Welfare, in arrivo la stretta su assegni familiari e borse di studio
16 maggio 2012
Quella dei ticket sanitari non sarà
la sola rivoluzione ad attenderci. Ministero dell’Economia e ministero
del Welfare stanno studiando ben altri cambiamenti nell’ambito
dell’assistenza, e lo scopo è chiarissimo: sfoltire le prestazioni socio
assistenziali tagliando qualcosa ai ceti medio alti. Come sta per
accadere in sanità, insomma, la gratuità di certi servizi rimarrà un
privilegio per le categorie di cittadini con redditi bassi.
Un decreto allo studio
La “rivoluzione” arriverà presto con un
decreto firmato dal ministro dell’Economia e da quello del Welfare,
visto che le linee guida su cui fondare gli interventi sono già state
tracciate in una delega contenuta nel decreto Salva-Italia.
Nella delega si parla di azioni per “razionalizzare” la spesa socio-sanitaria, in modo da ottenere risparmi “da ridistribuire alle famiglie più deboli”. Il denaro ottenuto dai tagli dovrebbe quindi in parte essere utilizzato per agevolare chi più è in difficoltà. Ma nella bozza di provvedimento, per ora, si parla solo del primo punto.
Nella delega si parla di azioni per “razionalizzare” la spesa socio-sanitaria, in modo da ottenere risparmi “da ridistribuire alle famiglie più deboli”. Il denaro ottenuto dai tagli dovrebbe quindi in parte essere utilizzato per agevolare chi più è in difficoltà. Ma nella bozza di provvedimento, per ora, si parla solo del primo punto.
Il visto dei sindacati
Nel dettaglio la bozze del
provvedimento, che ieri è stato oggetto di un incontro tra i
rappresentanti dei due ministeri e quelli di Cgil Cisl e Uil, prevede
due filoni di intervento: da una parte la revisione dell’indicatore di
reddito Isee, dall’altra l’utilizzo più massiccio di questo criterio per
concedere i servizi sociali come assegni familiari, assegni di
accompagnamento, borse di studio, etc..
Un nuovo Isee, più pesante
Nei piani il nuovo Isee, indicatore
utilizzato soprattutto per le graduatorie dei nidi, delle borse
universitarie e degli assegni familiari, verrebbe calcolato facendo
pesare maggiormente alcuni parametri, come le rendite finanziarie e gli
immobili (il cui valore sarà ricalcolato dopo la revisione delle rendite
catastali), e introducendone altri come le pensioni sociali e gli
assegni familiari già eventualmente percepiti dai componenti della
famiglia.
Assegni più leggeri sopra un certo reddito
Perché tutto ciò? Il motivo è presto
detto. Nelle intenzioni del governo c’è quella di escludere dalle
prestazioni sociali chi è sopra una certa soglia di reddito.
Degli assegni di accompagnamento per gli invalidi, per esempio, potrebbe beneficiare in futuro solo chi ha un Isee inferiore a 15.000 euro. Gli altri potrebbero vederselo ridurre a scalare con l’aumentare dell’indicatore.
Degli assegni di accompagnamento per gli invalidi, per esempio, potrebbe beneficiare in futuro solo chi ha un Isee inferiore a 15.000 euro. Gli altri potrebbero vederselo ridurre a scalare con l’aumentare dell’indicatore.
Borse di studio e tariffe sociali ristrette
Discorso simile per altre prestazioni
come l’assegno per i nuclei familiari con 3 o più figli, le borse di
studio universitarie, gli assegni di maternità per madri senza copertura
assicurativa, la tariffa sociale per l’energia elettrica: ogni
agevolazione sarà rimodulata in base alla ricchezza.
Le misure sono ancora allo studio dei tecnici e sono certamente suscettibili di modifiche, ma una cosa è certa: per il ceto medio-alto è in arrivo una nuova “stretta”, in linea con la riforma dei ticket sanitari che presto sarà presentata dal ministro della Salute Renato Balduzzi.
