I Carabinieri dell’aliquota radiomobile di Reggio Calabria hanno
salvato un medico, di origini russe, di anni 39, intento a suicidarsi con il
gas lasciato aperto nella cucina della sua abitazione.
Nei fatti, i Carabinieri, in servizio di controllo del territorio, si
portavano nella zona di Condera dove era stato segnalata la presenza di un uomo
chiuso nel proprio appartamento con intenzioni suicide. Arrivati sul posto, i
militari apprendevano dalla persona che aveva richiesto l’intervento che il
soggetto in questione si era barricato in casa da circa 30 minuti con l’intento
di togliersi la vita per problemi di natura sentimentale.
I carabinieri decidevano nell’immediatezza di raggiungere
l’appartamento, sito al quarto piano dello stabile, pur avvertendo un forte
odore di gas nel vano scala del condominio, ma non ricevevano alcuna risposta
dall’interno dell’abitazione. Ritenendo concreto e reale il pericolo di vita
per l’occupante il condominio, i militari sfondavano la porta di ingresso,
nonostante la stessa fosse bloccata all’interno da un divano, da un comodino e da
un televisore posizionati in modo da ostacolare eventuali tentativi di salvataggio.
Penetrati nei locali della casa, i militari, a conferma di quanto prima
avvertito, percepivano un forte odore di gas che, nel frattempo, aveva ormai
saturato tutti gli ambienti, con concreto pericolo di imminente esplosione. Senza
perdere tempo prezioso, cominciava la ricerca dell’uomo nei vani
dell’abitazione, che si concludeva una volta arrivati davanti la porta della
cucina, anch’essa chiusa a chiave. Riusciti a superare anche questo ostacolo, i
Carabinieri trovavano l’uomo disteso a terra ormai privo di sensi. Venivano
quindi avviate le manovre di rianimazione previste in questi casi, non prima
però di aver chiuso il rubinetto della bombola del gas e aver spalancato porte
e finestre per far arieggiare i locali. Dopo qualche minuto il soggetto
riprendeva finalmente i sensi, ma i militari non potevano certo prevedere la
reazione del suicida mancato che, resosi conto del fallito insano gesto, andava
in escandescenza costringendo i militari a trattenerlo e bloccarlo a terra per
evitare ulteriori e più gravi conseguenze. Ormai in preda ad una profonda crisi
nervosa, il soggetto incuteva timore anche nei sanitari del 118 nel frattempo
intervenuti per trasportarlo presso il locale nosocomio, i quali venivano così
scortati presso la struttura sanitaria dagli stessi carabinieri.
Sottoposto alle cure del caso e a valutazione psicologica, l’uomo
veniva successivamente dimesso con l’avvertenza di sottoporsi a controllo presso un centro di
salute mentale. I Carabinieri, a seguito della prolungata permanenza negli
ambienti dell’abitazione saturi di gas, si sottoponevano a cure mediche presso
il locale pronto soccorso ove venivano poi dimessi.
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