Alle prime ore di
questa mattina, a conclusione di una complessa ed articolata attività
d’indagine, avviata nell’ambito del procedimento penale nr. 3190/R.G.N.R.
D.D.A., i carabinieri e personale
della Polizia di Stato di Reggio Calabria, hanno dato esecuzione a nr. 16 ordinanze di custodia cautelare in
carcere, emesse dal G.I.P. su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia
di Reggio Calabria, nei confronti di elementi di spicco dell’associazione
mafiosa denominata ’ndrangheta,
operante sul territorio della Provincia di Reggio Calabria, sul territorio
nazionale ed estero costituita da molte decine di “locali”, articolate in tre mandamenti e con organo di vertice detto
“Provincia” ed, in particolare,
appartenenti all’articolazione territoriale denominata cosca RUGA -
LEUZZI - VALLELONGA, operante nel comprensorio di Monasterace e
nella “Locale” di Caulonia nonché nei
comuni limitrofi di Stilo, Riace e Stignano, ritenuti responsabili, a vario
titolo, dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, detenzione
di armi da fuoco, omicidi, tentati omicidi, intestazioni fittizie di beni ed
altro.
Alcuni indagati
sono, infatti, ritenuti responsabili di avere programmato, in concorso tra di
loro, e dato esecuzione, con ruoli diversi, al patito omicidio, commesso nel comune di Riace (RC) in data 27.09.2009,
ai danni di VALLELUNGA Damiano[1] cl. 57, pregiudicato per
associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione, rapina e ritenuto il capo
della omonima ‘ndrina detta anche dei
“Viperari”, operante nel comprensorio
di Serra San Bruno nonché ad alcuni tentati omicidi tra i quali quello commesso
nel comune di Monasterace (RC), in data 19.06.2010, nei confronti di CAVALLARO
Enzo[2].
Nello specifico, le
ordinanze di custodia cautelare emesse nei confronti degli indagati, per come
riportati nel sotto indicato elenco riepilogativo, sono state eseguite dalla
Polizia di Stato (per gli indagati dal nr. 1 al nr. 8) e dall’Arma dei Carabinieri
(per gli indagati dal nr. 9 al nr. 16) di Reggio Calabria:
1.
VALLELONGA Agostino, nato a Caulonia (RC) il
13.10.1973, residente in Fabrizia (VV)
al viale E. Berlinguer nr. 35 (figlio del defunto Giovanni);
2.
VALLELONGA Bruno, nato il 23.10.1968 a Caulonia (RC) e residente in Monasterace (RC) in
c.da Giardino n.25 (figlio del defunto Giovanni);
3.
VALLELONGA Luigi, nato il 15.04.1976 a Caulonia (RC) ed ivi residente in c.da Campoli
Vipari snc. (figlio del defunto Giovanni);
4.
VALLELONGA Piero, nato a Caulonia (RC) il 07.11.1972, residente in Stilo (RC) in C.da
Caldarella nr. 76 (figlio del defunto Giovanni);
5.
COMITO Renato,
nato a Caulonia (RC) il 29.10.1953 ed ivi residente via Lisera’ (cognato del
defunto Vallelonga Giovanni);
6.
FRANZE’ Cosimo,
nato a Locri (RC) il 22.11.1965 e residente a Caulonia (RC) in C.da Frauzzo (Genero del defunto
Vallelonga Giovanni);
7.
FRANZE’ Vincenzo, nato a Locri (RC) il
27.03.1992 e residente a Caulonia (RC) in c.da Frauzzo (figlio di Cosimo e di
Vallelonga Antonietta);
8.
LEUZZI Antonio,
nato a Catanzaro (CZ) il 16.04.1985 e residente a Stignano (RC) in C.da Favaco
nr. 154 (figlio di Cosimo Giuseppe).
9.
RUGA Domenico,
nato a Locri il 23.11.1977 e residente a
Monasterace (RC) in c.da Lambrosi n. 12;
10.
GALLACE Vincenzo, nato a Guardavalle (CZ) il 27.03.1947, in atto detenuto;
11.
