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venerdì 28 settembre 2012

COMUNI:REGGIO;NUCARA(PRI),CHIAMATA ALLE ARMI POLITICA CITTA' 'MIO SOGNO E' DI VEDERE ALMENO DIECIMILA PERSONE IN PIAZZA'

(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 28 SET - ''La mia vuole essere una chiamata alle armi alla citta'. Un chiamata alle armi politica''. Lo ha detto Francesco Nucara, segretario del Pri, incontrando i giornalisti sulle vicende che riguardano il Comune di Reggio Calabria e l'eventuale scioglimento dell'ente. ''Questa - ha aggiunto - e' solo la prima puntata. Il mio sogno e' quello di vedere almeno diecimila persone in piazza per dire alla Ministra Cancellieri, questa e' Reggio, vogliamo lavorare insieme per migliorare la nostra condizione, con una classe politica che fa schifo, ma non per intero''.''Quello di oggi e' il preludio di una battaglia piu' lunga'', ha aggiunto Nucara, che ha invitato ''la classe politica reggina, di destra e di sinistra, maggioranza ed opposizione, ad unirsi attorno alla citta', per evitare il disastro di uno scioglimento, sia per infiltrazioni mafiose, o per dissesto economico, che colpirebbe indistintamente l'intera comunita' reggina. Mi porto ancora dietro le cicatrici dello scioglimento nel '92, per irregolarita' amministrative, del Consiglio comunale di Reggio. Penso che il Governo si dovrebbe preoccupare, piuttosto, della nomina del nuovo Procuratore della Repubblica, che a distanza di mesi dal trasferimento del Procuratore Giuseppe Pignatone, ancora non c'e'''. Secondo Nucara, ''quei politici che oggi sperano nello scioglimento dell'amministrazione comunale non si rendono conto del danno che fanno. Se qualcuno ha sbagliato e' giusto che paghi. Ci sono due o tre consiglieri che hanno fatto degli errori. Ma gli altri 37 cosa centrano? Perche' devono portarsi dietro un marchio cosi' infamante. Come repubblicani non intendiamo difendere nessuno. Cio' che vogliamo difendere e' solo la nostra citta'. In caso di scioglimento, per tre anni avremmo i 'podesta'', tre burocrati che, per quanto bravi, si limiterebbero alla gestione ordinaria della citta'. Non si voterebbe prima del 2015. Non serve la politica dei sospetti, tipo Kgb, Stasi o polizia segreta di Stalin. Pretendiamo di vivere in una societa' civile''. 

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