"L’errore del centrodestra segnatamente sulla
riforma dell’Afor, per fortuna non approvata dal Consiglio regionale, è stato
quello di insistere con un’ostinazione degna di miglior causa, quando era a
tutti noto che, nelle condizioni in cui è stata presentata, gestita e portata a
termine, non sarebbe mai potuta essere accolta dalle opposizioni”.
E’ la valutazione del consigliere regionale del Gruppo
Misto Pasquale Tripodi, secondo il quale “L’Afor è un Ente che per funzioni,
storia e dimensioni, dà lavoro a migliaia di persone, perciò merita un
approfondimento meno frettoloso di quanto finora si sia verificato. Portiamo
ancora nella mente l’immagine dei 2000 forestali che, per tutta la giornata del
24 settembre, hanno manifestato con rabbia fuori e dentro Palazzo Campanella in
difesa del posto di lavoro. Una pagina triste per la Calabria che francamente
si fa fatica a ritrovare nella storia del regionalismo calabrese, ma al tempo
stesso eloquente di un disagio sociale che cresce di giorno in giorno ed a cui
questo Governo regionale non riesce a dare alcuna risposta soddisfacente"
Ancora Tripodi: "Chiusa la parentesi riforma
politicamente strumentale, come l’aveva pensata il centrodestra- tra l’altro
senza fornire alcuna garanzia circa il mantenimento dei livelli occupazionali e
la missione che l'Ente deve svolgere- adesso è necessario riprende il filo di un
discorso meno avventuriero e più riflettuto, onde consentire alla forestazione
ed ai lavoratori una progettualità coerente con la fase economica che attraversiamo.
Serve - conclude il consigliere regionale - ripensare una riforma ampiamente
condivisa ed ampiamente partecipata, espressione di una politica che lasci da
parte posizioni singole e si ritrovi unita nel nome di un interesse più
grande".
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