Il
Museo dei Brettii e degli Enotri parteciperà, dando in prestito alcuni dei suoi
reperti, alla Mostra “Capolavori dell’arte tessile cosentina”, che si
inaugurerà giovedì 27 settembre alle ore 17.30 presso il Museo delle Arti e dei
Mestieri della Provincia di Cosenza (C.so Telesio) e che rimarrà aperta fino al
30 ottobre prossimo.
La mostra, che espone importanti manufatti di varie tipologie, antichi e
recenti, prodotti da aziende tessili d’eccellenza del territorio, con l’intento
di riscoprire isole di artigianato tessile ancora presenti nella provincia
cosentina, dedica una sezione anche a quegli strumenti utilizzati per la
filatura e la tessitura, che testimoniano una pratica molto antica di tali
attività.
Due
teche della mostra saranno allestite con gli oggetti del Museo cosentino,
databili già all’Età del Ferro, la maggior parte dei quali provenienti dalla
necropoli protostorica di Torre del Mordillo, nel territorio di Spezzano
Albanese, dove nel 1888 furono scavate 230 tombe i cui reperti costituiscono il
nucleo principale della collezione del Museo dei Brettii e degli Enotri. Si
tratta di fusaiole e pesi da telaio realizzati in impasto, con una miscela di
argilla, sabbia e frammenti di rocce, deposti in tombe femminili: le prime,
usate durante l’operazione di filatura come contrappeso
al fuso, servivano a rendere possibile un regolare movimento rotatorio per
mantenere il filo, man mano prodotto, sempre sottile e senza asperità; i
secondi, di forma tronco- piramidale o conica, o più tardi lenticolare, erano usati
per tenere tesi i fili dell’ordito dei telai verticali.
Oggetti,
quindi, funzionali alle due attività praticate sin da tempi molto antichi dalle
donne
di ogni ceto sociale, accompagnate dagli strumenti che le caratterizzavano, ma anche oggetti carichi di valore simbolico, molto
spesso sottolineato dalle decorazioni incise che si trovano su alcuni di essi:
motivi geometrici, in particolare meandri e spirali, spesso intesi come simboli
del lungo cammino dell’anima, del dinamismo vita-morte-vita.
Non
mancano tuttavia i pesi da telaio provenienti da contesti urbani, come quello
rinvenuto nei pressi del Duomo di Cosenza, area occupata dall’abitato brettio
dalla seconda metà del IV fino a tutto il III sec. a.C.
La
mostra “Capolavori dell’arte tessile cosentina”, rappresenta un’occasione
importante per cogliere il legame, ancora molto attuale, tra la storia più
antica della nostra terra e gli usi e le tradizioni perpetuatesi nel tempo, la
cui riscoperta è fondamentale per il rilancio culturale ed economico dell’artigianato
locale.
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