Le famiglie spendono con il contagocce: il reddito è tornato quello di dieci anni fa
9 agosto 2012
La crisi economica ha impoverito le famiglie e il reddito è scivolato ai livelli di dieci anni fa. Da un lato, la crisi ha fatto decurtare i risparmi del 26,4%, dall’altro la spesa per i consumi finali è salita del 4% (al lordo dell’inflazione). È questa la fotografia scattata dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre, che rileva una situazione sempre più difficile per i piccoli commercianti e per gli artigiani.
In particolare, secondo l’ufficio studi, tra il 2008 e il 2011, la spesa delle famiglie si è attestata sui 962,6 miliardi di euro, crescendo del 4%. Per contro, i risparmi hanno subito una caduta verticale del 26,4%, scendendo a quota 93,5 miliardi, mentre il reddito disponibile è rimasto pressoché uguale (+0,3%).
Male anche l’andamento del potere d’acquisto «che in questo quadriennio è sceso del 3,7%. L’inflazione, sempre tra il 2008 e il 2011, ha fatto segnare un +5,2%». Tra il 2001 e il 2011, invece, c’è stato un aumento della spesa del 30,4%, una contrazione del risparmio del 16,5%, un incremento del reddito del 24,2% e un’inflazione del 24%, mentre il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito dello 0,5%. La disponibilità economica delle famiglie, quindi, «è tornata ai livelli di 10 anni fa».
A subire maggiormente i contraccolpi della crisi sono state le famiglie numerose con minori a carico, quelle monoreddito e quelle che purtroppo hanno subito la perdita del posto di lavoro di almeno un componente. Se le famiglie continueranno a spendere con il contagocce, concludono gli artigiani, per queste attività economiche l’uscita dalla crisi è destinata ad allontanarsi.
Fonte: sole24ore.it
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Spending Review e’ legge, ok Camera con 371 si’7 agosto 2012
L’Aula della Camera ha dato il via libera definitiva al dl sulla spending review, che così diventa legge. Il provvedimento ha ricevuto 371 sì, 86 no e 22 astensioni. Presenti in 479, i votanti sono stati 457.
Tagli alla spesa pubblica per trovare risorse necessarie ad evitare l’aumento dell’Iva ad ottobre, ad ampliare le tutele ad altri 55.000 esodati, e ad aiutare i comuni colpiti dal sisma dell’Emilia. Ma anche qualche aggravio fiscale: dall’Irpef di 8 regioni alle università. Questa l’architettura del decreto sulla spending review sul quale il governo ha chiesto la fiducia alla Camera, e che riceverà il via libera definitivo martedì.
Tagli alla spesa pubblica per trovare risorse necessarie ad evitare l’aumento dell’Iva ad ottobre, ad ampliare le tutele ad altri 55.000 esodati, e ad aiutare i comuni colpiti dal sisma dell’Emilia. Ma anche qualche aggravio fiscale: dall’Irpef di 8 regioni alle università. Questa l’architettura del decreto sulla spending review sul quale il governo ha chiesto la fiducia alla Camera, e che riceverà il via libera definitivo martedì.
Ecco le misure principali.
- STOP AUMENTO IVA: il temuto aumento dal prossimo ottobre di un punto delle due aliquote dell’10% e del 21% slitta a luglio 2013. Costa 3,28 miliardi nel 2012. La legge di stabilità indicherà nuove misure per evitare l’aumento l’anno prossimo.
- ESODATI: altri 55.000 privi sia di lavoro che di pensione potranno accdere a questa con le vecchie regole.
- MINISTERI: Risparmi di 1,7 mld nel 2013, 1,5 nel 2014 e 2015.
- REGIONI: sforbiciata ai trasferimenti: -700 milioni nel 2012; – un miliardo i successivi due anni.
- TAGLI ACQUISTI P.A: Le amministrazioni centrali dovranno ridurre dall’anno in corso le spese per acquisti di beni e servizi. Tra i tagli, 5 milioni in meno per le intercettazioni.
- ORGANICI P.A.: riduzione del 20% dei dirigenti pubblici, -10% del personale non dirigente. Buono pasto non oltre 7 euro.
