregresso accreditamento. Una pronuncia giurisprudenziale, quest’ultima che
dovrebbe suggerire il riesame dei criteri fin qui prospettati confermando per
l’anno 2012, ormai trascorso, il budget
dei contratti 2011 con abbattimento dello 0,5% a consuntivo, così come previsto
dalla spending-review”.
“Questa decisione - conclude il presidente -
scongiurerebbe un prevedibile quanto diffuso contenzioso incoraggiato dalla
richiamata sentenza del Consiglio di Stato con fisiologico aggravio di spese,
competenze ed onorari di causa responsabilmente evitabili al fine di sottrarre
l’erario calabrese ad ulteriori appesantimenti”.
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