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martedì 28 febbraio 2012

Giordano (Idv) sulla Fondazione Campanella

 La Fondazione Campanella non è più il ‘mostro giuridico’ su cui  la Cgil ha espresso più volte  osservazioni e critiche, ma rischia di diventare un caso nazionale di cattiva amministrazione delle risorse pubbliche”. Lo afferma Giuseppe Giordano, consigliere regionale di Idv, secondo cui “I rilievi del Governo sul ‘collegato al bilancio 2012’ sono clamorosi passi falsi, ma l’ennesima bocciatura alla ‘Campanella’, da parte  di un Governo supertecnico, è come se ci  dicesse che la Regione Calabria  persevera nello stesso errore non perché sia diabolica,  ma perché è senza speranza. Non riesce a migliorare ciò di cui si occupa e neppure a migliorarsi, perché è prigioniera di un sistema clientelare ed assistenziale che rovina persino le idee interessanti. C’era da attendersi che dopo i clamorosi sbagli della scorsa legislatura,  la nuova maggioranza si rendesse conto degli tanti errori commessi a proposito di questo ente privato. Invece,  sulla Fondazione Campanella si è iniziato male e proseguito peggio.  Fin dall’insediamento di questa legislatura regionale - conclude Giordano -  ho considerato la Fondazione  Campanella  l’anomalia più grave tra tutti gli Enti sub regionali e tra quelli privati finanziati  con risorse pubbliche. Un’anomalia da affrontare con serenità, vista l’esigenza di lavoro che c’è nella nostra regione,  ma con la necessaria  determinazione e nel rispetto delle leggi. Pensavo fosse chiaro a tutti, soprattutto alla maggioranza di centrodestra, che su temi della sanità  non si può più scherzare. Perciò quando, nella seduta del Consiglio regionale,  si è giunti a proporre la trasformazione in Ente pubblico di una struttura privata sulla cui dimensione scientifica sono state nel corso del tempo mosse  critiche d’ogni genere, il Gruppo di Idv ha continuato  a dire  di no.  C’è da augurarsi - conclude il consigliere regionale di Idv -  che dopo questo ennesimo buco nell’acqua, la Giunta regionale muti radicalmente l’approccio ai problemi della Calabria. Anche perché, se finora  a  bocciare una  percentuale elevatissima di leggi regionali, era stato un Governo amico, figuriamoci che accadrà d’ora in avanti con il Governo Monti”.

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