- PREFETTURE: risparmi dagli uffici statali sul territorio. Accorpati nelle Prefetture.
- AUTO BLU: tutte le amministrazioni, compresa Bankitalia, taglieranno la spesa del 50%.
- SCUOLA: dal prossimo anno le iscrizioni alle scuole statali avverranno solo on line; pagelle, registri e comunicazioni alle famiglie e agli alunni saranno in formato elettronico.
- ENTI SOPPRESSI: Prima tagliati, poi salvati: tra loro il Centro sperimentale di cinematografia e la Cineteca nazionale.
- OSPEDALI: entro novembre le Regioni dovranno tagliare i posti letto ad un livello di 3,7 ogni 1000 abitanti (oggi è 4). Tagli anche alle remunerazioni che ricevono i convenzionati.
- ADDIZIONALE IRPEF: Le 8 regioni in disavanzo sanitario (Piemonte, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia) potranno anticipare al 2013 la maggiorazione dell’addizionale regionale Irpef, dallo 0,5% all’1,1%.
- TASSE UNIVERSITARIE:Aumentano quelle per gli studenti fuori corso: +25% per redditi sotto 90.000 euro, +100% oltre 150.000 euro. Stop aumenti per chi è in regola e sotto i 40.000 euro
- 800 MLN A COMUNI: Arrivano attraverso le Regioni. Le risorse verranno prese da quelle destinate ai Comuni virtuosi (300 mln) e ai rimborsi fiscali (500).
- VIA FARMACI GRIFFATI: Nella ricetta dopo la prima diagnosi va indicato il principio attivo del farmaco. Il medico può indicare anche la marca che, se accompagnata da spiegazione, diventa vincolante per i farmacisti.
- FARMACIE: Gli conti a carico delle farmacie vengono fissati al 2,25, mentre quelli a carico delle aziende al 4,1% per l’anno in corso. Poi dal 2013 dovrà partire il nuovo “sistema di remunerazione della filiera”.
- STIPENDI MANAGER. Tetto di 300.000 euro per la retribuzione a manager e dipendenti delle aziende partecipate dallo Stato, non quotate, Rai compresa. Ma dal prossimo contratto.
- PROVINCE. Saranno “riordinate” in modo da averne solo con almeno 350.000 abitanti e un territorio di 2.500 chilometri quadrati. Avranno per il 2012 un contributo di 100 milioni per la riduzione del debito. Rimane la cancellazione di Terni, Isernia e Matera che i senatori avevano cercato di salvare.
- CITTA’ METROPOLITANE. Arriva una Conferenza in ciascuna delle dieci province trasformate in Città metropolitane.
- SOCIETA’ IN HOUSE. Saranno chiuse ma non automaticamente. Regioni, Province e Comuni non saranno obbligate a sopprimere o accorpare i propri enti ed agenzie, a patto che realizzino un risparmio del 20% per la loro gestione.
- CARABINIERI E GDF. Dal primo gennaio 2013 sono rideterminate gli organici degli ufficiali di ciascuna forza armata ed è ridotto il numero delle promozioni, esclusi Carabinieri, Gdf, Capitanerie di porto e Polizia penitenziaria.
- MINISTERI INTERNI E ESTERI. Sei mesi in più per la riduzione dei dirigenti e del personale sia per il personale dell’amministrazione civile dell’Interno sia per i diplomatici in servizio all’estero del ministero degli Affari esteri.
- AFFITTI UFFICI PA. Slitta di due anni l’obbligo del taglio del 15% degli affitti per immobili in uso alle amministrazioni.
- CASE ENTI. Gli inquilini che vogliono comprare la casa dell’ente previdenziale in cui abitano hanno un tempo che non può essere inferiore a 120 giorni dal ricevimento dell’offerta.
- PENSIONI PROF. Gli insegnanti che entro il 31 agosto di quest’anno matureranno i requisiti per andare in pensione dal 1 settembre 2013 vanno in pensione con regole pre-Fornero.
- INDENNITA’ PROFESSORI UNIVERSITARI. Stop al trascinamento di indennità per i professori universitari che, dopo un incarico in un ente o in una istituzione, tornano ad insegnare.
