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giovedì 26 luglio 2012

Operazione “countdown”: operazione della Polizia di Stato di Reggio Calabria contro un vasto traffico di sostanze stupefacenti gestito dalle famiglie della Locride. Otto arresti eseguiti in Calabria e in Sicilia



Alle prime ore della mattinata odierna, personale di questa Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Bovalino (RC), ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa in data 19 luglio u.s. dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria, in accoglimento della richiesta avanzata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti dei seguenti soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, di spaccio di sostanze stupefacenti del genere cocaina, eroina e marijuana, tentata estorsione, sequestro di persona e furto aggravato:




1.      PERRE Domenico nato a Platì (RC) l’8.01.1951, ivi residente in Via G. Carbone n. 15;
2.      RUFFO Domenico nato a Locri (RC) il 05.11.1978, residente a Bovalino (RC) in Vico Garibaldi II n. 8;
3.      SCHEPIS Basilio nato a Milazzo (ME) il 24.12.1961, residente a Fiumedinisi (ME), Saliat San Francesco;
4.      SCHEPIS Giovanni nato a Messina il 19.16.1966, residente a Messina Frazione Santa Lucia sopra Contesse in c.da Fornace n. 40;
5.      VERSACI Stefano  nato ad Africo (RC) il 30.01.1960, ivi residente in c.da Capo Bruzzano snc,
6.      MAMMOLITI Francesco nato a Locri (RC) il 13.02.1980, residente a Benestare (RC) c.da Bosco n.14;
7.      PIZZATA Francesco nato a Melito Porto Salvo (RC) il 03.11.1965;
8.      VADALA’ Salvatore nato a Condofuri (RC) il 09.02.1959, residente a Messina in Via Camiciotti n.20.

L’articolata attività di indagine svolta dalla Squadra Mobile e dal Commissariato di P.S. di Bovalino (RC) che ha portato all’emissione della citata ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, trae origine dalle dichiarazioni rese a personale della Polizia di Stato e alla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria dai fratelli RUFFO Rosario e Pietro, all’inizio in veste di dichiaranti e successivamente in quella di collaboratori di giustizia, e si basa essenzialmente sugli esiti delle attività effettuate a riscontro delle propalazioni collaborative e dell’attività di intercettazione svolta nei confronti dei soggetti indagati.

I fratelli RUFFO si erano determinati a collaborare con gli inquirenti per effetto di gravi minacce poste in essere nei loro confronti da PERRE Domenico, trafficante di droga di Platì (RC), a seguito di acquisiti di numerosi quantitativi di sostanza stupefacente (200/300 grammi di cocaina, 3 kg di marijuana e 500 grammi di eroina) non pagata alla consegna e destinata al messinese SCHEPIS Giovanni il quale, dal canto suo, non onorava il debito contratto con i fornitori (quantificato in 30 mila euro e lievitato a 40 mila in ragione dei ritardi dell’insolvenza) a causa del quale, Pietro RUFFO, per sfuggire alle ritorsioni, si rendeva irreperibile.

Sulla spinta di tali eventi, nel periodo a cavallo dei mesi di maggio e giugno 2011, Rosario RUFFO decideva di intraprendere un percorso di collaborazione con la giustizia, dapprima rendendo dichiarazioni spontanee a personale della Polizia di Stato e successivamente dichiarazioni auto ed etero accusatorie ai magistrati della DDA di Reggio Calabria ai quali riferiva del proprio coinvolgimento e dei fratelli Pietro e Domenico in traffici di sostanza stupefacenti in cui erano implicati anche soggetti di Platì (RC) e Messina.

Nel successivo mese di luglio, anche il fratello Pietro RUFFO decideva di collaborare con la giustizia e ai magistrati della DDA di Reggio Calabria riferiva di aver operato nel settore del traffico di sostanze stupefacenti sin dagli anni ’90, rifornendo in maniera stabile la “piazza” di Messina dove suo cognato SCHEPIS Giovanni, unitamente al fratello Basilio, provvedeva allo smercio della droga.

