Nella
mattinata odierna, a conclusione di articolate investigazioni, la Sezione
Criminalità Organizzata della Squadra Mobile, il Commissariato Distaccato di
Pubblica Sicurezza di Siderno (R.C.) ed il Servizio Centrale Operativo hanno
dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere nr. 7144/11
R.G.N.R. D.D.A., nr. 4607/11 R.G. G.I.P. D.D.A. e nr. 59/2011 R.O.C.C. D.D.A.
emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della
Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, nei confronti dei
sottonotati elementi appartenenti alla potente ‘ndrina COMMISSO,
operante nella fascia jonica della provincia di Reggio Calabria ed, in
particolare, nel “Locale” di Siderno (RC) divenuto, negli ultimi anni,
il fulcro di importanti interessi:
1.
AGRIPPO Rocco, nato a Locri (RC) il 14.11.1973
residente in Marina di Gioiosa Ionica (RC) in via strada Circhetto nr. 106, già
consigliere provinciale iscritto nelle liste del centro-sinistra SDI, assessore
al demanio e patrimonio fino al luglio del 2010;
3.
CHERUBINO Cosimo, nato a Siderno (RC) il 6.12.1971 ed
ivi residente in via Toronto 2/A, già consigliere regionale in quota PSI,
presentatosi alle elezioni regionali del 2010 nella lista del PDL;
4.
COMMISSO Antonio, nato a New York (U.S.A.) il
13.10.1973 e residente a Siderno (RC) in contrada Fossecalì, già Assessore e
consigliere comunale presso il Comune di Siderno nella giunta presieduta
dall’ex Sindaco FIGLIOMENI Alessandro;
5.
COMMISSO Domenico, nato a Locri (RC) il 17.10.1975 ed
ivi residente in contrada Fossecalì, Consigliere comunale in carica presso il
Comune di Siderno;
6.
COMMISSO Salvatore nato a Marina di Gioiosa Jonica (RC)
il 25.07.1940 ed ivi residente in via strada Porticato nr. 44;
7.
COMMISSO Rocco, nato a Locri (RC) il 23.10.1980 ed ivi
residente in contrada Fossecalì;
8.
FIGLIOMENI Cosimo, nato a Siderno (RC) il 10.10.1977 ed
ivi residente in contrada via Svevo I nr. 78, “Picciotto di giornata” in
seno al “Locale” di Siderno;
9.
FUTIA Pietro, nato a Locri (RC) il 27.07.1984 e
residente a Siderno (RC) in via Cesare Battisti nr. 4;
10. ROMANELLO
Pasquale, nato a Siderno (RC) il 18.11.1966 ed ivi residente in contrada Campo
Inferiore nr. 60;
11. TAVERNESE
Damiano Rocco, nato a Siderno (RC) il 28.07.1946 ed ivi residente in contrada
Ferraro nr. 84;
12. TAVERNESE
Giuseppe, nato a Locri (RC) il 02.05.1974 e residente a Siderno (RC) in via
Ferraro nr. 44, già consigliere di maggioranza del Comune di Siderno nella
giunta presieduta dall’ex Sindaco FIGLIOMENI Alessandro;
13. TAVERNESE
Rocco, alias “Robertino” nato a Locri (RC) il 17.12.1975 e residente a
Siderno (RC) in via Colacrisini nr. 5;
14. VERBENI
Giovanni, nato a Siderno (RC) il 03.09.1955 ed ivi residente in via Dromo Sud.
I predetti
indagati sono ritenuti responsabili di aver fatto parte dell’associazione per
delinquere di stampo mafioso ‘ndrangheta e, specificamente, della sua
articolazione denominata cosca COMMISSO operante nel “Locale” di ‘ndrangheta
di Siderno, con proiezioni nazionali ed internazionali, finalizzata al
controllo mafioso del territorio ed ad una serie indeterminata di delitti - tra
cui estorsioni, danneggiamenti, delitti contro la persona, detenzione e porto
illegale di armi, intestazione fittizia di attività commerciali nonché
all’acquisizione in modo diretto o indiretto della gestione di attività
economiche, all’ingerenza nella vita politica locale ed al conseguimento di
profitti e vantaggi ingiusti per sé o per altri - ivi compresi gli indagati
AGRIPPO Rocco cl. 73 e COMMISSO Salvatore cl. 40, appartenenti al “locale”
di Marina di Gioiosa Jonica (RC) ed ARMOCIDA Giuseppe, intraneo
all’articolazione denominata “locale” di Locri (RC).
