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sabato 11 agosto 2012

Provincia RC: Gruppo Consiliare PD su delibere Giunta Raffa


Motivazioni molto discutibili stanno condizionando l’attività politico-amministrativa della Giunta Raffa. Non riusciamo, infatti, a capire la ratio di alcune recenti delibere dell’esecutivo provinciale. La prima riguarda quella relativa all’approvazione della dotazione organica per l’anno 2012, nella quale è stata decisa la revoca di alcuni concorsi per la copertura di numerose figure professionali carenti in organico.  Nella fattispecie, sono state revocate le prove relative al concorso pubblico per la copertura a tempo pieno ed indeterminato di 8 posti di agente di Polizia provinciale, cat. C; di due posti di collaboratore Ufficio Stampa, cat. C; di un posto per Dirigente Tecnico; per due tirocini formativi finalizzati all’assunzione per il profilo professionale di esecutore ausiliario, Cat. A, riservato a persone con disabilità. Tale revoca ha riguardato, inoltre, l’avviso di mobilità volontaria esterna per la copertura di un posto di istruttore direttivo contabile Cat. D1 e quello per la copertura, sempre attraverso la mobilità volontaria, di 3 funzionari agronomi, Cat. D, uno dei quali a tempo pieno, ed i restanti due part-time al 50%.  Altrettanto stranamente, e sarebbe opportuno conoscerne i veri motivi, sono stati riesumati i concorsi per la copertura di due posti di Avvocato, cat. D e di Funzionario chimico Cat. D.
Decisioni, a nostro parere, assolutamente contraddittorie con un ulteriore atto di Giunta che prevede la sottoscrizione  di nuovi contratti “flessibili” per l’utilizzo di personale  attraverso l’“ex art. 90”,  l’”ex art. 110”, ed altre forme contrattuali, motivati con la necessità  di acquisire le entrate derivanti dall’accertamento del 5% della Tarsu dovuta dai Comuni per gli anni 2006 e seguenti, per lo smaltimento delle pratiche afferenti le concessioni demaniali e idrauliche, “per le quali – è citato nella delibera – sono state accertate 1177 pratiche pregresse inevase, che una volta esitate porterebbero all’acquisizione delle relative somme dovute all’Ente”, e citando infine che “per il rilascio delle concessioni demaniali ed idrauliche e di autorizzazioni al prelievo di materiale litoide è presente in Bilancio una voce di entrata pari a 3.150 mila euro, ed altrettanti 1 milione e 500 mila euro per le concessioni per le adduzioni idriche, compresa la riscossione degli insoluti”.
Al di là delle motivazioni, basate solo sulle presunte voci di entrata iscritte in bilancio, quello che lascia più perplessi è il tipo di contratto che si è deciso di applicare per alcune delle figure previste. In particolare, l’utilizzo dell’ex art. 90 per i nuovi contratti flessibili riguardanti “un equiparato alla cat. C  ed 1 equiparato Dirigente, destinati a questi servizi che esulerebbero totalmente dalle finalità previste e consentite dall’ex art. 90 che riguarda specificamente “gli uffici di supporto agli organi di direzione politica”, ovvero l’Ufficio di staff, “posto alle dirette dipendenze dell’organo politico”, Presidente o Giunta che sia, ma con il solo ed esclusivo compito di essere deputati non alla gestione dell’Ente, e quindi alla definizione di pratiche e procedimenti inevasi, ma al supporto dell’organo partitico nell’esercizio delle competenze di indirizzo e di controllo sull’attuazione degli indirizzi proprie dell’organo politico.
Appare poi alquanto suggestivo il fatto che nel verbale del Collegio dei Revisori dei Conti si esprima parere favorevole, ma solo a seguito della “verifica dell’impossibilità di adottare al possibili rimedi organizzativi e comunque – proseguono i revisori – limitatamente alla necessità di garantire le funzioni fondamentali da individuare e per il tempo strettamente necessario alla realizzazione delle entrate indicate in delibera”, con la raccomandazione finale sull’opportunità “che l’adozione di conseguenti successivi eventuali atti deliberativi siano sottoposti all’esame preventivo dello stesso Collegio”. Come dire, la prossima volta, intendiamo verificare prima la regolarità della Delibera, e non successivamente, come è avvenuto stavolta. 
