Il Presidente
della Regione Giuseppe Scopelliti – informa una nota dell’ufficio stampa della
Giunta - è intervenuto al seminario “riduzione del rischio sismico in provincia
di Reggio Calabria – riflessioni e proposte”, promosso dalla Prefettura di
Reggio Calabria e svoltosi presso l’auditorium Calipari del Consiglio
Regionale. Scopo del seminario è stato quello di fare il punto sullo stato
delle attività di prevenzione finalizzate alla riduzione del rischio sismico,
stimolando riflessioni utili ad adottare tempestive iniziative favorendo
adeguati interventi di prevenzione e normativi. Nel corso del seminario sono
intervenuti, inoltre, il Sottosegretario regionale alla Protezione Civile
Franco Torchia e il DG del Dipartimento Lavori Pubblici della Regione Calabria
Giovanni Laganà.
“Nella
classificazione nazionale – ha dichiarato il Presidente Scopelliti - la Calabria è la Regione con maggiore livello
di pericolosità sismica, tanto che è l’unica Regione d’Italia ad avere tutto il
territorio ricadente in zona sismica 1 e 2. Nel confronto con altre Regioni,
come la Campania e la Sicilia, simili alla nostra per pericolosità sismica, si
nota come la Calabria abbia il maggior numero di Comuni in zona sismica 1. La
pericolosità sismica, considerata come uno dei parametri su cui basare la
progettazione delle nuove costruzioni e l’adeguamento degli edifici esistenti,
e il rischio sismico visto come valutazione socio-economica dei danni attesi,
sono informazioni utili alla pianificazione e corretta gestione del territorio.
“Al riguardo - ha aggiunto il Presidente Scopelliti - è utile premettere che la
Regione Calabria ha posto, da tempo, come uno degli obiettivi strategici da
perseguire, l’approfondimento, la valutazione e la riduzione del rischio
sismico nel territorio della Regione, attraverso il ricorso ad un insieme
coordinato e coerente di attività, di adeguamento normativo, di formazione, di
ricerca in attuazione dell’OPCM n. 3274/2003 (conseguente al tragico terremoto
di san Giuliano di Puglia) e s.m.i. In quest’ottica dall’1 luglio 2012 è
entrata in vigore la Legge Regionale 35/2009, che ha come obiettivo primario
una maggior tutela della pubblica incolumità. La Regione, inoltre, tra le prime
in Italia ha dato immediata attuazione alla OPCM 4007 del 29.2.2012, finalizzata
alla prevenzione del rischio sismico, che sarà meglio illustrata nei contenuti
dal Dirigente Generale del Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici. La
suddetta OPCM prevede che una percentuale tra il 20% ed il 40% dei fondi
assegnati a ciascuna Regione siano destinati ad interventi su edifici privati.
Nell’attuare l’OPCM la Giunta Regionale ha destinato la percentuale massima
(ovvero il 40%, pari a circa 7,3 milioni di euro) agli interventi sugli edifici
privati. Seppure nella limitatezza delle risorse pubbliche destinate a questa
finalità – ha concluso il Presidente Scopelliti - a cui seguiranno comunque
quelle delle annualità successive del piano, la decisione della Giunta
Regionale, insieme al recente provvedimento governativo che aumenta dal 36% al
50% le detrazioni di imposta sulle ristrutturazioni edilizie, può dare un
notevole impulso agli interventi di risanamento strutturale del costruito, che
costituiscono la più efficacia strategia di riduzione dei danni attesi da
eventi sismici”.
“Stiamo lavorando con grande intensità da due anni – ha dichiarato il
Sottosegretario regionale alla Protezione Civile Franco Torchia - ad un’attenta
pianificazione che la Regione ha messo in atto, insieme al Dipartimento
Protezione Civile. Tutta questa attività
che è stata coordinata dalle Prefetture, dai Comuni, dalle Provincie e
da tutti i soggetti che fanno parte del sistema Protezione Civile è stata
testata con attenzione nel corso di una simulazione di evento sismico di
carattere eccezionale. Questo perché la Calabria è tra i territori nazionali a
più alto rischio sismico con 261 Comuni nella fascia A1 e i restanti nella
categoria successiva. Tutte queste attività di pianificazione del territorio –
ha aggiunto il Sottosegretario Torchia – ha messo in evidenza la grande
fragilità del nostro territorio che necessita sempre di grande attenzione per
quanto riguarda le normative antisismiche. Dal punto di vista territoriale, per
via della marginalità geografica della Calabria rispetto al centro dell’Italia,
occorre inoltre avere sempre una struttura di soccorso ed assistenza sempre al
massimo della formazione”. “La Corte Costituzionale – ha dichiarato
successivamente il DG del Dipartimento Lavori Pubblici Giovanni Laganà - ha
ribadito, in materia di vigilanza sulle costruzioni nelle zone sismiche, la
necessità del regime autorizzativo a salvaguardia della pubblica e privata
incolumità e dei principi fondamentali in materia di “governo del territorio e
protezione civile” eliminando quindi il
sistema del controllo a campione introdotto dalle varie leggi regionali. La
Regione Calabria, ha dato attuazione alla normativa nazionale con un graduale
processo di passaggio al regime autorizzativo. Dall’1 gennaio 2011, infatti, è
stato introdotto un sistema informatico per la trasmissione dei progetti e per
il supporto all’autorizzazione sismica dei progetti di interesse strategico e
rilevanti in caso di collasso. La Regione Calabria, inoltre, per l’annualità
2011 ha finanziato 86 studi di microzonazione sismica e 19 interventi di
adeguamento su edifici strategici. Con la DGR 263/2012 è stata recepita l’OPCM
4007/2012 destinando per quest’anno circa 1,4 milioni di euro per gli studi di
microzonazione e circa 18,5 milioni di euro per interventi su edifici pubblici
e privati. In particolare – ha concluso il DG Laganà - con il POR Calabria
2007-2013 sono stati recentemente assegnati finanziamenti per 11 milioni di
euro che consentiranno di adeguare alle norme sismiche 23 edifici scolastici”.
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