Il collaboratore RUFFO Pietro riferiva che PERRE Domenico inteso “micu di patati” era il suo abituale fornitore di sostanze stupefacente dal quale aveva acquistato diversi quantitativi di cocaina e di altri generi di droga destinata al mercato peloritano.

L’insolvenza di SCHEPIS Basilio, a cui il PERRE aveva ceduto una partita di sostanza stupefacente nel 2010 con la mediazione e la garanzia di RUFFO Pietro, aveva innescato una serie di rappresaglie del trafficante di Platì e di alcuni suoi sodali nei confronti del mediatore Pietro RUFFO.

Ed invero, nel mese di aprile 2011, RUFFO Pietro ed il fratello Domenico erano stati condotti dal PERRE e da alcuni suoi congiunti, in una campagna dove avevano fatto loro chiaramente intendere che il mancato pagamento della partita di droga avrebbe comportato l’uccisione di entrambi. Pertanto, in ragione di tali gravi minacce, nei primi giorni del mese di aprile, il fratello Rosario, aveva corrisposto al PERRE 7.500 euro ricevuti in prestito da un amico.

Un secondo episodio occorso nel mese di maggio 2011, quando RUFFO Pietro  era riuscito a riparare a San Remo, vedeva come protagonista il fratello Rosario il quale era stato fatto salire da PERRE Domenico sulla sua autovettura al fine di farlo incontrare con una terza persona. Temendo seriamente per la propria incolumità, RUFFO Rosario apriva la portiera dell’autovettura e riusciva a fuggire nonostante il PERRE avesse tentato di trattenerlo.

A causa della gravi e continue intimidazioni subìte da PERRE Domenico, RUFFO Rosario e Pietro iniziavano, come detto, a collaborare con la Giustizia, rivelando agli inquirenti una serie di fatti delittuosi concernenti un vasto traffico di sostanze stupefacenti ed altri delitti costituenti l’oggetto delle contestazioni poste a fondamento della richiamata ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Nello specifico:

·         PERRE Domenico è accusato di aver ceduto a SCHEPIS Basilio, attraverso la mediazione di RUFFO Pietro, nel mese di maggio 2010, 300 grammi di cocaina, 3 kg di marijuana e 500 grammi di eroina, per lo spaccio al minuto a Messina, di aver sottratto a RUFFO Domenico, fratello di Rosario e Pietro, un’autovettura VW Golf a parziale scomputo del debito di droga, di aver tentato di estorcere con violenza fisica (consistita nell’aver percosso RUFFO Pietro e Domenico con schiaffi e pugni) 40 mila euro quale corrispettivo della partita di droga non pagata, e di aver tentato di porre in essere il sequestro di persona nei confronti di RUFFO Rosario facendolo salire sulla propria autovettura e trattenendolo contro la sua volontà al fine di conseguire il pagamento dei 40 mila euro del quantitativo di droga non pagato alla consegna;
·         RUFFO Domenico, VERSACI Stefano, SCHEPIS Basilio e SCHEPIS Giovanni  sono accusati, a vario titolo, di aver detenuto al fine di spaccio 1 kg e mezzo di cocaina. In particolare, VERSACI Stefano vendeva ai fratelli SCHEPIS il citato quantitativo di droga e RUFFO Domenico fungeva da staffetta durante il trasporto;
·         SCHEPIS Basilio è accusato di aver acquistato da PERRE Domenico con la finalità di spaccio 300 grammi di cocaina, 3 kg di marijuana e 500 grammi di eroina, per lo spaccio al dettaglio a Messina;
·         SCHEPIS Giovanni, MAMMOLITI Francesco, PIZZATA Francesco, VADALA’ Salvatore, sono accusati di aver detenuto al fine di spaccio 100 grammi di cocaina. In particolare, il PIZZATA, su incarico del MAMMOLITI, cedeva il predetto quantitativo di droga al VADALA’ che lo riceveva per conto di SCHEPIS Giovanni, nel mese di settembre 2010.

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