“La chiusura, seppure
temporanea, ma indefinita, del carcere di Laureana di Borrello è assolutamente
inaudita e ingiustificata a fronte della situazione in cui versano le strutture
carcerarie della Calabria, sovraffollate e con poco personale”.
E’ quanto afferma il
Segretario Questore del Consiglio regionale on. Giovanni Nucera alla notizia
della decisione dell’Amministrazione penitenziaria di chiudere il carcere di
Laureana di Borrello, uno degli istituti
di reclusione sperimentali definito all’avanguardia a livello europeo.
“Non conosco ancora le
motivazioni ed i termini di tale decisione – commenta Nucera – ma a prima vista
esse risultano incomprensibili se il
solo motivo è quello di destinare personale della Polizia Penitenziaria in
altre carceri della Provincia di Reggio Calabria, dove la carenza di personale sta letteralmente
bloccando l’attività dei tribunali, con udienze di processi a imputati
detenuti, rinviate sine die”.
“E’ una soluzione – argomenta
Nucera - che creerà maggiori problemi di quelli che si intendono
risolvere. Perché, lo svuotamento, anche se di una piccola struttura
carceraria, non farà altro che aggravare la situazione e i problemi di
affollamento che attanagliano tutte le carceri calabresi. L’Amministrazione
penitenziaria farebbe meglio a concentrare la sua attenzione sul nuovo carcere
di massima sicurezza di Arghillà, per l’utilizzo del quale servono ormai
interventi marginali che potrebbero essere completati in pochi mesi, e non nel
2014 come previsto”.
“Ma l’aspetto più importante
e deplorevole di questa decisione è lo smantellamento di un percorso di recupero
e di rieducazione dei detenuti più giovani che aveva fatto del carcere di
Laureana di Borrello un esempio di
livello europeo, con il quale si è data a tanti detenuti l’opportunità di un riscatto personale e sociale e una
prospettiva concreta di lavoro. Una
iniziativa che come ha più volte sottolineato l’Amministrazione centrale, offre
non solo efficaci possibilità di recupero, ma si propone ambiziosamente di
modificare il percorso perverso che vedeva fin qui tanti giovani “obbligati” a
soccombere alla malavita”.
“Appare paradossale, poi –
prosegue Nucera – che per dar vita ai progetti di recupero e rieducazione siano
state spese ingenti risorse che hanno riguardato anche la struttura carceraria
di Laureana di Borrello, dove sono stati allestiti laboratori di ceramica,
falegnameria, e floro-vivaistici,
facendone una delle meglio attrezzate del Paese”.
“Quel che più preoccupa –
aggiunge l’on. Giovanni Nucera – è che non è stato compreso il valore ed il significato di una
struttura carceraria che andava oltre il semplice mandato di espiazione della
pena, e si poneva, invece, come
occasione di riscatto per tanti giovani in un territorio altamente intriso di
cultura mafiosa”.
“Condivido, dunque, e mi
impegno fin da ora – annuncia il
Segretario Questore del Consiglio regionale - a sostenere, le prese di
posizione che il Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria ha subito
manifestato per una decisione assunta d’imperio, senza alcuna preventiva
consultazione col territorio, e senza alcun accordo sul futuro utilizzo ed
impiego del personale dislocato nel
carcere di Laureana di Borrello”.
“Non
è questa la soluzione migliore –
conclude Nucera – per risolvere le carenze di servizio che stanno condizionando,
lo svolgimento dei processi presso i Tribunali della provincia, il lavoro di centinaia di agenti della
Polizia Penitenziaria e la vita degli stessi detenuti all’interno delle nostre
carceri. L’emergenza carceri non può essere affidata alla emotività ad alla
suggestione del momento, ma come più volte ho sostenuto in diverse
interrogazioni, occorre che l’Amministrazione centrale agisca all’interno di un
progetto organico di riorganizzazione che sia coerente con i principi della
Costituzione, ponendo al centro del proprio agire l’uomo e la sua dignità, sia
esso detenuto o un operatore carcerario”.
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