Altro aspetto riguarda le altre figure professionali alle quali si intende applicare l’ex art. 110 che viene utilizzato con grande generosità motivata dalla considerazione, peraltro inconciliabile, “che nelle more dell’attuazione delle disposizioni sulla riduzione e razionalizzazione delle Province, nonché sull’attivazione delle Città metropolitane è opportuno non procedere ad assunzioni a tempo indeterminato, ma far fronte alle esigenze di personale attraverso assunzioni flessibili”.
Infine  i restanti contratti per 24 part time cat. C e n. 2 CO.CO.CO. che dovrebbero in appena sei mesi recuperare l’inevaso Irap e ambiente degli ultimi cinque anni.
E mentre l’Amministrazione Raffa da una parte motiva le sue decisioni con la necessità di pervenire ai, più volte richiesti, risparmi di gestione, dall’altra procede alla modifica del “Regolamento sull’Ordinamento degli Uffici e dei Servizi”, con la giunto di un art. 35 bis nel quale viene prevista la figura del “Vice Capo di Gabinetto”. Soggetto “al quale sono assegnate le competenze di supporto operativo e gestionale già assegnate al Capo di Gabinetto, perché le eserciti in caso di assenza o impedimento di quest’ultimo, nonché eventuali competenze gestionali interne relative all’organizzazione e agli Affari dell’Ufficio di Gabinetto e del personale interno o esterno assegnato alle dirette dipendenze del Presidente”.
Infine, la “chicca” delle deliberazioni, che mortificando professionalità e competenze esistenti all’interno dell’Ente, con funzionari e dirigenti che hanno ampiamente dimostrato di poter operare nel settore dei finanziamenti dei finanziamenti comunitari,  che sancisce la convenzione tra la Provincia di Reggio Calabria  e la Società “Finance & Planning International Group S.p.r.l.” con sede in Belgio, Rue Belliard, 20 Bruxelles, per “l’avvio del monitoraggio finanziario, progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva relativa ai finanziamenti comunitari”.
Alla società belga, con sede a Bruxelles ed a Napoli,  in pratica, viene affidato l’incarico della “ricerca e tempestiva informazione sui bandi, linee di finanziamento e, in generale, su opportunità di accesso ai finanziamenti comunitari; assistenza specifica agli Uffici provinciale nella fase istruttoria e durante l’iter di elaborazione dei progetti; gestione dei contatti con le autorità competenti; redazione e compilazione delle domande di finanziamento e dei relativi progetti, se del caso anche in lingue diverse da quella italiana; attività di rendicontazione e monitoraggio dei progetti presentati a finanziamento nei confronti dell’ente erogante il finanziamento e per quanto da questi richiesto; assistenza nella ricerca di partners anche europei per la partecipazione ai progetti di cui sopra”.
Alla società sarà riconosciuto un compenso pari al 7% oltre Iva dell’importo di ciascun finanziamento, solo nel caso in cui il progetto sia ammesso ed ottenga il contributo richiesto”.
Anche in questo caso, una procedura seducente che annuncia a probabili risultati allettanti, ma assolutamente inconsistenti, che determina, di fatto, in aggiunta  ai probabili compensi da riconoscere alla società belga mediatrice dei progetti, la mortificazione di un intero settore burocratico della Provincia, cui resterà il compito di spettatore, rispetto alle scelte progettuali comunitarie.
Tutto questo conferma l’assoluta inconsistenza, precarietà e mancanza di progettualità dell’attuale Giunta provinciale, peraltro dilaniata da contrasti interni che sono addirittura sfociati nelle polemiche dimissioni dell’Assessore Giovanni Calabrese, in  aperta contrapposizione con rappresentanti della sua stessa lista”. 

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