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lunedì 27 febbraio 2012

AGRICOLTURA: OLIVERIO (PD), COCA COLA RIVEDA POSIZIONE SU ROSARNO

(AGI) - Catanzaro, 27 feb. - La convocazione di un tavolo di crisi da promuovere presso il Ministero delle Politiche agricole, che coinvolga il Ministero dello sviluppo economico e tutta la filiera, affinche' "la multinazionale Coca Cola riveda la sua posizione circa l'acquisto delle arance della Piana di Gioa Tauro, al fine di evitare un danno devastante per l'economia calabrese e per la salvaguardia dei deboli livelli occupazionali e soprattutto riveda la politica dei prezzi remunerando adeguatamente le arance calabresi per la loro qualita' e genuinita'" e' stata chiesta dal parlamentare del Partito democratico Nicodemo Oliverio, capogruppo in Commissione Agricoltura alla Camera nel corso di un intervento in Aula. "La condizione generale della Piana di Gioia Tauro e' a tutti nota - ha detto ancora Oliverio, che sul tema ha annunciato una interrogazione - un territorio piegato da antichi e irrisolti problemi, dove gli agrumeti sono fra le poche fonti di ricchezza. La rivolta degli immigrati del gennaio 2009 e' viva nei ricordi di molti. Anche per questo l'Amministrazione comunale di Rosarno e' da tempo impegnata a dare una sistemazione dignitosa ai migranti, costretti a vivere in veri e propri ghetti e in condizioni igieniche al di sotto del tollerabile. Gli abitanti di Rosarno, che gia' vivono una condizione economica e sociale particolarmente difficile, devono far fronte ai problemi connessialla presenza di migliaia di immigrati, che annualmente si presentano nella Piana per partecipare alla raccolta delle arance, e alla crisi dei produttori che, sottopagati proprio da societa' come la Coca Cola, spesso preferiscono lasciare marcire il prodotto sul terreno. Pietro Molinaro, presidente della Coldiretti Calabria, interpellato da The Ecologist aveva confermato il fatto, precisando che "il prezzo che pagano le multinazionali non e' giusto" e che "cosi' costringono le piccole aziende dell'area a sottopagare gli operai". "Basterebbe che le multinazionali pagassero il giusto prezzo di 15 centesimi al chilo - aveva aggiunto Molinaro - e la situazione cambierebbe radicalmente". La Coldiretti Calabria e' da oltre un anno che sta conducendo una battaglia su questo tema che porto', nel gennaio del 2011, allo 'sciopero delle aranciate', con l'invito ai consumatori a non acquistare le bevande a base di succo. Secondo la Coldiretti, infatti, nelle bibite di succo d'arancia ce n'e' troppo poco, appena il 12%. Questo fa si' - ha sottolineato il parlamentare del Pd - che un chilo di arance sia pagato dalle industrie di spremitura ai produttori appena otto centesimi, mentre il costo della manodopera per i produttori e' stimato in sei centesimi per un chilo. Proprio un anno fa ho presentato in parlamento la Proposta di legge n. 4114, sottoscritta da 65 colleghi. Che prevede di aumentare nelle bibite analcoliche almeno al 16 % la percentuale minima di succo di agrumi, contrastando la tendenza che inganna i consumatori e danneggia gravemente i produttori e, come si e' visto, coloro che sono coinvolti nella raccolta. Credo che sia proprio giunto il momento di dire basta alle "aranciate senza arance" e alla commercializzazione di tutti i prodotti agroalimentari "surrettizi", privi cioe' delle materie prime fondamentali che dovrebbero caratterizzarli. L'Italia e' il Paese del cibo sano e di qualita', che deve esserevalorizzato per garantire una giusta alimentazione, un'adeguata tutela della salute stessa dei cittadini ed un dignitoso salario ai lavoratori. Non e' tollerabile, cosi' come dimostrano i dati forniti dalla Coldiretti, che in una bottiglia di aranciata vi sia un ricarico di oltre il 4.000 %. Questo non e' profitto - ha concluso Oliverio nel suo intervento in Aula - e' sfruttamento".

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