Legambiente: “Conclusioni gravi. Riaprire
le indagini con l’ipotesi di omicidio. Confermati gli scenari più
inquietanti sull’intrigo delle navi dei veleni”
Riaprire le indagini con
l’ipotesi di omicidio. E’ la richiesta di Legambiente alla luce della Relazione sulla
morte del capitano di corvetta Natale De Grazia, impegnato nelle delicate indagini
sui traffici di rifiuti radioattivi e l’affondamento in mare delle cosiddette
navi dei veleni, approvata oggi dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul
ciclo dei rifiuti.
“Nelle conclusioni delle relazione - dichiara il
presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza - si afferma con chiarezza che i risultati della perizia
affidata al professor Giovanni Arcudi, in cui viene smontata l’ipotesi della
morte per cause naturali, ‘impongono di valutare le risultanze dell’inchiesta precedentemente svolta
in una chiave nuova e non poco allarmante’. E’
doveroso, ora, riaprire le indagini con
l’ipotesi di omicidio. Ma non solo. Sulla base di questa perizia deve essere
riconosciuto il decesso per causa di servizio e quindi tutti i diritti che
spettano ai familiari. Legambiente garantisce il massimo dell’impegno perché
questo non resti, come si afferma nella stessa relazione, tra i misteri
irrisolti del nostro Paese”.
Nelle conclusioni della Relazione vengono sottolienati anche altri aspetti
inquietanti di questa vicenda, come l’improvviso smembramento del gruppo investigativo che
faceva capo a De Grazia, autentico motore delle indagini, subito prima e subito
dopo il suo decesso.
“Con questa relazione - aggiunge Nuccio Barillà, della segreteria
nazionale di Legambiente - acquista un nuovo peso il clima di pressione e di ostilità che ha
accompagnato l’azione di De Grazia e del pool investigativo di cui faceva
parte, messo evidentemente in atto per impedire che si giungesse a una scomoda
e imminente verità nelle indagini sulle navi dei veleni e sull’indrigo
radioattivo dei tombamenti a terra. Scoprire chi ha ucciso De Grazia significa
poter fare finalmente luce sugli autori anche di quegli ‘atteggiamenti ostili e
pressioni’ di cui ha parlato l’allora presidente della Repubblica Ciampi nel
consegnare la medaglia d’oro al valore della Marina ai famigliari del
capitano”.
Da Reggio Calabria, città natale di De Grazia, riparte ora l’impegno per
accertare fino in fondo la verità. Domani, mercoledì 6 febbraio, l’onorevole
Alessandro Bratti, che ha curato, in qualità di relatore, il lavoro della
Commissione, parteciperà all’incontro organizzato da Legambiente - a cui saranno
presenti anche Enrico Fontana, responsabile dell’Osservatorio ambiente e
legalità di Legambiente e Nuccio Barillà della segreteria nazionale dell’associazione
- per discutere i risultati raggiunti e i prossimi passi da compiere in questa
battaglia di giustizia.
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