“La
cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico 2012/2013, svoltasi a Catanzaro
- a sentire i vari esponenti istituzionali intervenuti - ha messo in risalto
molte luci, ma ha nascosto, pensando così di rimuoverla, la dura realtà del
mondo dei precari che grazie ad una politica governativa dissennata, ha
determinato l’impoverimento di migliaia di famiglie calabresi”.
Il consigliere
regionale di Italia dei valori, Giuseppe Giordano interviene sul tema della
precarietà del personale scolastico nella nostra regione “che ha visto la
perdita, negli ultimi anni, di migliaia di posti di lavoro”. “Come se non bastasse, sottolinea Giordano, ha
contribuito ad aggravare la situazione il piano di dimensionamento scolastico
regionale, di fatto cassato dalla recente sentenza della Corte costituzionale
alla stessa stregua delle altre regioni per una invasione illegittima da parte
dello Stato nelle competenze regionali. Per tale motivo ho presentato una
interrogazione urgente che si discuterà nella prossima seduta consiliare al
fine di spingere il Governo regionale a rivedere le parti più illogiche e
irrazionali del suddetto piano attraverso un confronto con l’Ufficio scolastico
regionale, le Province e i Comuni”.
“Il problema
dei precari della scuola in Calabria, denuncia il consigliere regionale, deve
diventare uno dei punti prioritari dell’agenda regionale, dovendo prendere atto
che ‘la politica dello struzzo’ non aiuterà certamente a nascondere il grave
disagio sociale”.
“Gli stessi
progetti regionali, ricorda Giordano, seppur positivi nelle intenzioni, di
fatto si sono rivelati insufficienti a rispondere ai problemi dei numerosi
precari e, pare, non saranno più riproposti. In tal senso - aggiunge
l’esponente di Idv - inviterei l’assessore Caligiuri, a valutare nuove modalità
di intervento regionale attraverso investimenti economici più cospicui e meglio
calibrati nei confronti del personale precario. Probabilmente non si risolveranno i problemi,
conclude Giordano, perché siamo consapevoli del ruolo fondamentale che riveste
la politica del governo centrale nel settore, ma riteniamo comunque che la
regione, nell'ambito delle proprie competenze, possa offrire delle risposte,
sia pur parziali”.
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