- SISMA EMILIA: Arrivano risorse per 6 miliardi per aiutare cittadini e imprese dopo il sisma nell’Emilia. Possibilità per i comuni e per il commissariato regionale di fare assunzioni a tempo determinato per affrontare le emergenze. Risorse anche per l’Abruzzo (23 milioni) per la raccolta dei rifiuti
- MULTE SCIOPERI SERVIZI PUBBLICI. Raddoppiano, nel passaggio dalle vecchie lire all’euro, le sanzioni comminate dalla Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.
- CONSIP. Le amministrazioni pubbliche potranno fare i loro approvvigionamenti di energia, gas, carburanti e telefonia anche al di fuori delle convenzioni Consip a condizione che siano previsti corrispettivi inferiori a quelli indicati.
Fonte: ansa.it
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Un’ora e un quarto in coda, ma EasyJet le rifiuta l’imbarco giovane mestrina attacca: «Vogliamo il rimborso totale»
8 agosto 2012
“Ileana Padovan si è rivolta ad Adico insieme all’amica con cui doveva andare a Roma: al check in quasi 2 ore prima della partenza, ma le hostess le trattano come ritardatarie e danno informazioni errate sul cambio biglietto”.
Ancora problemi con le compagnie aeree alla vigilia delle vacanze: il momento peggiore per veder lesi i propri diritti di consumatore. Come è successo a Ileana Padovan, che si è imbattuta nei disservizi di EasyJet lo scorso 21 aprile e lo scorso 7 maggio, appoggiandosi alla struttura di Adico Associazione Difesa Consumatori, ha diffidato la compagnia a corrisponderle circa 1.700 euro tra titoli di viaggio e risarcimento danni. E oggi, non avendo ricevuto ancora nessuna risposta dalla società, torna all’attacco chiedendo il rimborso totale del viaggio che le è stato rovinato. In queste settimane infatti Adico Associazione Difesa Consumatori si sta occupando spesso di problemi legati ai disservizi aerei, che in estate rappresentano oltre il 30% dei casi totali in gestione: non a caso è stata avviata a luglio la campagna “Vacanza Informata” che garantisce ai soci informazioni sui propri diritti in volo e assistenza al rientro in caso si siano verificati problemi. Solo ultimo in ordine di tempo quello accaduto a 144 passeggeri che lunedì dovevano viaggiare da Venezia a Catania con WindJet, la compagnia low cost in liquidazione, e che sono partiti con 8 ore di ritardo. «Ennesimo disservizio ma non per questo meno grave o scandaloso – è il commento del presidente di Adico, Carlo Garofolini – se una compagnia non è in grado di garantire un servizio ai viaggiatori deve semplicemente tenere a terra gli aerei. O almeno rimborsare subito e totalmente i titoli di viaggio a chi vede il proprio volo cancellato o in ritardo: ricordiamo che il Codice del Turismo prevede la possibilità di chiedere un risarcimento anche per danno da vacanza rovinata, quando il disservizio impedisce di godere come pianificato del proprio viaggio».
La ragazza mestrina il 21 aprile scorso doveva imbarcarsi alle 8.45 sul volo EasyJet per Roma dal Marco Polo di Venezia. Insieme a un’amica si presenta allo sportello del check in alle 7, quindi perfettamente nei tempi suggeriti dalla compagnia, ma davanti a sé trova una coda di decine e decine di persone. La coda procede molto lentamente, e solo alle 8.15 le due ragazze arrivano in prossimità del banco dell’accettazione: nonostante ci fossero ancora persone davanti a loro, avanzano per chiedere rassicurazioni e informazioni sullo stato dell’imbarco e del volo. «L’imbarco è chiuso già da 20 minuti» è la secca risposta che ricevono. Le due viaggiatrici fanno presente di essere in fila da oltre un’ora, e l’hostess replica sostenendo di aver chiamato a voce i passeggeri che mancavano all’appello per Roma. La tensione cresce, l’hostess – riferisce Padoan – si innervosisce accusandole di non aver collaborato, le ragazze spiegano di non aver sentito nessuna chiamata, la dipendente in tutta risposta spiega di lavorare contemporaneamente al check in di 5 voli e si mostra evidentemente seccata dalle richieste delle passeggere. A quel punto, mancando ancora mezz’ora all’orario di partenza, le due ragazze chiedono di essere comunque imbarcate, ma la risposta che ricevono è un no tassativo, riferito senza nemmeno consultare il comandante di bordo, e vengono invitate a recarsi al banco informazioni EasyJet per informazioni sul da farsi. E qui l’ennesima risposta inaccettabile: pagare una penale di 90 euro per poter partire lo stesso giorno ma alle 21.45 di sera onde evitare di perdere anche il ritorno: «Nelle condizioni contrattuali di Easyjet se non si vola in andata non si ha diritto nemmeno al ritorno», e la decisione va presa entro 2 ore, riferisce l’addetta. Ma contrariate dalla situazione e dall’atteggiamento del personale EasyJet, Ileana Padoan e l’amica decidono di rinunciare a entrambi i voli e di acquistare due biglietti di andata e ritorno con il treno.
