Roma, 2 lug. (TMNews) - "I tagli sulla sanità sono più facili perché lo Stato taglia ma la faccia ce la mettono le regioni. La sanità è una specie di bancomat. Più difficile per esempio sarebbe per il governo tagliare sulla scuola. Lì avrebbe inevitabilmente una responsabilità diretta". A parlare, in una giornata importante sul fronte della spending review, è Giovanni Bissoni, il nuovo presidente dell'Agenas, l'agenzia nazionale dei servizi sanitari. Quanto poi ai 97 miliardi di spesa aggredibile di cui parla il ministro Giarda, Bissoni ribatte che "se il conto finale della sanità 2011 è stato di 112 miliardi mi pare difficile che 97 siano aggredibili. Lo stesso concetto di spesa aggredibile è un po' vago". Certo "si possono introdurre criteri severi e precisi di spesa standard. E' la parte più facile" mentre quella più difficile sono "i beni sanitari". "Comprare una protesi - spiega Bissoni - non è come comprare acqua minerale, perché ce ne sono molte e ognuna ha una sua particolarità. E' vero però che in qualche modo alcuni prezzi di riferimento vadano messi anche in questo campo. Ma è un'operazione che non si fa dalla sera alla mattina, e occorre coinvolgere i professionisti". "La sanità - conclude Bissoni sulla spending review - non può chiamarsi fuori da un processo che riguarda tutto il paese, ma le regioni, specialmente le migliori, la spending la stanno facendo da tempo. Semmai i margini di risparmio stanno in quelle regioni in difficoltà e sottoposte a piani di rientro. Ma anche lì c'è un problema: i cittadini di Lazio, Calabria, Campania, Molise e Abruzzo stanno già pagando più tasse e più ticket per ripianare i deficit. Il mio vero timore è che dietro all'idea della spending review ci sia l'intenzione di tagliare e peggiorare i servizi".
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