Oggi
è il settimo giorno di sciopero della fame dei sindaci di Riace, Domenico
Lucano, ed Acquaformosa, Giovanni Manoccio, e dell’operatore sociale Giovanni
Maiolo, che protestano per i ritardi della Protezione Civile regionale
nell’erogazione dei fondi per i progetti di accoglienza ”Emergenza Nord
Africa”.
Il
presidente di Sinistra Ecologia Libertà, Nichi Vendola, ha espresso la sua
preoccupazione per la vicenda e la sua vicinanza ai rappresentanti delle
Istituzioni che con questo gesto estremo hanno inteso portare all'attenzione
della pubblica opinione una situazione non più sostenibile.
Nei
giorni scorsi, il componente del coordinamento provinciale Nino Mallamaci, in
rappresentanza del partito provinciale nel suo insieme, si è recato a Riace per
manifestare a Mimmo Lucano solidarietà e condivisione.
Ma
al di la delle parole, purtroppo, i soggetti che stanno fuori dal Governo
regionale non possono fare molto, se non richiamare il presidente della Giunta
regionale e il sottosegretario con delega alla protezione civile ad una
maggiore attenzione per i settori di attività amministrativa la cui azione va
ad incidere così drammaticamente sulla vita di persone già provate dalla scelta
obbligata di lasciare i Paesi d’origine per sottrarsi alla fame e alla guerra.
In
questi giorni, abbiamo ascoltato il presidente della Regione mentre, come è sua
abitudine, scaricava la responsabilità della mancata erogazione dei fondi su un
giudice della sezione calabrese della Corte dei conti, reo, a suo giudizio, di
aver applicato in maniera errata la norma che richiede l’apposizione del visto
preventivo sugli atti del commissario delegato per l’emergenza.
Ma
senza entrare in tecnicismi giuridici, si può pensare che il sostentamento e la
salute di centinaia di persone debbano dipendere da questo genere di problemi?
Non c’è, tra la miriade di esperti, dirigenti, incaricati, consulenti, che
affollano le stanze del presidente della regione, come prima affollavano quelle
del sindaco di Reggio, qualcuno che sia in grado di fare le cose come si deve
per evitare di arrivare a questo punto?
Per
evitare, cioè, che dei sindaci coraggiosi e altruisti siano costretti a
rischiare la propria salute e la propria vita per preservare quelle di uomini e
donne e bambini che non hanno la possibilità di sfamarsi?
Raccontava
Lucano, qualche giorno fa, che ha preso la decisione dello sciopero quando gli
hanno riferito che molti bambini non prendevano il latte da giorni, anche
perché gli esercizi commerciali, già stretti nella morsa della crisi e
sfiduciati, non possono più accettare la carta moneta stampata a Riace (altro
colpo di genio di questo grande Uomo) come anticipazione dei soldi, veri, che
la Regione non sta elargendo; ed ha anche aggiunto che non ha alcuna intenzione
di fermarsi, se non nel momento in cui si troverà la maniera di scrivere la
parola fine a questa vergognosa storia, non con le promesse, ma con atti e
fatti concludenti.
E’
importante che da parte del presidente della Regione e del delegato
all’emergenza, vengano assunti impegni precisi e comunicate soluzioni adeguate,
in grado di garantire agli immigrati, ma anche a Mimmo Lucano, a Giovanni
Manoccio e a Giovanni Maiolo, serenità e salute.
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