Come si
ricorderà, nel marzo del 2010, a conclusione della prima parte della lunga
inchiesta giudiziaria nota alle cronache con il nome di operazione “Il
Crimine”, questi Uffici produssero una corposa comunicazione di reato nella
quale furono racchiusi una moltitudine di elementi indiziari attraverso i quali
fu svelata l’esistenza di una pericolosa e vasta organizzazione criminale di
tipo mafioso con sede in Calabria e con ramificazioni in molte altre regioni
d’Italia ed all’estero.
L’ascolto
degli operosi lavori d’intreccio tattico-politico, intessuti quotidianamente all’interno
della lavanderia “Ape Green” tra COMMISSO Giuseppe, illustri esponenti
di altre ‘ndrine e alcuni candidati alle elezioni amministrative, ha rivelato
parte degli effettivi rapporti esistenti tra ‘ndrangheta e politica locale.
L’Operazione “La
falsa politica” rappresenta, quindi, il completamento delle attività
investigative condotte da questa struttura investigativa - congiuntamente al
Commissariato di P.S. di Siderno ed al Servizio Centrale Operativo - denominate
“Il Crimine”, “Recupero-Bene Comune” e “Locri è Unita” che
hanno consentito di fare piena luce sui componenti e le attività illecite poste
in essere dalla consorteria di ‘ndrangheta dei COMMISSO
operante nel comprensorio jonico di questa provincia ed, in particolare,
nell’abitato di Siderno (RC) divenuto, negli ultimi anni, il fulcro di
importanti interessi economici e politici.
Gli elementi
probatori hanno permesso di acclarare come la predetta consorteria si fosse
orientata ad approfondire specifici interessi in campo politico, in funzione
dei suoi obiettivi di crescita economica ed il suo elemento di spicco COMMISSO
Giuseppe cl. 47, alias “Il Mastro” fosse divenuto il depositario non
solo delle conoscenza più profonde della struttura criminale di appartenenza ma
avesse sviluppato, per conto della struttura criminale, una sempre più
particolare attenzione alle vicende politiche locali degli ultimi anni e, più
recentemente, ai preparativi per il rinnovo dei consigli provinciali e comunali
del 2011 tra i quali, per l’appunto, la municipalità di Siderno.
Le
investigazioni confermano come proprio la lavanderia del “Mastro” fosse
divenuta anche il “centro nevralgico” di strategie elettorali dirette al
reperimento di voti, pianificate e dirette proprio dal pericoloso esponente
della ‘ndrina COMMISSO che veniva ragguagliato costantemente non
deflettendo minimamente dall’obiettivo di ottenere candidature utili alla cosca
e di suo personale gradimento.
I colloqui
intercettati all’interno della lavanderia “Ape Green”, hanno mostrato un
inatteso rovesciamento dei contesti criminali a cui si era abituati ad
assistere, ovverosia non più i classici tentativi di condizionamento della
politica compiuti da parte degli “uomini d’onore”, ma una lunga sequela
di richieste di appoggio elettorale da parte di chi, bussando alla porta del “Mastro”
o di altri mafiosi, ipoteca la sua futura attività pubblica a favore della
‘ndrangheta.
Gli specifici
servizi di osservazione, corroborati dall’attività di intercettazione
ambientale, hanno documentato incontri di esponenti della politica di Siderno
che si recavano in quella lavanderia del COMMISSO, prima per chiedergli “il
permesso di candidarsi”, poi per “racimolare i consensi del clan
necessari per la sua elezione” il che dimostra come il Comune di Siderno
fosse appannaggio della cosca e solo con il consenso del “Mastro”
fosse possibile candidarsi, con le ovvie conseguenze in termini di libertà di
scelta degli amministratori pubblici.
In
particolare, nel corso dell’attività investigativa emergeva che gli
appartenenti delle cosche mafiose escludevano una propria manifestazione
esterna per non compromettere il buon esito delle operazioni elettorali - pena
l’esposizione dei propri candidati a controlli di tipo investigativo - dovendo
operare occultamente alle loro spalle e fanno notare, altresì, che i cd. “uomini
d’onore” interessati ad attivarsi in campo politico non lo fanno a titolo
personale - quale normale estrinsecazione di un diritto costituzionalmente
garantito - ma quale espressione della volontà della struttura ‘ndranghetistica
territoriale (nella specie, il “Locale” di Siderno) che non deve mai
apparire all’esterno allo scopo di rendere intellegibile il proprio intervento,
fingendo interessi diversi da quello propri.
In altre
parole, secondo quanto riportato testualmente dal boss COMMISSO Giuseppe cl.
47, alias “U Mastru”, “..gli dobbiamo usare la falsa politica a
questi qua…”. L’espressione, carica di significato, ha dato il
nome all’odierna operazione di polizia giudiziaria.
Come
accennato, sono stati attinti dal provvedimento cautelare alcuni esponenti
politici calabresi sostenuti dalla cosca COMMISSO alle elezioni per il
Consiglio Regionale della Calabria, tenutesi il 28 e 29 marzo 2010 ed alle
elezioni amministrative che hanno riguardato la municipalità di Siderno,
avvenute il 15 e 16 maggio 2011.
