Il pedone è sacro: è vero in tutti i Paesi civili, un po’ meno in
Italia dove una diffusa carenza di senso civico non di rado impedisce di
recepire i diritti elementari di chi cammina a piedi, le cui sacrosante
prerogative sono invece vissute da alcuni automobilisti con fastidio, se non
proprio con ostilità.
Il problema è avvertito soprattutto dagli anziani, con ridotte capacità
di movimento e, quindi, di difesa rispetto agli automobilisti più
indisciplinati.
Non meraviglia, dunque, che a promuovere il “Manifesto per le città amiche
dei pedoni” siano stati per primi i sindacati
dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil, che si sono mossi con il
sostegno dell’Osservatorio per
l'educazione stradale e la sicurezza della Regione Emilia-Romagna e del Centro
Antartide di Bologna.
Il Manifesto, che ricorda innanzitutto che
“siamo tutti pedoni”, sta raccogliendo
adesioni in tutta Italia. Al momento
sono 40 i Comuni
firmatari tra i quali c’è anche Cosenza.
Ricordando che sono stati 589 i pedoni uccisi nel 2011 e 21.000 sono
rimasti feriti, diamo di seguito il testo integrale del Manifesto.
40
Comuni promuovono il “Manifesto per città amiche dei pedoni”
A
differenza di tanti altri paesi europei, dove il pedone è sacro, in Italia chi
cammina viene troppo spesso percepito come un intralcio da parte di chi guida.
Sono in tanti a non rispettare persino l’elementare diritto alla precedenza sulle
strisce, al punto che il 30% dei pedoni morti sulle strade perde la vita
proprio negli attraversamenti a loro dedicati. Un chiaro sintomo dello scarso
senso civico di molti italiani, questo, che ha portato però a una reazione
importante grazie alla creazione del “Manifesto
per città amiche dei pedoni”, già
sottoscritto da nord a sud da grandi e piccoli centri a significare quanto
questo problema sia sentito.
Le città
aderenti sono 40: Ancona, Arezzo, Bari,
Barletta, Bologna, Bolzano, Brescia, Cosenza, Enna, Fermo, Ferrara, Grosseto, La Spezia, Latina, Lecce, Lodi, Macerata, Mantova, Matera, Milano, Modena, Monza, Napoli, Novara, Padova, Parma, Pavia, Piacenza,
Pistoia, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Taranto, Torino, Trapani, Trento, Udine, Verbania, Verona.
L’invito a
firmare per tutelare i pedoni è stato promosso dai sindacati dei pensionati Spi-Cgil,
Fnp-Cisl e Uilp-Uil. Gli anziani, infatti, rappresentano la categoria più a
rischio nell’universo dei pedoni, avendo
capacità deambulatorie rallentate che si discostano dal modello di mobilità
“aggressiva” imperante nelle
nostre strade. Gli altri promotori dell’iniziativa
sono l’Osservatorio per l'educazione stradale e la sicurezza della
Regione Emilia-Romagna e il
Centro Antartide di Bologna.
Il
Manifesto ricorda anzitutto che “siamo nati per camminare”, anche gli autisti che
diventano – come si legge nel testo – soltanto
momentaneamente dei non-pedoni. Il documento prosegue con un elogio al
camminare in quanto amico “del corpo, della salute , dell’ambiente”, nonché
fonte di consumo di energia rinnovabile. Diventare una città amica dei pedoni significa avvicinarsi alle esigenze di chi
cammina, rendendo “piacevole e sicuro il camminare, educando al rispetto,alla
coscienza dei diritti ma anche dei doveri sulla strada”. In quest’ottica,
diventa di primaria importanza reprimere i comportamenti aggressivi di chi
guida, adoperandosi per moderare la velocità dei veicoli. In altre parole: una
città amica dei pedoni “ripensa le
strade con gli occhi di chi cammina”.
L'obiettivo
ambizioso si basa sul ribaltamento del senso comune di ciò che rappresenta la
strada, mettendo al centro il pedone, lavorando alla creazione di spazi condivisi
e fruibili per chi cammina. Rispondere ai bisogni del pedone significa anche
costruire isole di traffico per facilitarne l’attraversamento, ma anche
abbattere le barriere architettoniche per favorire la mobilità dei disabili. Le
“città amiche dei pedoni” intendono inoltre consentire ai bambini di recarsi a
scuola a piedi e guardano con simpatia a chi utilizza il trasporto pubblico e
la bicicletta.
Nel 2011
sono state uccise 589 persone che camminavano e 21.000 sono rimaste ferite.
Tragedie in larga parte evitabili. Il Manifesto delle città amiche dei pedoni è
parte della campagna “Siamo tutti pedoni” che tornerà la prossima primavera
proprio per mantenere alta l’attenzione sulle problematiche di chi si muove a
piedi.
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