LEUZZI Cosimo Giuseppe, nato a Stignano (RC) il 06.10.1954, ivi residente in
c.da Favaco nr.102;
12.
SPATARI Cosimo,
nato il 26.09.1961 a Mammola (RC) il 26.09.61, residente a Placanica (RC) via
San Tommaso, domiciliato in Riace (RC) alla C/da Pipedo snc;
13.
SPATARI Luca,
nato a Siderno (RC) il 31.10.1985,
residente in Riace in c.da Pipedo nr. 20 (figlio di Cosimo);
14.
MISITI Angelo Natale, nato Locri (RC) il 06.12.1970 e residente a Stignano (RC) in via Carrera
6;
15.
PAPALEO Salvatore, nato a Monasterace il 5.2.1972;
16.
SOTIRA Andrea,
nato a Moncalieri (TO) il 09.09.1978 e residente in Stignano (RC) c.da Favaco
nr.110;
L’attività
investigativa in parola ha permesso di registrare l’insorgenza improvvisa, a
partire dalla seconda metà dell’anno 2009, di una escalation di eventi sanguinosi particolarmente allarmanti che ha
trovato il suo momento iniziale nel citato omicidio di VALLELUNGA Damiano,
segnalando, con un seguito di altri delitti consimili, l’insorgenza di
contrasti violenti nell’ambito della criminalità organizzata collocata a
cavallo fra le province di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Catanzaro e
l’esigenza di riassetto degli equilibri sponsorizzata da personalità criminali allarmanti
per il loro trascorso giudiziario quali LEUZZI Cosimo Giuseppe, GALLACE
Vincenzo e dal defunto RUGA Andrea, tutti ritenuti ai vertici delle omonime ‘ndrine attive in queste province.
Successivamente al
patito omicidio del “boss dei viperari”
VALLELUNGA Damiano si sono, infatti, verificati, nei territori a cavallo delle
province di Reggio Calabria e Catanzaro una serie di omicidi che hanno
coinvolto, con alternanza, i contrapposti cartelli criminali, prova evidente
che gli omicidi erano la conseguenza dello scatenarsi di una sanguinosa faida
apertasi proprio con l’eliminazione di VALLELUNGA Damiano.
Le indagini
congiuntamente condotte dalla Polizia di Stato e dall’Arma dei Carabinieri si
sono avvalse di mirate attività d’intercettazione intraprese massicciamente a
carico dei familiari e dei soggetti, comunque, vicini a VALLELONGA Giovanni[3] cl. 48, il secondo dei
morti eccellenti di tale faida, accompagnata da significativa raccordata
attività di controllo sul territorio nonché della collaborazione con la
Giustizia di BELNOME Antonio[4], affiliato alla “Locale” di Seregno in Lombardia e
riconosciuto killer dell’omicidio,
commesso il 14.07.2008, in localita San Vittore Olona, nei confronti di NOVELLA
Carmelo, capo della “Lombardia” e ai vertici della “Locale”
di Guardavalle (CZ).
Le propalazioni del collaboratore
di Giustizia BELNOME, puntualmente riscontrate da questi Uffici investigativi,
hanno fornito utili elementi sulla composizione soggettiva della struttura
criminale RUGA - LEUZZI - VALLELONGA e sull’identificazione dei responsabili
materiali e morali di alcuni degli episodi di sangue citati.
In altre parole, gli
organi inquirenti hanno fatto piena luce sulla cd. “Faida dei Boschi” che ha visto fronteggiarsi agguerrite
organizzazioni ‘ndranghetistiche
attive nel territorio dell’alto versante jonico della provincia di Reggio
Calabria ed, in particolare nel comprensorio dei comuni di Stilo, Caulonia,
Riace, Monasterace e Stignano, tutti comuni tra di loro confinanti, territori tristemente
noti alle vicende giudiziarie, perché da decenni sottomessi al controllo della
criminalità organizzata che ha perpetrato, nel tempo, ogni genere di reati, dai
sequestri di persona alle estorsioni, dal traffico di sostanze stupefacenti
all’infiltrazione ed al controllo degli appalti pubblici, dando vita a più
riprese, in ragione dell’esigenza di predominio sul territorio, a vere e
proprie faide, che hanno coinvolto
intere generazioni e dalle quali sono scaturiti numerosi omicidi.