Le misure sono ancora allo studio dei tecnici e sono certamente suscettibili di modifiche, ma una cosa è certa: per il ceto medio-alto è in arrivo una nuova “stretta”, in linea con la riforma dei ticket sanitari che presto sarà presentata dal ministro della Salute Renato Balduzzi.
Fonte: il salvagente.it
Dimezzamento rimborsi ai partiti: la Camera e’ vuota
16 maggio 2012
Chissa’ cosa avranno pensato gli
studenti invitati ad assistere ai lavori dell’altro ieri alla Camera dei
deputati, quando e’ iniziato il dibattito sul dimezzamento dei rimborsi
ai partiti. Presenti in aula solo 20 deputati su 630. Compresi i
relatori della legge, che porta la firma bipartisan di Bressa (Pd) e
Calderisi (Pdl).
Ad assistere c’erano un numero superiore di alunni rispetto agli onorevoli, perche’ alla sessione parlamentare erano state invitate tre scolaresche provenienti da tre zone italiane diverse. “Tutti grillini di domani”, commenta sornione Mattia Feltri su La Stampa.
“E’ strano che nella mattina del 15 maggio siano arrivati alla Camera i Vigili del fuoco a causa di un forte odore di bruciato. Strano, perché l’aula è così deserta in questi giorni che sembrava impossibile che qualcuno avesse fumato”, scrive invece un blogger.
La cicca di una sigaretta gettata in un cestino pieno di carta e’ con ogni probabilita’ la causa del forte odore di bruciato che e’ stato percepito intorno alle 9:30 al piano aula di Montecitorio.
I vigili del fuoco, chiamati per le verifiche del caso, hanno rintracciato l’origine dell’incidente nei locali dell’ufficio postale. In particolare, nella sala delle raccomandate.
L’ipotesi, come spiegano a Montecitorio, e’ che ci sia stata una violazione della normativa anti-fumo nei locali pubblici. Fortunatamente non si e’ sviluppato un incendio ma l’odore di bruciato ha fatto scattare allarme e conseguenti verifiche. La situazione e’ ora tornata alla normalita’.
Non sara’ complicato trovare il “colpevole” tra i pochi presenti alla seduta presieduta da Maurizio Lupi. Un altro passaggio dell’articolo di Feltri che vale la pena riportare: “La percentuale degli onorevoli sul pezzo andava dall’1,5 al 2,3 degli eletti, che avanti di questo passo sarà anche la percentuale dei loro partiti alle prossime elezioni”.
Ad assistere c’erano un numero superiore di alunni rispetto agli onorevoli, perche’ alla sessione parlamentare erano state invitate tre scolaresche provenienti da tre zone italiane diverse. “Tutti grillini di domani”, commenta sornione Mattia Feltri su La Stampa.
“E’ strano che nella mattina del 15 maggio siano arrivati alla Camera i Vigili del fuoco a causa di un forte odore di bruciato. Strano, perché l’aula è così deserta in questi giorni che sembrava impossibile che qualcuno avesse fumato”, scrive invece un blogger.
La cicca di una sigaretta gettata in un cestino pieno di carta e’ con ogni probabilita’ la causa del forte odore di bruciato che e’ stato percepito intorno alle 9:30 al piano aula di Montecitorio.
I vigili del fuoco, chiamati per le verifiche del caso, hanno rintracciato l’origine dell’incidente nei locali dell’ufficio postale. In particolare, nella sala delle raccomandate.
L’ipotesi, come spiegano a Montecitorio, e’ che ci sia stata una violazione della normativa anti-fumo nei locali pubblici. Fortunatamente non si e’ sviluppato un incendio ma l’odore di bruciato ha fatto scattare allarme e conseguenti verifiche. La situazione e’ ora tornata alla normalita’.
Non sara’ complicato trovare il “colpevole” tra i pochi presenti alla seduta presieduta da Maurizio Lupi. Un altro passaggio dell’articolo di Feltri che vale la pena riportare: “La percentuale degli onorevoli sul pezzo andava dall’1,5 al 2,3 degli eletti, che avanti di questo passo sarà anche la percentuale dei loro partiti alle prossime elezioni”.
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