S.O.S.
Policlinico. O meglio: S.O.S. lavoro e salute. C’è troppo silenzio su ciò che
determinerà, a brevissimo, un’emergenza occupazionale e sanitaria sul
territorio reggino. Sembra confermato che, dal prossimo mese, troverà
realizzazione lo scellerato piano di riduzione voluto dalla Regione, attuato
pedissequamente ed in totale acriticità dall’Amministrazione del Policlinico,
che porterà alla chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia, oculistica e
otorinolaringoiatria. Tutti gli altri reparti della Casa di Cura subiranno un
drastico ridimensionamento che porterà ad una decurtazione dei posti letto ad
80 unità dagli originari 219.
V’è
da chiedersi, di fronte a questi dati numerici, se per le logiche del
risparmio, della riduzione dei costi, della razionalizzazione delle risorse
presenti sul nostro territorio, sia mai possibile sacrificare diritti
costituzionalmente garantiti come la salute ed il lavoro. Il Policlinico Madonna
della Consolazione rappresenta il secondo polo sanitario del nostro Comune, con
formidabili risultati, in termini di qualità e quantità: il reparto di
ostetricia e ginecologia ha effettuato 800 nascite nell’anno 2011, superando
quasi del 50% i risultati attesi dalla Regione Calabria. Tuttavia, la stessa
Regione Calabria, nelle persone che oggi la governano, con le scelte scellerate
operate dal Commissario per l'attuazione del Piano di Rientro dal debito
sanitario, Giuseppe Scopelliti - commissario, tra l’altro, “scaduto” il 31
dicembre 2011 - stanno portando alla chiusura il secondo polo nascita
cittadino; tutto ciò dopo la chiusura del punto nascita del Tiberio Evoli di
Melito Porto Salvo, condannando quindi ad un naturale collasso le rimanenti
strutture che garantiscono il diritto di nascere: l’Ospedale Riuniti di Reggio
Calabria e Villa Aurora. E’ chiaro che queste ultime due strutture, in
particolare l’Ospedale Riuniti di Reggio Calabria, non possano sostenere il
conseguente aumento si richiesta di assistenza sanitaria garantendo la massima
e dovuta efficienza e professionalità. C’è poi il lavoro: quel diritto che
verrà negato a circa 120 unità che lavorano, alcuni da una vita intera, con
sacrificio, dedizione e professionalità sia nei reparti destinati alla chiusura
che negli altri reparti in cui è prevista la drastica, per non dire drammatica,
riduzione dei posti letto. Riesce davvero difficile pensare quali servizi potrà
garantire questo “secondo polo” sanitario reggino una volta che avrà licenziato
(e lo farà a breve) le sue stesse risorse. Le logiche del risparmio, della
razionalizzazione, del contenimento della spesa sanitaria non possono e non
devono avvenire mettendo a repentaglio la vita dei cittadini e dei lavoratori
reggini. È assolutamente necessario che il Governatore, la politica e
l’amministrazione del Policlinico Madonna della Consolazione facciano
immediatamente un passo indietro e modifichino drasticamente le modalità per il
raggiungimento dell’obiettivo del contenimento della spesa sanitaria.
Laura
Cirella
Coordinatrice
provinciale
Sinistra
Ecologia e Libertà
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