Si
continua in Commissione cultura a lavorare all’idea di organizzare a Cosenza un
festival del cortometraggio che tenga conto delle competenze e professionalità
di un vera e propria fucina di giovani talenti e videomakers presenti in città
e nella provincia.
Uno
di loro è senz’altro Alessio Pasqua, giovane regista cosentino, trapiantato a
Roma, dove si è in qualche modo specializzato nel genere horror, e autore del
recentissimo corto “Un giorno come tanti”, presentato con successo il 27
febbraio al cinema Modernissimo di Cosenza e finalista in ben 4 festival del
cortometraggio in Italia.
“Un
giorno come tanti” è stato proiettato in Commissione cultura a Palazzo dei
Bruzi nel corso di un’audizione inserita nell’ambito della selezione
preliminare che l’organismo consiliare presieduto dal consigliere comunale
Claudio Nigro ha avviato da tempo per individuare il meglio dei videomakers
locali da inserire nel prossimo Festival del cortometraggio.
All’audizione
della commissione cultura hanno partecipato, assente giustificato il regista
Alessio Pasqua, Francesca Florio e Francesca Marchese dell’Associazione
culturale “Le Sei sorelle”, che ha curato l’organizzazione generale delle
riprese del corto e che è molto attiva nel campo della diffusione dell’arte
cinematografica e degli audiovisivi. A “Le Sei sorelle” si deve, infatti, la
scoperta di molti videomakers locali, ma anche, l’organizzazione, diversi anni
fa, di una rassegna cinematografica dedicata alla “nouvelle vague” iraniana, che
ebbe come ospite, per una memorabile lezione di cinema, svoltasi tra pochi
intimi alla Casa delle culture, Babak Karimi, montatore di Abbas Kiarostami e
attore in “Una separazione” di Asghar Farhadi, che quest’anno ha vinto l’Oscar
come miglior film straniero.
Coprodotto
da “Ares Produzioni” e da “Rigor Mortis”, il corto “Un giorno come tanti”, proiettato
in commissione cultura, affronta il tema delicato e spinoso del racket delle
estorsioni e del reclutamento dei giovani al servizio della criminalità
organizzata, attraverso la storia di due giovani studenti che cominciano a
muovere i primi passi nella sfera del crimine, taglieggiando un imprenditore . Il
corto di Pasqua è stato girato interamente a Cosenza, con l’isola pedonale e il
centro storico a fungere da locations privilegiate. Ma anche con qualche puntata
nell’hinterland (alcune scene sono state girate in un mattonificio dismesso di
Marano, molto simile ai tanti non luoghi di cui è popolato il nostro Paese). Nel
cast figurano Peppino Mazzotta (grande attore di teatro, ma noto ai più come Fazio,
l’ispettore-assistente del commissario Montalbano nella fiction tratta dalle
pagine di Andrea Camilleri), Alessandro Sperduti (interprete della serie tv “I
Liceali”) e un gruppo di attori cosentini, alcuni alla loro prima esperienza
nel cinema.
Il
breve film - quindici minuti in tutto - è stato girato a costo zero e senza
alcun sostegno da parte delle istituzioni, ma qualcosa comincia a muoversi e a
dimostrarlo è l’attenzione della commissione cultura di Palazzo dei Bruzi.
Ora
“Un giorno come tanti” potrebbe prendere
la strada della diffusione nelle scuole per diventare strumento di educazione
alla legalità. Su questo versante l’Associazione “Le Sei sorelle” ha già avuto
un incontro proficuo con l’Assessore alla formazione della coscienza civica e
alla scuola Marina Machì per avviare un tavolo di concertazione in questa
direzione.
Nel
corso dell’audizione Francesca Florio e Francesca Marchese hanno illustrato il
percorso di lavorazione del film e i suoi obiettivi.
La
Florio ha ricordato la composizione della troupe del film, per metà romana e
per metà cosentina , a testimonianza di una fruttuosa sinergia tra maestranze
autoctone e tecnici provenienti da fuori.
Francesca
Marchese ha, invece, ricordato il
percorso artistico di Alessio Pasqua che ha cominciato a fare cinema a Cosenza
presso l’Accademia del Cinema, esperienza che Francesca Marchese ha condiviso
in maniera pionieristica con altre 4 persone e della quale, nonostante gli
ottimi risultati raggiunti, oggi non vi
è più traccia per mancanza di fondi e di sostegno da parte delle istituzioni.
Unanime
l’apprezzamento per il cortometraggio di Alesssio Pasqua della Commissione
cultura. Il consigliere Maria Lucente ne ha sottolineato l’impegno politico e
civile. “Solo così - ha detto - si può
fare prevenzione e portare all’attenzione un messaggio in grado di raggiungere
capillarmente i ragazzi. Un cortometraggio del genere penetra molto di più di
ogni parola. Un racconto che insegna a non essere omertosi e che sprona i
giovani a non essere passivi, senza per questo dover essere a tutti i costi
degli eroi.”
Colpito
dal finale amaro, ma che fa arrivare senza giri di parole il messaggio, il
consigliere Giovanni Cipparrone.
Mimmo
Frammartino ha, invece, annunciato, per il festival del cortometraggio che si
ha intenzione di organizzare a Cosenza, un partenariato con il Comune di
Torino. “Cosenza può dire la sua nella maniera più autentica – ha affermato
Frammartino - ed il contributo culturale e di idee che può venire
dall’Associazione “Le Sei Sorelle” è veramente straordinario.”
Dello
stesso parere il Presidente della commissione Claudio Nigro: “il fatto di
poterci eventualmente relazionare con Torino – ha ribadito nel suo intervento
conclusivo -– fa assumere al nostro proposito di organizzare un festival del
cortometraggio una particolare valenza. L’auspicio è che l’Amministrazione
comunale possa rappresentare il veicolo attraverso il quale trasformare una
vetrina di cortometraggi autoctoni in una vetrina nazionale.”
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