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venerdì 28 settembre 2012

Regione: Tavolo tecnico per l'area protetta Valli Cupe


Istituto un  ‘tavolo tecnico’ sulle Valli Cupe della Presila catanzarese. Come trasformare - questo l’impegno dei tanti soggetti istituzionali, politici e dell’associazionismo che sono intervenuti - un contesto ambientale  di eccezionale pregio  storico e culturale come le Valli Cupe, tra i più affascinanti e suggestivi siti naturalistici del Mezzogiorno italiano”   definito dal naturalista belga  John Bouquet  il mistero più custodito d’Europa,   in Parco regionale.
All’incontro - svoltosi  nella sala consiliare del Comune di Sersale in provincia di Catanzaro -  hanno  partecipato il presidente della IV Commissione regionale ‘Assetto e utilizzazione del territorio, Protezione dell’ambiente” Alfonso Dattolo, il sindaco  Salvatore Torchia (assieme al suo  vice Michele Berlingò, all’ assessore alle politiche agricole Franco Ardimentoso ed all’ assessore all’ambiente Giuseppe Perri) ed il presidente della Comunità Montana Presila catanzarese Carmine Lupia.
 Numerosi gli attori sociali che non hanno voluto mancare l’appuntamento: il presidente ed il vice della Pro Loco Sersale, rispettivamente Luigi Logozzo e Carlo Bianco (dirigente quest’ultimo della As Sersale 1975 (la squadra che milita nel  massimo campionato regionale); Salvatore Taverna per  il Gal ‘Valle del Crocchio’,  il  presidente del  Circolo ‘I sempre Verdi’ Giuseppe Zungrone, Franco Talarico in rappresentanza del gruppo “Amici del Teatro” e  Pasquale De Fazio per  la Cooperativa ‘Segreti Mediterranei’ e il ‘Centro Studi Arocha’.
Ad avviso del sindaco di Sersale, Torchia: “L’incontro vuole rappresentare, grazie alla presenza dell’onorevole Dattolo,  uno ‘start’ che ha come obiettivo ultimo l’istituzione dell’Area protetta delle Valli Cupe, attraverso un processo dal basso che porti, in sinergia con le istituzioni a noi contigue e con la Regione e l’Unione europea,  alla creazione di un sistema armonico tra ambiente, cultura e sviluppo locale”.
 A rappresentare, attraverso materiale proiettato e commentato, la ricchezza dei luoghi  (il canyon ‘Valli Cupe’ è uno dei più suggestivi in Europa) ci ha pensato il presidente della Comunità montana della Presila catanzarese Lupia (tra l’altro uno dei più appassionati scopritori e valorizzatori dell’area): “Se  opportunamente valorizzati e pubblicizzati - ha spiegato Lupia - , questi beni che la natura ci ha messo a disposizione  consentirebbero di innescare un’attrattiva rilevante per le nostre popolazioni e per tutto  il territorio calabrese. Con le incantevoli cascate immerse in luoghi incontaminati, i canyon i che celano tesori di biodiversità inaspettati,  le viste mozzafiato su gole e dirupi che scendono a strapiombo per centinaia di metri, i numerosi alberi monumentali e un patrimonio floristico e faunistico di altissimo valore, l'area delle Valli Cupe merita un posto di rilievo nel novero delle bellezze naturalistiche della penisola italiana. Perciò, il nostro ringraziamento va all’onorevole Dattolo che si sta adoperando per metterci in sinergia con la Regione”.
 “Non chissà quando - ha spiegato  il presidente della Commissione ‘Territorio ed Ambiente’ Dattolo - ma, se siamo d’accordo, tra un mese esatto,  questo tavolo tecnico potrà rivedersi,  per esaminare il progetto che nel frattempo sarà  approntato.  I presupposti per la creazione di un ‘Parco delle Valli Cupe’ non mancano. L’intento è promuoverne la riscoperta anche mediante la tutela,  diffondendo  una cultura ed una conoscenza  dei luoghi che spesso gli stessi calabresi non hanno. È bene che la Calabria, accanto al mare ed alla Sila, abbia con le ‘Valli Cupe’  un nuovo sponsor turistico: un sentiero naturale, che consente di rabboccare ulteriormente il paniere delle offerte turistiche (mare, montagna, ma anche canyon e cascate) in una natura che ci riserva sorprese interessanti ed ancora in parte da esplorare. Preservare sì – ha puntualizzato Dattolo -  ma con un’ottica di promozione e sviluppo economico e sociale. La proposta di legge che in tempi brevi sarà presentata per la tutela dell’area che interessa più comuni  con caratteristiche affini, avrà come obiettivo non solo la preservazione dei luoghi, ma anche la creazione di un indotto tale da creare attrattiva turistica, e quindi generare anche una ricaduta economica sul territorio”.

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