FISCO: CALABRIA, BENI PER 94MILA EURO SEQUESTRATI A IMPRENDITORE (AGI) - Crotone, 1 mar. - Beni per 94.000 euro sono stati sequestrati dai finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria di Crotone a un imprenditore, accusato di reati tributari. L'uomo, F.C., 53 anni di Petilia Policastro (Kr), in particolare, e' ritenuto responsabile del reato tributario di omesso versamento di Iva. Le Fiamme Gialle avevano riscontrato, infatti, che l'imprenditore, titolare di una ditta di autotrasporti, aveva regolarmente presentato la dichiarazione fiscale per l'annualita' 2007, omettendo pero' il versamento delle imposte dovute. In particolare, la ricostruzione effettuata dai militari ha fatto emergere l'omesso versamento di Iva dovuta per l'ammontare di circa 94.000 euro, somma superiore alla soglia di punibilita' di 50.000 euro oltre la quale, accanto alla sanzione amministrativa, si rende configurabile il reato. Gli approfondimenti investigativi hanno fatto emergere, sempre secondo l'accusa, ulteriori "elementi sintomatici di pericolosita' fiscale", in quanto l'imprenditore non avrebbe presentato le dichiarazioni fiscali per i periodi d'imposta 2009 e 2010, risultando per tali annualita' "evasore totale". A seguito dell'attivita' di polizia giudiziaria, quindi, e' scaturita un'ispezione fiscale, volta alla completa ricostruzione del giro d'affari realizzato dall'autotrasportatore. In relazione all'omesso versamento dell'Iva per il 2007, gia' quantificato, il Nucleo Polizia Tributaria, secondo quanto reso noto, ha segnalato alla magistratura la possibilita' di richiedere l'emissione della misura cautelare reale del sequestro preventivo, finalizzato a garantire il concreto recupero delle somme dovute al Fisco. Da qui il decreto di sequestro preventivo di disponibilita' bancarie e alcuni automezzi.
'Ndrangheta - Milano, con 23 arresti blitz contro clan Facchineri C'è anche vicebrigadiere dei carabinieri, dava loro informazioni Milano, 1 mar. (TMNews) - I 23 arresti di oggi della Gdf di Milano, con sequestro di beni per oltre cinque milioni di euro, sono un duro colpo contro la famiglia 'ndranghetista dei Facchineri, radicata nel capoluogo lombardo, ma ancora legata altri clan come gli Arena e i Pesce. Le indagini sono partite alle fine del 2007 su un traffico di droga, ma si sono poi estese alle attività illecite della cosca, originaria di Cittanova (Reggio Calabria), finalizzate a reinvestire i proventi dello spaccio. Nonostante le pochissime informazioni ricavate dalla intercettazioni telefoniche, vista l'attenzione dei Facchineri alle conversazioni di questi tipo, le Fiamme Gialle sono infatti riuscite a risalire, in particolare a due mediatori, uno attivo nel Milanese e l'altro nel Bolognese. I due broker sono accusati di aver prestato denaro a imprenditori in difficoltà con tassi intorno al 20% mensile. Il 15% finiva nelle casse dei Facchineri, mentre il restante 5% veniva trattenuto dai mediatori. Il tutto con metodi di riscossione definiti "mafiosi" dagli inquirenti in almeno due casi. Tra le vittime, che a loro volta sono però indagate in un'altra inchiesta, ci sono due imprenditori del settore nautico tra i quali Giulio Lolli, ex titolare della società Rimini Yatch, che risulta latitante in Libia. Gli arrestati sono indagati, a vario titolo, per riciclaggio, impiego di denaro di provenienza illecita, usura, estorsione, truffa, sostituzione di persona, trasferimento fraudolento di valori, associazione a delinquere, furto aggravato, ricettazione e evasione, ma c'è anche un caso di corruzione. Si tratta di un vicebrigadiere dei carabinieri che forniva coperture e informazioni a un'altro degli arrestati che riusciva così a presentarsi agli occhi degli imprenditori come l'inesistente "comandante Morabito" della Gdf. L'uomo garantiva clemenza in caso di verifica fiscale e in cambio chiedeva denaro. In un caso avrebbe incassato 120mila euro, in un altro 100mila.
TRUFFE: FERMATO E' VICESINDACO COMUNE CALABRIA (ANSA) - LAMEZIA TERME (CATANZARO), 1 MAR - E' il vicesindaco di Nocera Terinese, Rolando Barletta, di 58 anni, eletto in una giunta espressione del centrodestra, la persona fermata dalla finanza perche' intascava del denaro dell'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro di cui era dipendente. Barletta, dipendente dell'Asp e' il responsabile dell'area amministrativa del Poliambulatorio di Nocera Terinese. Attraverso annotazioni contabili artefatte e con l'emissione di falsa documentazione, secondo quanto ricostruito dalla finanza, l'uomo comunicava agli uffici centralizzati dell'Azienda di Catanzaro incassi di ticket notevolmente inferiori. In particolare, all'atto del pagamento del ticket versava solo parte della cifra mentre il resto lo intascava per se'. L'indagine che ha portato al fermo di Barletta per peculato continuato e falso ideologico in atto pubblico, e' stata condotta sotto il coordinamento del procuratore della Repubblica di Lamezia Terme Salvatore Vitello e del sostituto Domenico Galletta. E' stato accertato che da dicembre scorso ad oggi e' stata sottratta alle casse dell'Asp di Catanzaro una somma pari a oltre seimila euro. Dalla documentazione sequestrata e' emerso che la truffa potrebbe essere stata perpetrata per alcuni anni
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