L’inflazione ad aprile resta stabile
al 3,3%, lo stesso tasso già segnato a marzo e febbraio, ma la lista
degli acquisti quotidiani registra, sempre su base annua, un rincaro
molto superiore, pari al 4,7%, l’aumento più forte dal settembre del
2008. A rendere più salata la spesa di tutti i giorni sono i prezzi dei
carburanti, in particolare della benzina, salita rispetto ad aprile
dello scorso anno del 20,9%. Per la verde si tratta di un valore record,
tanto che per trovare un rialzo maggiore bisogna tornare indietro di 29
anni, al maggio del 1983. Ma è tutto il settore dell’energia a tenere
alta la testa. In dodici mesi il diesel cresce del 20,5% e non sono da
meno le tariffe: ad aprile segnano rialzi rilevanti, sia per il gas che
la luce, trainate dalla prima tranche di incrementi decisi dall’Autorità
per l’energia. Un altro comparto che mostra prezzi surriscaldati è
quello degli alcolici e dei tabacchi, con le sigarette che in un anno
salgono del 9,3%. Aprile sconta anche un caro vacanze dovuto alle ferie
pasquali, che interessa alberghi e in parte anche il trasporto, dai
biglietti aerei (+8,8% in un solo mese) ai traghetti (+11,8%).
Per gli alimentari, invece, l’Istat registra una sostanziale crescita
zero su marzo (-0,1%) e un rialzo annuo del 2,4%. Tra i prodotti che
rincarano a doppia cifra c’é ancora il caffé, mentre tra quelli con
prezzi in discesa, compare la frutta fresca. A livello territoriale, si
notano forti differenze: tra le principali città italiane: Venezia
(+4,1% su base annua) risulta il capoluogo di regione dove i listini
sono più caldi, mentre gli aumenti più moderati si ritrovano a Firenze
(+2,7%). Tornando al tasso d’inflazione, se si guarda all’indice
armonizzato dei prezzi al consumo per i Paesi dell’Unione europea, ad
aprile il rialzo è del 3,7%. Un valore su cui pesano, rileva l’Istat, le
tasse indirette con un impatto potenziale non trascurabile. La ricaduta
massima teorica, della variazione di Iva e accise sui prezzi in caso di
totale e immediata traslazione delle imposte sui listini, negli ultimi
12 mesi, è pari, infatti, a un punto percentuale. I consumatori
commentano con preoccupazione i dati Istat calcolando una stangata annua
per famiglia, includendo solo prezzi e tariffe, di oltre 1.334 euro
annui.
Tra le associazioni degli agricoltori la Coldiretti sottolinea come “la continua rincorsa dei prezzi, spinta dal caro carburanti, svuoti il carrello della spesa, che mostra un calo del 2% (quantità) negli acquisti dei prodotti alimentari”. Sulla stessa linea la Cia, mentre la Confagricoltura evidenzia come il settore “continui a dare un contributo al contenimento dell’inflazione, ma sia in grandissima difficoltà per gli aumenti dei costi aziendali, a partire da quelli del gasolio”.
Tra le associazioni degli agricoltori la Coldiretti sottolinea come “la continua rincorsa dei prezzi, spinta dal caro carburanti, svuoti il carrello della spesa, che mostra un calo del 2% (quantità) negli acquisti dei prodotti alimentari”. Sulla stessa linea la Cia, mentre la Confagricoltura evidenzia come il settore “continui a dare un contributo al contenimento dell’inflazione, ma sia in grandissima difficoltà per gli aumenti dei costi aziendali, a partire da quelli del gasolio”.
fonte: ansa.it
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