“Lo Zodiaco ed oltre…” è il titolo della personale di Luca Indaco che, sotto l’egida di “OMAGGIO a TAORMINA”, organizzata dall’associazione “Arte & Cultura a Taormina”, verrà inaugurata alle 18:00 del 2° marzo, ospite della “Fondazione Mazzullo” presso il Palazzo Duchi di S. Stefano sino al 28 dello stesso mese. Un’esposizione di incisioni, olii, sculture, che rende conto in maniera panoramica del talento del giovane artista taorminese, che lo ha già portato ad esporre al Padiglione Italia, sezione Accademie di BB.AA, della 54° Biennale di Venezia curata da Vittorio Sgarbi. Un talento che viene fuori in modo prepotente - e potente - soprattutto nelle 12 incisioni che rappresentano i segni zodiacali del titolo, eseguite con la tecnica dell'acquaforte su matrice di zinco, e nelle 3 incisioni, realizzate con la tecnica xilografica su matrice di legno, rappresentanti le “Isole - Matrioske”. Dove il segno continuo, deciso, forte nella sua consapevolezza dell’incidere fa da contraltare a soggetti dalla resa quasi fiabesca, carica di echi del mondo dell’infanzia. Dove le “Isole” si rivelano l’interfaccia della fecondità della Terra, luoghi puri e primitivi privi di contaminazioni; dove i contorni arrotondate delle coste riportano alle curve sinuose della Donna che genera una vita nuova.
Ed è proprio ad esso, a quell’età magica dell’essere umano che trova nelle braccia della Donna-Madre che lo avvolgono conforto, sicurezza, e riconoscimento, che rimandano i colori accesi e solari della “cornice” cromatica dentro cui prendono vita “Le Isole”. Dapprima quasi indefinite ed appena abbozzate sagome, moltiplicandosi e riproducendosi sulle grandi tele ad ogni passaggio acquisiscono, “conquistandola” e quasi “reclamandola”, un’identità iconografica femminile piena e conclamata, divenendone alla fine tout - court il simbolo. Una femminilità senza volto, e ammantata da una sorta di “chador” priva di orpelli, per poter rendersi universale. Mentre le “frecce-triangoli”, dalla simbologia fortemente allusiva, già accolti dal chador materno e pian piano trasformatisi in “alberi - case”, luoghi anch’essi di rifugio e protezione, divengono alla fine “frecce - aquiloni”, pronti al distacco da Madre-Terra per “volare” da soli…
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