A quel punto le mestrine si recano al posto di Polizia per esporre quanto accaduto, e mentre parlano con il comandante quest’ ultimo riferisce loro che il volo era appena decollato, alle ore 9: «Avremmo avuto tutto il tempo per essere imbarcate!» è la rifessione delle due. E non è tutto: contattando poi telefonicamente il servizio assistenza di EasyJet e chiedendone conferma al personale in turno di pomeriggio al banco informazioni dell’aeroporto scoprono che, come sospettavano, avrebbero avuto tutto il diritto di effettuare anche il solo volo di ritorno
«Essendo persone abituate a viaggiare, quanto accaduto ci ha lasciate totalmente basite, e siamo a reclamare la totale incompetenza del personale in turno al check in e allo sportello, per non aver chiamato a voce alta o scorrendo tutta la coda per avvisare le persone dell’imminente chiusura del check in, come fanno negli aeroporti mastodontici di Londra e Parigi dove le file sono formate de centinaia di persone – commenta Ileana Padoan – per averci rifiutato l’imbarco senza nemmeno chiedere il consenso all’aeromobile, e per le errate informazioni forniteci riguardo anche al nostro volo di ritorno».
«Abbiamo chiesto il rimborso del costo dei titoli di viaggio non friuti, pari a 246,98 euro, e un risarcimento danni – spiega l’ufficio legale di Adico – se sono riuscite ad arrivare al banco del check in solo alle 8, infatti, ciò è dipeso esclusivamente dalla cattiva organizzazione del servizio offerto dal personale addetto».
Il lusso dei parlamentari, un mese di ferie
8 agosto 2012
Secondo le stime di Federalberghi, quest’anno sei italiani su dieci non faranno vacanze. Non va così per i deputati, che vanno in ferie dal 7 agosto e, salvo sorprese, ci resteranno fino a mercoledì 5 settembre. Va ancora meglio ai senatori, che potranno godersi il riposo fino al 6. Un intero mese di ferie, per molti «comuni mortali» in tempo di crisi è un lusso.
IN PREALLERTA – I presidenti di Camera e Senato pretendono però la «reperibilità» dei deputati e senatori , che dovranno essere pronti a rientrare in caso di emergenza. «La Camera potrà riunirsi, se necessario, anche nel mese di agosto – ha spiegato Fini – per l’esame di questioni urgenti o per la presentazione di decreti legge, specie per quanto riguarda le questioni legate alla crisi economica e finanziaria». Anche Renato Schifani, per quanto riguarda il Senato, ha tenuto a precisare che l’aula «potrà essere convocata in qualsiasi momento per i provvedimenti che rivestono particolare carattere d’urgenza, specie in relazione alla situazione economica».
LE COMMISSIONI – Il lavoro delle commissioni dovrebbe ricominciare lunedì 3 settembre. L’aula invece riaprirà due giorni dopo con il question time. Stesso discorso anche per il Senato, che ha già concluso l’attività e che resterà chiuso fino al 4 settembre, giorno in cui torneranno a riunirsi le commissioni, salvo alcune eccezioni. L’aula, invece, è convocata per giovedì 6 settembre, ma solo per interrogazioni e interpellanze; la prima seduta reale, quindi, sarà soltanto martedì 11 settembre.
Antonio Castaldo
fonte: corriere.it
fonte: corriere.it
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