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mercoledì 23 maggio 2012

IMMIGRAZIONE: CLANDESTINI RIDOTTI IN SCHIAVITU', 22 ARRESTI ORGANIZZAZIONE CON BASI A LECCE E ROSARNO, OPERAZIONE DEI ROS

(ANSA) - ROMA, 23 MAG - Immigrati fatti giungere in Italia con false promesse di lavoro e ridotti invece in schiavitu' per lavorare nei campi per molte ore al giorno e vivere in condizioni disumane. Per questo 22 persone sono state arrestate dai carabinieri dei Ros tra Puglia, Calabria, Campania, Sicilia e Toscana. Diversi i reati contestati, a vario titolo, ai componenti dell'organizzazione, attiva tra Nardo' (Lecce), Rosarno (Reggio Calabria) e altre citta' del sud. Tra gli altri, tratta di persone e riduzione in schiavitu'.L'indagine, chiamata 'Sabr' e condotta dal Ros di Lecce a partire dal gennaio 2009, ha portato all'individuazione di una organizzazione internazionale costituita da italiani, algerini, tunisini e sudanesi operanti in Puglia, Sicilia, Calabria e Tunisia che favoriva l'ingresso clandestino, in prevalenza di tunisini e ghanesi da destinare alla raccolta di angurie e pomodori. Il 'reclutamento' avveniva prevalentemente in Tunisia, dove numerose persone, spinte dalla disperazione, venivano convogliate in falsi viaggi della speranza verso la Sicilia e, successivamente, nella penisola, per lavorare prima nell' agro pachinese, nel siracusano, poi i quello neretino, in provincia di Lecce. A Nardo' si era costituita una sorta di 'cartello' tra datori di lavoro e 'caporali', che forniva manodopera per i lavori agricoli stagionali in diverse regioni. I clandestini venivano relegati lontani dai centri abitati, privati del denaro che avevano con se', retribuiti con somme irrisorie, alloggiati in baracche senza acqua corrente, servizi igienici e corrente elettrica messe a disposizione dagli stessi 'datori di lavoro'. Gli immigrati venivano costretti a turni di lavoro di 10-12 ore, anche durante il Ramadan, periodo durante il quale molti lavoratori di religione islamica si astenevano dal bere e dal mangiare. Da questa attivita' i componenti dell'organizzazione traevano profitti ''rilevanti'', evadendo tasse e contributi. Gli arresti sono stati eseguiti dai carabinieri del Ros, dei comandi provinciali interessati e del Nil, con il supporto di elicotteri e unita' cinofile per la ricerca di droga, armi ed esplosivi. La misura cautelare e' stata emessa dal gip di Lecce Carlo Cazzella su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce. Tra i reati contestati, oltre alla riduzione in schiavitu', anche l'associazione per delinquere, il falso in atto pubblico (per i falsi permessi di soggiorno) e il favoreggiamento dell'ingresso di stranieri in condizioni i clandestinita'.

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