Nell’ambito della pianificazione dei servizi di controllo
del territorio disposta dal Questore
di Reggio Calabria, dott. Carmelo Casabona, l’Ufficio Prevenzione Generale e
Soccorso Pubblico ha previsto un monitoraggio continuo del territorio, con
servizi mirati alla repressione dei cosiddetti “reati predatori”.
Proprio l’intensificazione dei controlli
a persone e veicoli nel capoluogo, ha consentito la denuncia in stato di
libertà di 6 cittadini stranieri di cui 2 bulgari e 4 senegalesi, responsabili
rispettivamente di porto abusivo di strumenti da punta e da taglio e
ricettazione in concorso.
In
dettaglio:
Intorno alle ore 22.00 di ieri,
personale del nucleo Volanti procedeva in località “Vito” al controllo di due
senegalesi S. C. classe ’88 e M. M. classe ‘87.
M.M.
veniva riconosciuto dagli agenti in quanto,alcuni giorni fà, aveva volontariamente
eluso un controllo di polizia, fuggendo all’”Alt” della pattuglia e facendo
perdere le sue tracce nella prima periferia reggina.
Questa
volta veniva fermato ed accompagnato presso gli Uffici della Questura per gli
accertamenti di rito. Durante la perquisizione
effettuata anche presso il suo domicilio, venivano rinvenuti 23 telefonini, tra
cui alcuni di ultimissima generazione, un piccolo palmare ed alcune memorie
portatili USB, nonchè numerose schede telefoniche di cui non giustificava la
provenienza.
Pertanto, veniva denunciato per ricettazione
unitamente agli altri inquilini, nonché per essersi rifiutato di fornire indicazioni sulla propria identità personale e
per resistenza a Pubblico Ufficiale. Saranno
poi opportunamente sviluppati gli accertamenti per risalire ai proprietari dei
cellulari.
Alle ore 23.40, personale del nucleo Volanti intercettava sul Ponte
della Libertà un’autovettura con targa bulgara con due uomini a bordo T.R.
classe ’87 e P.M. classe ’87, entrambi residenti in provincia. Veniva
effettuata una perquisizione personale nei confronti degli stessi che, estesa
all’autovettura, consentiva di rinvenire diversi strumenti atti ad offendere ed
un coltello.
Pertanto, accompagnati
in Questura per ulteriori accertamenti, venivano deferiti all’A.G., in stato di
libertà, per il reato di porto abusivo di strumenti da punta e da taglio
perfettamente idonei ad arrecare offesa alla persona, che non si possono portare senza giustificato motivo.
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