Nonostante il giustissimo clamore pubblico
avuto nelle scorse settimane, l’incredibile vicenda della delibera della giunta
Arena relativa alle modifiche, vergognosamente ad-personam, del Regolamento
della Polizia Municipale, rischia di cadere inopinatamente nel dimenticatoio.
Quanto accaduto rappresenta un nuovo
esempio di pessima amministrazione e di lampante
mala-gestione in salsa reggina. Se, ancora oggi, nonostante tutto, vogliamo
credere nell’alto valore e nel ruolo delle Istituzioni, allora non possiamo che
esprimere forte indignazione per la spregiudicata coercizione delle “norme” che
viene portata avanti nelle Istituzioni.
Il 9 agosto scorso la giunta Arena
ha deliberato alcune “strane” modifiche al Regolamento della Polizia Municipale
reggina. Modifiche che, sic et simpliciter, rappresentano drammaticamente la
fine della Polizia Municipale quale Corpo autonomo e, soprattutto, garante
dell’indispensabile terzietà. Si è consumata una delle pagine più buie e
nefaste dell’ultimo decennio amministrativo. Il peggio del peggio: mai, forse,
si era giunti a questi livelli.
Basta leggere la delibera n. 250 del
9 agosto scorso e si potrà comprendere come le nostre valutazioni siano
assolutamente legate a fatti reali e dati incontrovertibili. La giunta Arena,
con palese spregiudicatezza, ha deliberato di modificare il Regolamento della
P.M. per creare, ex-novo, una qualifica
apicale all’ex Comandante del Corpo: l’ex dirigente esterno, in quanto decaduto,
Alfredo Priolo. Non si tratta di una valutazione astratta: basta leggere la
premessa della goffa delibera in questione e si intuirà che è tutto
drammaticamente vero. Infatti, si potrà chiaramente comprendere quali sono state le
motivazioni alla base delle bizzarre modifiche che, nella sostanza, si sono
concretizzate nella creazione di una nuova figura denominata “Funzionario Area
Vigilanza”, con poteri, responsabilità e competenze uguali a quelle del
Comandante della P.M..
Si tratta, fra l’altro, di un palese
e doloso tentativo finalizzato alla ingiusta e ingiustificata delegittimazione
del Vicecomandante della Polizia Municipale di Reggio, il quale, fatto assolutamente
non secondario, è tale non per incarico fiduciario del sindaco o della giunta.
Guarda caso, il sindaco Arena, sulla
scia della delibera del 9 agosto, ha, successivamente, nominato, lo scorso 30
agosto, quale Funzionario dell’Area Vigilanza della P.M., con incarico
fiduciario, proprio l’ex Dirigente Alfredo Priolo che, quindi, è uscito dalla
porta per rientrare dalla finestra. Insomma, il cerchio si è chiuso con tutta
una serie di atti, giuridicamente molto discutibili, che hanno pesantemente
mortificato la Polizia Municipale e la sua indispensabile autonomia e
indipendenza.
Questa vicenda ha assunto i termini
di una situazione kafkiana che, però, rappresenta il quotidiano modo di amministrare
dell’ultimo decennio caratterizzato dal nefasto “modello-Reggio”, un sistema di
potere che ha totalmente distrutto e raso al suolo la città.
Siamo letteralmente esterrefatti: la
sconfinata arroganza del potere non conosce limiti e, preso atto dell’obbrobrio
deliberativo in questione, esprimiamo serissime preoccupazioni anche riguardo
una burocrazia comunale che, invece di bloccare le operazioni giuridicamente
discutibili, sembra totalmente piegata ad una gestione amministrativa
caratterizzata da logiche vendicative e di appartenenza.
Pertanto,
auspichiamo che sul “caso” della Polizia Municipale intervengano, rapidamente,
le Autorità preposte, in primis la Magistratura, alle quali, formalmente, ci
appelliamo. Desideriamo, inoltre, che si riaccendano i riflettori, poiché non è
ammissibile il bieco tentativo di piegare, a basse logiche di parte, un
presidio di legalità e trasparenza, quale dovrebbe essere il Corpo di P.M.. Le “leggi
ad-personam” coniate da Berlusconi hanno fatto scuola e, come abbiamo visto, a
Reggio Calabria sono state ricalcate nella veste di delibere “ad-personam”.
Anche questa penosa vicenda ci convince, sempre più, dell’assoluta urgenza di
mandare, rapidamente, a casa il sindaco Arena e la sua fallimentare giunta.
Sono loro i veri nemici di Reggio. I reggini, pertanto, devono difendere i loro
legittimi interessi e per farlo devono sperare in un rapido, quanto
giustificato, scioglimento del Consiglio Comunale.
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