Tra questi
figurano:
-
COMMISSO Domenico cl. 75, nipote[1] di
Giuseppe cl. 47 alias “’U Mastru”, attualmente ricopre la carica di
consigliere comunale di Siderno, eletto nella lista civica di area di centro
destra “Crediamoci Insieme“, che appoggiava l’attuale Sindaco RITORTO
Riccardo. Il predetto COMMISSO era stato consigliere di minoranza nella passata
amministrazione comunale guidata da FIGLIOMENI Alessandro, ex Sindaco di
Siderno, attualmente detenuto poiché tratto in arresto nel corso
dell’Operazione “Bene Comune”.
-
CHERUBINO Cosimo cl. 71, ex consigliere regionale e
capo gruppo del partito S.D.I. nella passata legislatura regionale, nel
dicembre 2009, transitava nel “P.D.L.”. Nella tornata elettorale del
28.3.2010, si candidava nella lista “Popolo Della Libertà” risultando
all’ottavo posto della lista che, complessivamente, risultava la più votata.
Nella sola città di Siderno, CHERUBINO Cosimo risultava il candidato più
votato.
-
AGRIPPO Rocco cl. 73, già consigliere provinciale di
Reggio Calabria, in seno al partito S.D.I. ed Assessore al Demanio e Patrimonio
nella precedente Giunta Provinciale fino al luglio del 2010, ha ricoperto,
negli anni, numerosi incarichi di natura politica e, recentemente, era stato
eletto consigliere comunale di Marina di Gioiosa Ionica (RC), amministrazione
comunale decaduta a seguito della nota Operazione di polizia giudiziaria denominata
“Circolo Formato”, condotta da questi Uffici investigativi nel 2011, nel
corso della quale veniva tratto in arresto il Sindaco FEMIA Rocco, alias “Pichetta”.
-
TAVERNESE Giuseppe cl. 74 e COMMISSO Antonio cl. 73,
entrambi eletti in passato consiglieri comunali presso il Comune di Siderno,
nella giunta presieduta dall’ex Sindaco FIGLIOMENI Alessandro.
In
conclusione, l’Operazione “La falsa politica” rappresenta una pietra
miliare nel contrasto alla ‘ndrangheta calabrese facendo emergere la
pericolosità dell’azione criminale, condotta per anni dalle singole ‘ndrine
operanti nella fascia jonica di questa provincia, di occupazione della “cosa
pubblica” attraverso l’impegno diretto ed indiretto in campo politico,
indirizzando in modo forzato le scelte elettorali con l’ardito obiettivo di
orientare, nella fase successiva, le scelte degli organi deliberativi con
conseguenze gravissime per la legittimità ed imparzialità delle scelte
incidenti direttamente sulla vita della popolazione.
Contestualmente
all’esecuzione dei cennati provvedimenti cautelari sono stati emessi, da parte
del G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, numerosi avvisi di garanzia
e decreti di perquisizione locale e personale nei confronti di alcuni esponenti
politici locali, in atto indagati nel corso del procedimento penale nr. 7144/11
R.G.N.R. D.D.A. ma non attinti da ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Analoga misura
di custodia cautelare in carcere è stata emessa nei confronti di un affiliato
alla consorteria COMMISSO, allo stato irreperibile, poiché residente da alcuni
mesi all’estero.
Nel corso
dell’esecuzione delle misure custodiali, uno degli indagati, FIGLIOMENI Cosimo
cl. 77, è stato tratto in arresto da personale della Squadra Mobile, in
collaborazione con la Sottosezione di Polizia Stradale di Frascineto (CS), sul
tratto autostradale A3 Salerno - Reggio Calabria, in direzione nord, mentre era
intento a raggiungere il nord Italia.
Gli arrestati,
dopo le formalità di rito, sono stati messi a disposizione dell’Autorità giudiziaria
ed associati presso la casa circondariale di Reggio Calabria.
Si
rappresenta, infine, che l’odierna operazione di polizia giudiziaria, ha visto
impegnati complessivamente circa 300 operatori appartenenti alla Sezione
Criminalità Organizzata della Squadra Mobile, al Commissariato di Siderno, al
Servizio Centrale Operativo, ai Reparti Prevenzione Crimine di Rosarno e
Siderno ed, infine, ai Commissariati Distaccati di P.S. di questa provincia.
[1] COMMISSO Domenico è il
nipote di COMMISSO Giuseppe cl. 47 alias “U mastro” poiché figlio di una
sorella dell’esponente mafioso.
Nessun commento:
Posta un commento
Puoi commentare questa notizia.