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venerdì 10 agosto 2012

Reggio Calabria – Tenta di suicidarsi con il gas: salvato dai Carabinieri


I Carabinieri dell’aliquota radiomobile di Reggio Calabria hanno salvato un medico, di origini russe, di anni 39, intento a suicidarsi con il gas lasciato aperto nella cucina della sua abitazione.
Nei fatti, i Carabinieri, in servizio di controllo del territorio, si portavano nella zona di Condera dove era stato segnalata la presenza di un uomo chiuso nel proprio appartamento con intenzioni suicide. Arrivati sul posto, i militari apprendevano dalla persona che aveva richiesto l’intervento che il soggetto in questione si era barricato in casa da circa 30 minuti con l’intento di togliersi la vita per problemi di natura sentimentale.
I carabinieri decidevano nell’immediatezza di raggiungere l’appartamento, sito al quarto piano dello stabile, pur avvertendo un forte odore di gas nel vano scala del condominio, ma non ricevevano alcuna risposta dall’interno dell’abitazione. Ritenendo concreto e reale il pericolo di vita per l’occupante il condominio, i militari sfondavano la porta di ingresso, nonostante la stessa fosse bloccata all’interno da un divano, da un comodino e da un televisore posizionati in modo da ostacolare eventuali tentativi di salvataggio. Penetrati nei locali della casa, i militari, a conferma di quanto prima avvertito, percepivano un forte odore di gas che, nel frattempo, aveva ormai saturato tutti gli ambienti, con concreto pericolo di imminente esplosione. Senza perdere tempo prezioso, cominciava la ricerca dell’uomo nei vani dell’abitazione, che si concludeva una volta arrivati davanti la porta della cucina, anch’essa chiusa a chiave. Riusciti a superare anche questo ostacolo, i Carabinieri trovavano l’uomo disteso a terra ormai privo di sensi. Venivano quindi avviate le manovre di rianimazione previste in questi casi, non prima però di aver chiuso il rubinetto della bombola del gas e aver spalancato porte e finestre per far arieggiare i locali. Dopo qualche minuto il soggetto riprendeva finalmente i sensi, ma i militari non potevano certo prevedere la reazione del suicida mancato che, resosi conto del fallito insano gesto, andava in escandescenza costringendo i militari a trattenerlo e bloccarlo a terra per evitare ulteriori e più gravi conseguenze. Ormai in preda ad una profonda crisi nervosa, il soggetto incuteva timore anche nei sanitari del 118 nel frattempo intervenuti per trasportarlo presso il locale nosocomio, i quali venivano così scortati presso la struttura sanitaria dagli stessi carabinieri.
Sottoposto alle cure del caso e a valutazione psicologica, l’uomo veniva successivamente dimesso con l’avvertenza  di sottoporsi a controllo presso un centro di salute mentale. I Carabinieri, a seguito della prolungata permanenza negli ambienti dell’abitazione saturi di gas, si sottoponevano a cure mediche presso il locale pronto soccorso ove venivano poi dimessi.

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