(AGI) - Locri (Reggio Calabria), 15 mag. - I dipendenti della
Meridionale Intonaci e della Kollmax S.R.L., due aziende edili
sottoposte a sequestro preventivo, nell'ambito di un'operazione
antimafia, da oltre sei mesi, hanno scritto una lettera agli
organi d'informazione, denunciando la loro situazione di
precarieta'. Si tratta di oltre 150 persone interessate.
"Nonostante le evidenti difficolta' riconducibili soprattutto
ai provvedimenti giudiziari e in parte all'attuale crisi
economica, le aziende - si legge - stanno continuando la
propria attivita' produttiva al fine di garantire il posto di
lavoro ai propri dipendenti". "Si tenga presente -
continua la nota - che entrambe le aziende operano su tutto il
territorio nazionale e che i nostri clienti e i nostri
fornitori continuano a preferirci perche' conoscono la
serieta', la correttezza e il senso del dovere nel lavoro di
chi le rappresenta e di noi che mettiamo a disposizione la
nostra professionalita' acquisita negli anni nonostante sia
deleteria per l'immagine delle nostre ditte anche la scritta
"azienda sequestrata" che risulta nei nostri siti. E' doveroso
manifestare a coloro che possono e devono prendere
provvedimenti del caso- continua la lettera - la nostra
completa fiducia nel loro operato, chiedendo pero' di avere
quanto prima delle risposte risolutive in quanto temiamo che se
dovesse perdurare a lungo questa situazione il titolare
potrebbe, per ultima analisi, adottare misure risolutive con le
immaginabili conseguenze per noi dipendenti che gia' viviamo un
periodo difficile in quanto la maggior parte di noi dall'inizio
di quest'anno ha visto modificato il proprio contratto di
lavoro da tempo pieno in contratto part-time con le ovvie
ripercussioni sulla situazione economica delle nostre famiglie.
In conclusione - scrivono i dipendenti delle due aziende
sottoposte a sequestro preventivo - senza per nulla voler
vestire gli abiti scomodi delle autorita' competenti, chiediamo
di decidere senza ulteriori ritardi sul futuro delle aziende
per le quali lavoriamo e per per riflesso sul futuro delle
famiglie di ognuno di noi tenendo presente la gia' difficile
situazione del tessuto sociale della locride e dell'intera
Calabria e pregandovi di considerare che in una terra come la
nostra , dove le possibilita' lavorative sono ridotte al minimo
se non nulle del tutto, queste aziende rappresentano per noi
una goccia d'acqua nel deserto".
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