Nei territori
d’influenza della cd. “Faida dei Boschi”
si è assistito, inoltre, alla perpetrazione di atti intimidatori consumati in
pregiudizio di Sindaci e Amministratori locali dei Comuni interessati, indicatori
dell’intento dell’organizzazione mafiosa di imporre la propria presenza
all’interno della pubblica amministrazione con il fine di condizionare la
gestione della “res publica”
e garantirsi, in tal modo,
l’accaparramento di pubblici appalti e servizi.
Appare opportuno
segnalare, inoltre, che l’esecuzione dei siffatti provvedimenti restrittivi,
relativi all’odierna operazione di polizia giudiziaria, potrà prevedibilmente anticipare
e prevenire eventuali atti intimidatori ed azioni omicidiarie, da parte del
clan mafioso RUGA - LEUZZI - VALLELONGA, nei rispettivi territori di influenza
mafiosa.
Nel medesimo
provvedimento, inoltre, la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri di Reggio
Calabria hanno provveduto al sequestro preventivo di alcune imprese operanti
nel settore dell’industria boschiva, dei lavori edili e della lavorazione e
vendita di materiali inerti, attività economiche attraverso le quali gli
indagati, direttamente e per interposta persona, conseguivano i propri illeciti
profitti, rendendole le uniche in grado di operare nei rispettivi territori
d’influenza per l’assorbimento di tutte le attività economiche che ivi si
sviluppavano.
Si tratta, in
particolare, delle seguenti imprese:
1.
“Impresa
individuale VALLELONGA Bruno” (Caulonia (RC) 23.10.1968) con sede in
Monasterace (RC) c.da Giardino nr. 25 ed unità locale in Caulonia (RC)- c.da
Campoli Vipari nr.50 (REA nr. RC 109646);
2.
SPATARI
S.r.l. unipersonale, sedente in
Stignano (RC) - c.da Favaco s.n.c., amministratore unico SPATARI Luca (Siderno
(RC) 31.10.1985) (REA nr. RC169044);
3.
“Impresa
individuale SPATARI Cosimo” (Mammola (RC) 26.09.1961) sedente in
Placanica (RC) via San Tommaso (REA nr.
RC101844).
Il valore di mercato
delle ditte, oggetto del provvedimento di sequestro preventivo, e facenti capo
a VALLELONGA Bruno cl. 68, a SPATARI Cosimo cl. 61 ed al figlio SPATARI Luca
cl. 85 si aggira intorno a circa 3 milioni di Euro.
Gli arrestati, dopo
le formalità di rito, sono stati messi a disposizione dell’Autorità giudiziaria
di Reggio Calabria ed associati presso le locali case circondariali.
[1]
VALLELUNGA Damiano, nato a Mongiana (VV) il 14.02.1957, residente a Serra San
Bruno (VV).
[2]
CAVALLARO Enzo, nato a Catanzaro (CZ) il 13.09.1983, residente a Guardavalle
(CZ) in Località Pian del Gatto snc, venditore ambulante di acqua.
[3]
VALLELONGA Giovanni, nato a Mongiana (VV) il 03.03.1948, elemento di spicco
della cosca RUGA-METASTASIO,
assassinato il 21 aprile 2010.
[4]
BELNOME Antonio, nato a Giussano (MI) il 31.3.1972. figura di assoluto rilievo
nello scenario ‘ndranghetista milanese, affiliato alla “Locale” di Seregno, e condannato in primo grado dal Tribunale di
Milano, per il delitto di associazione di tipo mafioso, omicidio ed armi poichè
ritenuto colpevole, in particolare, dell’esecuzione materiale dell’omicidio nei
confronti di NOVELLA Carmelo, capo della “Lombardia”
e ai vertici della “Locale” di
Guardavalle, commesso il 14.07.2008, in localita San Vittore Olona.
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