“Stiamo facendo una riforma
che è il simbolo di una spending review
calabrese efficace ed efficiente. L’obiettivo è risparmiare risorse,
qualificare la spesa e rilanciare il settore.
Non perdiamo l’occasione di fare vedere al Paese che in Calabria non soltanto
una parte, ma tutta la politica che s’ispira a principi di sano riformismo, è
in grado di aggredire questioni complesse come Arssa ed Afor e portarle a
soluzione”. Lo sostiene l’assessore regionale all’Agricoltura Michele
Trematerra in vista della seduta del Consiglio regionale di domani. “In questo
drammatico momento che il Paese vive e con alcuni gravissimi fatti di
malcostume di cui si stanno occupando i media circa la gestione della cosa
pubblica, la riforma di Arssa ed Afor - aggiunge - soprattutto in una regione difficile,
dovrebbe essere vista come la strada da percorrere immediatamente. Non solo
dall’Udc e dal Centrodestra, ma dall’intera politica calabrese che non intenda
abdicare alle sue funzioni di guida dei processi in atto. Altrimenti da qui a
breve, rischiamo che assieme all’acqua sporca si getti via anche il bambino.
Quando la Calabria ,
viceversa, su agricoltura e forestazione
deve, invece, giocarsi una carta fondamentale per il suo futuro”. Spiega
Trematerra: “Viviamo una crisi devastante nel Paese, che è una crisi non solo
economica, come lasciano intendere le cronache, ma di legittimità e di
autorevolezza delle classi dirigenti. Oggi abbiamo l’occasione, rinvenibile in due
proposte di riforma approvate dalla Giunta regionale e dalla Commissione
consiliare competente, e che io
considero ineludibili se si intende fare sul serio e mettere da parte tatticismi che non portano più da nessuna
parte, per far vedere all’Italia che la Calabria ha, nonostante
le tante difficoltà, una classe dirigente che vuole cambiare. Mi auguro,
quindi, che prevalga il senso di responsabilità in tutte le forze politiche e
che entro lunedì, quando le proposte saranno al vaglio dell’Aula, si possa
decidere assieme di andare avanti con metodi nuovi e non di restare attaccati
al passato, paralizzati da veti partitici”. Ad avviso dell’assessore
all’Agricoltura, “Su alcune storiche distorsioni sociali e su taluni grandi
problemi ereditati dal passato, occorrerebbe non trincerarsi dietro calcoli
microscopici ed a volte
individualistici, ma agire uniti, gettando il cuore oltre l’ostacolo.
Naturalmente senza mai recedere, come ho sempre puntualizzato, dalla difesa dei livelli occupazionali e dalle
garanzie per i lavoratori. D’altronde, se non facciamo le due riforme, i due
Enti rischiano il default e la politica rischia, qualora le riforme non
venissero approvate, di rimanere seppellita dalla galoppante antipolitica che
punta sull’incapacità delle Istituzioni
di affrontare i problemi. Sono le riforme la migliore risposta
all’antipolitica. Sono le riforme il modo più efficace per razionalizzare la
spesa e sono sempre le riforme che, ridando funzione e ruolo ad Enti come Arssa
ed Afor, introducono nel meccanismo, che nel tempo ha subito squalificanti
cadute di stile, regole di efficienza e quell’indispensabile dose di eticità
che va di pari passo con i sistemi che funzionano”. Ancora Trematerra: “Oltre
ad ottenere un considerevole risparmio finanziario con le riforme
approntate, attraverso la razionalizzazione dei due Enti e delle
Comunità montane, che ad oggi costano una cifra superiore ai 220
milioni di euro, se domani approviamo le due riforme, si rende un servizio straordinariamente utile
alla Calabria anche in termini di risparmio sui servizi che si andranno ad
erogare e sulla produttività dell’immenso patrimonio forestale e montano. Ma si
rende un grande servizio anche alle istituzioni calabresi. In quanto daremmo la
dimostrazione che in Calabria non abbiamo bisogno di frustate dall’esterno per
razionalizzare l’esistente. Da mesi sto portando avanti, assieme al presidente
Scopelliti, alla Giunta regionale ed alla maggioranza, un disegno che non ha
mai inteso escludere nessuno, né le opposizioni né le forze sociali. Anzi,
com’è noto, si è badato, con grande scrupolo, ad ascoltate tutti, sebbene dopo
una lunga fase di audizione, che considero aperta fino a tutta la durata del
dibattito in Consiglio di lunedì, l’esito abbia registrato un pregiudiziale diniego
da parte dell’opposizione. Diniego, a mio avviso, immotivato nella sostanza
delle obiezioni, che il più delle volte sono apparse timorose di dispiacere
alle posizioni più conservatrici e retrogradi che, nell’illusione di poter
ignorare i processi di ristrutturazione della spesa in atto nel Paese,
finiscono col cacciare gli Enti e le loro stesse posizioni in un tunnel da cui
poi sarà veramente difficile trovare un’uscita”.
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